Il bastoncino, ottimizzare l'oscillazione

Nella puntata precedente parlavamo di oscillare dalla metà della curva fino alla fine, indirizzando l’oscillazione in direzione delle righe lasciate sulla neve dal gatto delle nevi, cioè verso la massima pendenza...

Ora proviamo ad anticipare i tempi: mentre un bastoncino punta sul terreno, il destro ad esempio, rilasciamo l’altro bastoncino cioè, invece di continuare a tenere la punta all’indietro e sollevata dal terreno, allentiamo il sostegno di mignolo-anulare-medio in modo che il bastoncino “cada” trovandosi già pronto per continuare una vera e propria oscillazione in direzione della massima pendenza, trovandolo poi pronto per l’appoggio a fine curva.

... appoggiamo poi il sinistro e mollo il destro trovandocelo pronto per essere oscillato.... appoggiamo il destro a fine curva e molliamo il sinistro contemporaneamente, e così via...

E’ una finezza che ci permette nel momento dell’appoggio del bastone di cominciare ad avviare la preparazione dell’appoggio successivo, con diversi vantaggi...

Il movimento globale si amalgama con migliore plasticità e continuità, e la preparazione del bastone procede di pari passo in progressione con le tensioni muscolari.

Inoltre, se il bastoncino che non appoggia va subito verso la nuova oscillazione e verso il punto del successivo appoggio, aiuta tutto il corpo a trovare centralità nella nuova curva; se rimane arretrato per una frazione di secondo il corpo tende a rimanere arretrato ed in ritardo rispetto ai tempismi per la nuova curva.

Vi invito a visitare www.jam.it  e ad iscrivervi ad un corso Jam Session. Proveremo sul campo questi esercizi imparando in fretta e bene e tornare a rivedere i video sarà un ripasso utilissimo, con una consapevolezza totale delle sensazioni importanti. Un modo per fissare definitivamente le buone pratiche.  

Il bastoncino:

1: Usarlo nel modo corretto
2: Ottimizzare l'oscillazione
3: L'oscillazione prepara la curva successiva