Svizzera, tra 10 anni una giornata di sci costerà tra 200 e 300 franchi?

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Marco Donna

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Svizzera, tra 10 anni una giornata di sci costerà tra 200 e 300 franchi?

In Svizzera, dopo le parole di Reto Gurtner, presidente del consiglio di amministrazione di Weisse Arena Gruppe, la società che gestisce il comprensorio di Flims-Laax-Falera, tiene banco il dibattito sull'evoluzione dei prezzi skipass nel prossimo decennio.

In Svizzera fra un decennio uno skipass giornaliero potrebbe costare fino a 300 franchi: ne è convinto Reto Gurtner, presidente del Consiglio di amministrazione di Weisse Arena Gruppe, la società che gestisce la località sciistica grigionese di Flims-Laax-Falera. Lo scorso anno il comprensorio, che adotta il sistema di vendita skipass a tariffazione dinamica, è stato il più caro della Svizzera, insieme a St. Moritz e Zermatt, con un prezzo medio di 97 franchi.

Secondo Gurtner "Oggi sciare costa troppo poco, tra dieci anni un ingresso giornaliero a Laax costerà tra i 200 e i 300 franchi".

L'inflazione e la crescente appetibilità delle località che, con gli investimenti tecnici e le condizioni climatiche, garantiranno la presenza di neve farà lievitare i prezzi. Gurtner si dice convinto che in futuro ci saranno ancora abbastanza persone disposte a pagare tali prezzi osservando che "la gente è già pronta a pagare fino a 1.000 franchi per una partita di golf".

Berno Stoffel, direttore di Funivie Svizzere, l'associazione dei gestori degli impianti di risalita, afferma che una simile evoluzione dei prezzi skipass non è realistica per la Svizzera nel suo complesso: "Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto una crescita media del 15% e pensiamo che si continuerà così".

Il cambiamento climatico porterà una riduzione dei giorni di neve in Svizzera, con le stazioni sciistiche che, per rimanere competitive, dovranno affidarsi maggiormente all'innevamento artificiale, incrementando i costi di gestione.

Secondo Christian Lässer, professore all'Università di San Gallo ed esperto di turismo, tra 20-30 anni il cambiamento climatico porterà sicuramente a un minor numero di stazioni sciistiche. Le stazioni sciistiche di alta quota potrebbero trarre vantaggio dalla minore concorrenza alzando le tariffe degli skipass per sostenere i sempre più onerosi investimenti necessari per restare competitive sul mercato. Per questi motivi, secondo l'esperto, prezzi massimi di 200 franchi al giorno non saranno improbabili, mentre tariffe fino a 300 franchi richiederebbero l'avvio di un massiccio processo di concentrazione delle stazioni, simile a quello avvenuto negli Stati Uniti, dove un ridotto numero di grandi società di gestione si occupa di buona parte delle maggiori aree sciistiche.

Anche Dominik Knaus, esperto di turismo e professore alla scuola universitaria professionale grigionese, intervistato dalla RSI, ha espresso il suo punto di vista: “Le destinazioni sciistiche più piccole rimarranno avvantaggiate perché potranno offrire prezzi più vantaggiosi, ma a lungo termine ho la sensazione che anche loro dovranno praticare prezzi più alti investendo e ampliando le proprie infrastrutture. Ci sarà una certa selezione nella clientela delle stazioni sciistiche: chi potrà permetterselo andrà a sciare, mentre le categorie più sensibili, come famiglie o giovani, rinunceranno”.

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