E finalmente arrivò il giorno di gloria per Andrea Giovannini. È lui l'atteso italiano che torna a guardare tutti gli avversari di Coppa dopo averli battuti, gioendo ed esultando per il momento liberatorio. Dopo oltre cinque anni, un azzurro torna a vincere in Coppa del Mondo e finisce dritto in cima al podio su una pista ovale di speed skating. Il trentino conquista, dominandola, la Mass Start, prova di chiusura della seconda tappa mondiale a Seul.
Finalmente è arrivato un successore di Enrico Fabris dopo la sua ultima vittoria in Coppa del Mondo - nei 5000 a Salt Lake City - risalente al lontano 12 dicembre 2009.
L’azzurro, talento precoce capace di vincere tre medaglie - oro nell'ineguimento a squadre, argento nei 5000 e bronzo in classifica generale - ai Mondiali Junior 2013, sembrava avvicinarsi gradualmente a questo atteso momento. Lo si era potuto intuire già nella stagione scorsa e poi nell'ultima settimana – settimo posto all’esordio in carriera proprio nella Mass Start e argento in Division B nei 5000 metri disputate in Giappone, striscia proseguita ieri col decimo posto nei 10mila – e lo si attendeva presto “al varco”. Al Taereung Ice Rink, invece, il 21enne ha deciso di rompere subito gli indugi per andarsi a prendere la prima vittoria in World Cup ISU. E l’ha fatto in una maniera davvero impeccabile, autoritaria, nell’emozionante corsa a punti.
Dei 26 concorrenti alla partenza, Giovannini ne ha visti davvero pochi da vicino, se non allo start e poi quando in pochi audaci hanno scelto di seguirlo nella sua tattica d’attacco. Fatto sta che nei 16 giri di gara, l’azzurro è tornato a scrivere la storia vincente italiana di questo sport. Ed è ciò che conta.
La gara del finanziere di Baselga di Piné, è perfetta, coraggiosa, intelligente ed esplosiva. Assieme al suo compagno in azzurro Nicola Tumolero, si poteva attendere anche il gioco di squadra azzurro – importante nella gara a punti. Ma dopo il via s’intuisce che sarà il duo austriaco a voler fare una corsa dura sin da subito: così il primo sprint se lo “spartiscono” i compagni di squadra Smallenbroek ed Heidegger davanti al polacco Cieslak. Giovannini, però, recupera posizioni e terreno anche se non riesce a conquistare punti. Non demorde e sembra avere un intento preciso: attaccare. Tira, si mette davanti a tutti e imprime la sua andatura, spaccando in due – mossa che si rivelerà preziosissima nell’economia della gara - il gruppone degli inseguitori. Così, allo sprint dei meno 8 giri – metà gara – fa la voce grossa e anticipa tutti nella lotta a quattro, ovvero con coloro che si erano avvantaggiati sul gruppo. Conquista i 5 punti parziali sul giapponese Tsuchiya e Heidegger. Il trentino non molla e cerca l’ennesimo allungo subito dopo la volata, sembra davvero inesauribile ed enormemente coraggioso. Lo segue solo Heidegger. E quest’ultimo non può che lasciargli primo posto – e così altri 5 punti riservati al primo - all’ultimo sprint intermedio. Giovannini prende la testa della classifica parziale a punti. Ora si deve solo piazzare nella volata conclusiva per aspirare almeno al podio.
Ma Andrea è scatenato e allunga ancora ai meno due giri dal termine. Non ce n’è per la concorrenza che lo aveva seguito nell’attacco e non sembrano esserci speranze neanche per il gruppo in disperato tentativo di recupero su di lui. Così l’austriaco si stacca e l’azzurro va a prendersi, quasi in parata, una grandissima vittoria. 70 punti totali ed esultanza giustamente incredibile. Dietro di lui recuperano disperatamente il lettone Haralds Silovs e il vincitore a Obihiro, Lee Seung-Hoon che cercano di riprendere l’azzurro nel finale, ma si devono accontentare del secondo e del terzo posto all'arrivo. Guadagnano rispettivamente i 40 e i 20 punti dedicati ai piazzati finali. Non basterà. L’altro italiano in gara, Nicola Tumolero, finisce diciannovesimo e non può che gioire anche lui col compagno. Inoltre, incamera anche sei punti in classifica di specialità, stabilendosi al quindicesimo posto.
Quanto ad Andrea Giovannini, il fresco vincitore si porta anche al secondo posto della classifica generale di Mass Start in Coppa del Mondo, a 30 punti dal leader Lee Seung-Hoon. Insomma, l'Italia potrebbe aver trovato un nuovo protagonista - dopo Francesca Lollobrigida al femminile - capace di primeggiare nella spettacolare specialità al vaglio per poter divenire olimpica dai Giochi di Pyeongchang 2018. E contando che il 21enne potrà solo migliorare (questa di Seul è stata la sua seconda Mass Start disputata), il futuro sermbra roseo.
Ma la giornata azzurra a Seul era partita bene – nella notte italiana - grazie a una prova finalmente degna della sua fama. Parliamo di Mirko Giacomo Nenzi che, costretto alla “retrocessione” multipla (dai 500 ai 1500 metri) in Division B dopo le prove opache di Obihiro durante la scorsa settimana di gare, si riprende un po’ di quel che aveva perso. Il veneziano termina secondo nella gara “B” dei 500 metri (seconda serie) vinta dall’olandese Pim Shipper in 35’’66. Ma incoraggia il crono di 35’’93 dell’azzurro nella gara sprint, dove fino alla scorsa stagione sapeva finire nella top 10 del primo gruppo. Intanto, il portacolori delle Fiamme Gialle guadagna punti importanti – 19 con questo secondo posto – che gli servono per risalire la china e puntare a un piazzamento stabile tra i primi 20 in classifica di specialità. Top 20 che garantisce una permanenza stabile in Division A. Nella stessa gara, gli altri due azzurri impegnati – David Bosa e Luca Zanghellini – finiscono dodicesimo e sedicesimo.
Nella gara dei “big” è arrivato il successo del russo Pavel Kulizhnikov in 35’’18 davanti, rispettivamente per 14 e 17 centesimi, al coreano Tae-Bum Mo e al canadese Laurent Dubreuil. Il 20enne di Vorkoeta – città della Russia nella zona dell’Artico - trova così la quinta vittoria in quella che è una stagione d’esordio incredibile. Rimane così anche leader della classifica generale.
Nella Mass Start donne, incoraggiante decimo posto della campionessa in carica Francesca Lollobrigida, all’esordio stagionale in Coppa proprio sul ghiaccio di Seul. D'ora in poi, però, l’azzurra - seconda donna italiana capace di vincente in Coppa, nella scorsa stagione - potrà concentrarsi sul pattinaggio su ghiaccio. E proverà a difendere il titolo di regina di specialità. Non sarà affatto facile per lei, visto che si sono mossi i “grossi” calibri sulla pista coreana del Taereung. È infatti torna alla vittoria la super campionessa ceca Martina Sábliková. Quest’ultima ha preceduto la rivale principale della nostra Lollobrigida nel 2013-2014, l’olandese Irene Shouten, e la vincitrice della Mass Start della scorsa settimana, la canadese Ivanie Blondin.
Una nuova vincitrice nella gara dei 1000 metri femminili. Qui arriva quella che è forse la sorpresa maggiore in un weekend già ampiamente sorprendente. Trionfa per la prima volta in carriera la giovane cinese Li Qishi. La semiesordiente classe 1993, aveva come miglior risultato di Coppa, prima della stagione corrente, solo un 14esimo posto nei 1000. Poi, tra Obihiro – terza nei 1000 – e Seul l’esplosione. La Li si supera e vince in 1’16’’95 stabilendo anche il nuovo record della pista. Precedute nell'ordine la favorita della vigilia – ma confermatasi comunque in gran forma - Marrit Leenstra (1’17’’06) e la ceca Karolina Erbanová (1’17’’33). Ireen Wüst, 19 podi in carriera sui 1000 e argento a Obihiro sulla distanza, si ferma solo alla sesta piazza in 1’18’’17. Yvonne Daldossi, impegnata in Division B, conclude al quattordicesimo posto in 1’22’’18.
La Coppa del Mondo ISU riprenderà molto presto dall’Europa. La prossima tappa, terza nel calendario stagionale, si terrà a Berlino nel classico ovale dello Sportforum Hohenschönhausen. Appuntamento fissato dal 5 al 7 dicembre.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Breuil-Cervinia | 6/15 | 45-120 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 2/11 | 20-50 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-10 cm |
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