Sciovie in disuso in Valle d'Aosta, vestigia di un sogno che non c'è più

La risalita al Crest
Valle d'Aosta

Sciovie in disuso in Valle d'Aosta, vestigia di un sogno che non c'è più

Sulle piste da sci è cambiata un'epoca. Nel 1976, all’atto di costituzione dell’Avif (Associazione valdostana impianti a fune), ogni luogo di villeggiatura dai 900 metri in su aveva i propri skilift, garanzia di sviluppo turistico e di abbandono dell’economia basata su pastorizia e agricoltura.

Le società per il trasporto pubblico per il turismo e lo sci erano in Valle d’Aosta una cinquantina, con 164 impianti di risalita, di cui 4 società definite grandi (Val Veny spa con 25 impianti, Cervino spa con 18 impianti, Pila spa con 18 impianti e Monte Bianco spa con 13 impianti), 9 definite medie e ben 38 definite piccole. La maggior parte degli impianti erano sciovie. Negli anni 70 il momento era favorevole, la pratica dello sci in piena espansione e avviato a diventare di massa e le normative per la loro installazione non onerose come adesso.

La più antica è la Cervino spa, nata nel 1934 con impianti entrati in funzione già nel 1936 (funivia bifune Breuil - Plan Maison) e nel 1939 (funivia bifune Plan Maison- Plateau Rosa), fino alla funivia del Furggen nel 1952. A seguire, la Monte Bianco spa, costituita nel 1939 e con i primi impianti entrati in funzione nel 1941 (Dolonne - Plan Checruit) e nel 1942, per scopi militari, la funivia La Palud - Mont Frety - Colle del Gigante, aperta al pubblico nel 1947. Nel 1948 furono costruite le sciovie estive al Colle del Gigante e nel 1956 aprì al pubblico il collegamento internazionale Italia - Francia, con la funivia dei ghiacciai da Courmayeur a Chamonix con una lunghezza di 5.416 metri.

Per questo sono tanti ancora i “ruderi” rimasti, anche perché spesso le società chiudevano con ben poche risorse, avendo avuto progressivi cali nei fatturati per i mesi di apertura via via più ridotti per lo scarso innevamento. Ne esistono ancora a Saint-Marcel, a Saint-Dénis, a Etroubles, a Saint-Oyen, a Doues, a Ozein nel comune di Aymavilles. A Emarèse non ci sono più i pali, ma ancora le stazioni di arrivo e partenza. Una seggiovia di Valsavarenche è stata venduta a Monterosa spa, che la installerà a Staffal. Stessa sorte per una sciovia di Saint-Barthélemy che è stata smantellata e rivenduta nell’Europa dell’Est come impianto ancora utilizzabile.

A Challand-Saint-Anselme fa ormai quasi parte del paesaggio e sicuramente è entrata nella storia locale, testimonianza di un passato in cui si sciava anche a bassa quota, la sciovia della Sticsa, ben visibile dalla strada regionale 45 e creata  nel 1973 da Giuseppe Aymonod, Enzo Bonin, Giuseppe Gaspard e Mario Perret. L’impianto si chiamava Ciantelan dal nome del prato in cui sorse. I lavori per l’impianto, della Leitner di Bolzano, sono iniziati il 14 dicembre 1973 per concludersi a febbraio 1974. L’inaugurazione è poi avvenuta a dicembre dello stesso anno. Era il primo paese della Val d’Ayas con un impianto adatto ai bambini, non troppo lungo, senza dossi né muretti. All’epoca c’erano solo impianti a Champoluc e ad Antagnod. La Sticsa collaborava con lo sci club Challand-Saint-Victor, che ancora oggi esiste a livello amatoriale e allora organizzava corsi di sci per i bambini del posto e delle zone limitrofe. Ha funzionato fino al 1982-83, poi ha iniziato a mancare la neve e le revisioni decennali erano sempre più onerose.  Ora i seggiolini sono in un deposito, lo chalet per la biglietteria è stato smontato, ma i pali sono rimasti. Il terreno, zona vincolata non edificabile, era della Curia vescovile di Aosta e tuttora il prato è della Parrocchia di Challand, che lo affitta ad agricoltori di Orbeillaz e Pesan per i fare i fieni e pascolare le bovine e non ha mai chiesto di toglierli.

Un caso simile è quello di Bruno Salice, che fondò la società Sport d’Hiver per installare a La Salle, a circa 1.000 metri di quota, un impianto di 300 metri di lunghezza nei prati tra la regionale e l’attuale campeggio, che ha funzionato dal 1979 al 1992, facendo nascere una scuola di sci con dieci maestri e un noleggio. E’ l’impianto dove ha imparato a sciare Federica Brignone. “Quando ha aperto, andava dai primi di dicembre fino a Pasqua, poi sempre meno. Una volta chiuso, è stato smantellato, insieme al prefabbricato per il noleggio degli sci, anche perché era  arrivata una lettera della Regione che lo richiedeva. Non capisco come sia possibile che in Valle d’Aosta ci siano tanti impianti in disuso e ancora in piedi, per esempio a Morgex, Cogne e Saint-Nicolas”.

Caso diverso è quello di Valentino Viot, promotore dei primi impianti di Antagnod della società Sitip: otto sciovie, nate nel 1964 dopo dieci anni dal primo impianto di Champoluc del 1954, che è stato acquistato e spostato ad Antagnod. A fine anni 90 le sciovie sono state vendute a Monterosa spa, che le ha sostituite con le attuali seggiovie. “Era il boom economico del dopoguerra. Nevicava molto. E il turismo invernale ad Ayas è quasi interamente basato sullo sci, anche tuttora”.

 

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Valle d'Aosta - Sciovie in disuso

4 foto, ultima del Martedì 15 Agosto 2023

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