Cose (sciistiche) dell'altro mondo!

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Paolo Ciotti

Sud America

Cose (sciistiche) dell'altro mondo!

Il ventaglio delle stazioni sciistiche sudamericane è sufficientemente ampio (35 realtà) per riuscire a distinguere le “big”, almeno una dozzina, ovvero le località di spessore internazionale e del tutto paragonabili alle nostre migliori, dalle altre catalogabili come minori ma spesso con caratteristiche assai curiose ed uniche.

E’ purtroppo in agonia la boliviana Chacaltaya, la stazione sciistica più settentrionale del Continente, dove ormai non si riesce a fare più sci estivo dal 2005 (estivo in senso australe!), salvo per poche estemporanee giornate (l’ultima nel marzo 2011); purtroppo il ghiacciaio a 5.300mt. slm che ospitava un rudimentale skilift e tanti irriducibili appassionati è vittima di un preoccupante ritiro.
Scendendo lungo la catena delle Ande occorre arrivare a Ski Arpa, a 110Km a nord di Santiago del Cile, prima di risentire parlare di sci. E lo si fa in maniera molto particolare, si tratta infatti di uno skiresort dove gli unici impianti di risalita sono 2 gatti delle nevi che servono 4.000 ettari sciabili (non battuti) su 1000metri di dislivello sciabile, fino a 3.700metri, da dove si gusta una straordinaria vista su “sua maestà” l’Aconcagua (6.965mt). Un’opzione estremamente interessante per il freerider, una stazione nata e frequentata quasi esclusivamente da appassionati nordamericani.
A 2.600km di distanza si trova invece la località sciistica più a sud del mondo, il Glacial Martial, semplice stazione della periferia di Ushuaia, frequentata dai soli locali. I pochi chilometri di piste non traggano in inganno, alla imbattibile latitudine si aggiunge una vista mozzafiato sulla città, la sua baia e gli oceani Pacifico e Atlantico che confluiscono sul Canale di Beagle, appena sotto le punte degli sci.
Anche l’ultima città cilena, Punta Arenas, anch’essa sul mare, vanta alla sua periferia una stazione sciistica del tutto simile, il Cerro Mirador, non poi così piccola (11 piste). Anche qui, come al Martial di Ushuaia, seduti in seggiovia sembra di essere in media-alta montagna per contesto e vegetazione, ma scendendo lungo le piste paesaggio e altimetro ti ricordano di essere appena sopra l’oceano.
Rimanendo in Cile, nella Regione Centrale, a Chapa Verde, se non fosse per l’accento castigliano, sembrerebbe di sciare in una tipica stazione sciistica dell’Islanda, se non della Scozia: l’urbanistica è, per il continente Latino, davvero unica, caratterizzata da piccole casette di legno multicolore e dal tetto appuntito, mentre il paesaggio è da vera land nordeuropea, con ampie deserte colline e pianori innevati.
Le Ande argentine della provincia di Neuquen accolgono invece la prima ed unica stazione sciistica al mondo di proprietà e gestione di una comunità di indios, i Mapuche Puel. Aperta nel 1999, Batea Mahuida è il risultato di un progetto governativo per dare una buona prospettiva lavorativa a questi indios che per nessuna ragione si sarebbero spostati dalle proprie montagne, anche se costretti a vivere di una misera economia di allevamento e agricola di sussistenza.
Ad oggi si può decretare il successo dell’iniziativa, i mapuche assumono con competenza ogni ruolo, maestri di sci compresi, e la stazione è del tutto condizionata dalla loro cultura e identità, anche nella cucina e l’architettura. Il contesto naturale è inimmaginabile sulle nostre Alpi, tra grandi vulcani spenti e boschi di las araucarias, la conifera andina.
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A spasso tra le stazioni sciistiche minori

16 foto, ultima del Venerdì 8 Giugno 2012

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