Halti: dalla Finlandia nuove proposte per i completi da sci

La Halti nasce negli anni sessanta in Finlandia, ma viene importata ufficialmente in Italia dal 2005 ed è solo negli ultimi due anni che si sta diffondendo sempre più nei negozi del nord italia, tanto da arrivare all'apertura di uno store monomarca ad Ortisei (Val Gardena).

L'attenzione su questo marchio potrà essere portato sia dalle apparizioni della nazionale finlandese sia dagli addetti della FIS che sono da qualche anno vestiti ufficialmente dalla Halti e ai mondiali di sci di Åre 2007 e Garmish 2011 tutti gli addetti alla pista hanno indossato e indosseranno Halti.

La collezione proposta in Italia si divide in diverse di prezzo e qualità, tra cui spiccano i completi Poutiainen e Palander. Sono questi infatti le proposte più intriganti della casa finnica, sviluppate insieme ai due atleti di punta della nazionale finlandese, coinvolti attivamente nei test materiali e nella scelta dei colori.

Un gradino al di sotto di questi modelli si pone la linea Fracture, Trapout e Cingular. La caratteristica principale di questi capi è la grandissima vestibilità che riescono ad offrire, abbinata a materiali all'avanguardia.

Sotto il primo aspetto si nota infatti come, seguendo le ultime tendenze in fatto di abbigliamento sciistico, i tagli e le linee dei capi siano meno aderenti di quelle proposte fino a qualche anno fa, abbracciando un mondo simile a quello snowbordista. Non si scade certo nel larghissimo che fa gola a tanti appassionati della tavola (anche perché risulterebbe molto difficile sciare agevolmente), ma giacche e pantaloni Halti sono pensati per far stare comodo lo sciatore e donare quel look sobrio (difficilmente si trovano più di tre colori su uno stesso capo) e sportivo.

Le giacche sono tagliate seguendo infatti i principali tratti del corpo, senza essere scomode o eccessivamente larghe.

A questo contribuisce anche il tessuto principale con cui la casa finlandese produce la maggior parte dei propri capi: il Drymax X Stretch. La particolarità di questo materiale sta nella sua elasticità che non compromette l'impermeabilità.

Si dimenticano dunque quei tessuti anni '90 che erano impermeabili ma molto simili alle cerate da barca a vela: rigidi e poco comodi. Al contrario il Drymax riesce ad allungarsi di qualche centimetro quando messo sotto stress e dona una comodità maggiore proprio nell'atto sportivo cui è chiamato: la sciata!

I piegamenti e le evoluzioni sugli sci saranno sempre accompagnati da movimenti comodi e fluidi, sentirete questo effetto soprattutto sulle spalle e nel movimento delle braccia.

La impermeabilità dei capi varia dalle 20.000 colonne d'acqua, un valore altissimo soprattutto confrontato con l'indice di traspirabilità, anch'esso a 20.000. Un conto è infatti avere un capo altamente impermeabile che però non lascia traspirare il corpo e fa sudare e un altro conto è averne uno che non fa bagnare dal fuori e permette al caldo corporeo prodotto dal movimento di uscire.

Per il nostro mercato i capi con un rapporto qualità prezzo più interessanti saranno invece le Fracture e Trapout, con un indice di impermeabilità di 15.000 colonne d'acqua ma anch'esse realizzate in Drymax e dalla traspirabilità eccellente.

Un consiglio? Per essere veramente in non prendete come pantaloni quelli classici, ma buttatevi su quelli con uno o due tasconi laterali: sono un po' più larghi di quanto siete abituati ma il cavallo è al punto giusto, non a metà gamba come quelli da snowborders. Il risultato? Dopo un primo momento necessario ad abituarvi avrete comodità e stile in un unico capo!