Dominik Fischnaller non può ancora crederci: "La sfera di cristallo nelle mie mani, il sogno di una vita"

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Slittinol'intervista

Dominik Fischnaller non può ancora crederci: "La sfera di cristallo nelle mie mani, il sogno di una vita"

Lo slittinista azzurro, già bronzo olimpico a Pechino 2022, ha riportato la Coppa del Mondo generale in Italia 12 anni dopo il suo mentore Zoeggeler. Un paio di giorni dopo l'impresa, ecco le sue riflessioni...

Domenica a Winterberg si è scritta la storia dello slittino italiano, con Dominik Fischnaller che ha conquistato la sfera di cristallo del singolo maschile, 12 anni dopo l'ultimo azzurro che è anche il più grande di sempre, visto che quella della stagione 2010/11, fu la decima Coppa del Mondo dell'inimitabile carriera di Armin Zoeggeler.

Proprio il direttore tecnico della nazionale ha potuto festeggiare il suo campione a fine gara: a 30 anni, compiuti lo scorso 20 febbraio, Fischnaller ha raggiunto il sogno di una vita, 12 mesi dopo la prima medaglia a livello olimpico, con il bronzo di Pechino che aveva confermato la sua solidità ad altissimo livello. “Domenica scorsa ho vissuto una giornata che rimarrà indelebile nella mia memoria – racconta Dominik a fisi.org, con il carabiniere di Maranza che aveva già messo in bacheca la coppa delle gare sprint una settimana prima, dopo la prova di Sankt Moritz – La classifica generale era un obiettivo che inseguivo da tanti anni, sono felicissimo di averlo centrato.

Eravamo abbastanza nervosi in squadra prima della gara, perchè la posta in palio era alta, i punti da gestire nei confronti di Loch non erano tantissimi. Però siamo riusciti a controllare la situazione e alla fine ci siamo abbracciati perchè le cose sono andate nel migliore dei modi. Con Zoeggeler è bastato uno sguardo per capirci al volo, posso affermare che sia stato il più bel quinto posto della mia carriera”.

Fischnaller racconta l'andamento della sua annata. “Gli austriaci sono partiti forte a Igls, dove sicuramente hanno qualcosa in più della concorrenza perchè è la pista di casa, ma già nelle successive tappe nordamericane di Whistler e Park City ero ben più competitivo, portando a casa due vittorie e un terzo posto. A Sigulda e Altenberg ho controllato bene la situazione e messo importanti punti in cascina, poi siamo arrivati agli appuntamenti decisivi di Sankt Moritz e Winterberg con un buon vantaggio che si è rivelato decisivo”.

La conquista della sfera di cristallo nella stagione in cui lo slittino italiano è ritornato ai massimi livelli con il successo di Voetter/Oberhofer nella generale e nella sprint del doppio femminile, ha un precedente decisivo. “La medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2022 mi ha dato la tranquillità e la rilassatezza che forse mi sono mancate in passato, adesso sono sereno e mi alleno con il giusto focus – prosegue il punto di riferimento del movimento azzurro - Adesso vedo le cose in modo diverso, e anche il futuro può riservarmi altre soddisfazioni.

Dopo tre bronzi iridati, voglio puntare all'oro in un Mondiale. Ci sono due buone possibilità fra Altenberg nel 2024 e Whistler Mountain nel 2025, prima dell'appuntamento olimpico di Milano Cortina del 2026”.

Un pensiero va al lavoro di squadra che è stato eccezionale. “Slitta e pattini, il nostro staff ha svolto un lavoro eccellente, il nostro set up è sempre stato all'altezza e ci ha permesso di limitare i danni, anche quando ho commesso qualche piccolo errore in pista. Devo fare i complimenti a tutti.

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