L'incredibile festa dello skeleton azzurro a Sankt Moritz. L'eroe Bagnis: "Abbiamo fatto un lavoro pazzesco"

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L'incredibile festa dello skeleton azzurro a Sankt Moritz. L'eroe Bagnis: "Abbiamo fatto un lavoro pazzesco"

L'impresa del giovane piemontese, argento mondiale come nessun italiano prima, sulle orme della leggenda Nino Bibbia. Le sue parole nel post gara.

Abbracci e commozione fra staff e atleti azzurri che, sul catino naturale di Sankt Moritz, hanno scritto una pagina di storia nello skeleton grazie al secondo posto di Amedeo Bagnis nella gara maschile dei campionati del mondo.

Il direttore tecnico Maurizio Oioli fa i complimenti a tutto il team per quella che è la seconda medaglia della nazionale azzurra nella storia delle rassegne iridate, 3 anni dopo il bronzo di Margaglio e Gaspari: “Siamo strafelici, è la nostra prima medaglia di questa importanza, Amedeo ha fatto una gara fantastica, dimostrando di meritare l'argento, in questo momento il britannico (Matt Weston, ndr) è fuori portata per tutti – le parole di Oioli - E' la prima volta che Bagnis corre a questo livello, nell'ultima manche ha realizzato la miglior spinta di tutte quattro le manches, sotto pressione ha dato il meglio.

Siamo stati finalmente ripagati per tutto il lavoro e la passione trasferita in pista, la scelta di saltare la prima parte di stagione in Coppa del Mondo in Nordamerica per fare allenamenti a Sankt Moritz, anche se le condizioni non erano ottimali, ci ha consentito di prendere maggiore confidenza”.

Ed ecco Amedeo Bagnis, il nuovo vice campione del mondo di skeleton: “E' stato veramente difficile, perchè il risultato al termine delle due manches iniziali era inaspettato, si trattava di una situazione a cui non ero abituato. Sono riuscito a dormirci ugualmente sopra, al momento giusto ho dato tutto quello che avevo in corpo per rimanere davanti. Grazie ai miei amici e alla mia famiglia che sono venuti in Svizzera a tifare insieme alla mia fidanzata Lucia, così come ai compagni del bob.

Ringrazio il direttore tecnico Oioli e gli allenatori Wilfried Schneider e Thomas Platzer che hanno fatto un lavoro pazzesco, tutto è andato nella giusta direzione. Spero di essere il nome nuovo dello skeleton, tutto si può fare se lavoriamo con la giusta determinazione. La spinta nell'ultima manches ha fatto la differenza, nelle tre precedenti non era andata benissimo, mi sono riguardato al video e ho capito cosa potevo migliorare. Ho iniziato per caso a fare skeleton, conoscevo un nostro tecnico, Andrea Gallina, che è amico del mio preparatore atletico Corrado Gennaro, praticavo atletica leggera ma ho subito capito di avere un bel feeling con la slitta e adesso voglio rimanere lì davanti”.

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