Milano Cortina 2026, l'allarme riguarda anche il vecchio Palasharp: costi raddoppiati e ipotesi Fiera di Rho

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Milano Cortina 2026, l'allarme riguarda anche il vecchio Palasharp: costi raddoppiati e ipotesi Fiera di Rho

Continuano le problematiche (e i ritardi clamorosi) riguardo i Giochi Olimpici invernali in Italia: Malagò smentisce l'ipotesi Sankt Moritz per il bob, previsto a Cortina, ma sono gli impianti milanesi a creare le maggiori preoccupazioni.

Poco più di due anni e mezzo allo start dei Giochi di Milano Cortina, con la cerimonia d'apertura prevista il 6 febbraio 2026 a San Siro.

Il tempo stringe e la rassegna olimpica che tornerà in Italia vent'anni dopo Torino 2006, presenta una serie di criticità sull'impiantistica che, inutile negarlo, hanno fatto scattare ormai da mesi l'allarme rosso.

Nei giorni scorsi, “Il Fatto Quotidiano” (che sta seguendo con grande attenzione l'intera situazione) ha rilanciato l'ipotesi, dopo quella iniziale di Igls-Innsbruck, che le gare del budello (bob, slittino e skeleton) possano addirittura traslocare a Sankt Moritz. E Torino tornerebbe in ballo, vista la criticità pure della situazione del PalaItalia a Santa Giulia (impianto da 15mila posti che deve ancora nascere), a nord di Milano, che deve ospitare il torneo maschile di hockey.

Il numero 1 del CONI, Giovanni Malagò, ha smentito queste ipotesi. “Escludo categoricamente che Thomas Bach (presidente del CIO, ndr) voglia portare eventi di Milano Cortina 2026 in Svizzera o in altri paesi – Bisogna recuperare il tempo perduto, il committente di un progetto sta attento non solo all'esecuzione e agli aspetti economici, ma anche agli aspetti temporali. Dovremo essere pronti”.

Nella giornata di ieri, è emersa anche la problematica relativa alla disputa delle partite del torneo di hockey femminile all'ex Palasharp (quartiere Lampugnano a Milano); escluse le ipotesi di spostare il tutto al Vigorelli o all'Allianz Cloud, a questo punto si va verso la Fiera di Rho.

I ritardi nella ristrutturazione dello storico impianto cittadino e il raddoppio dei costi (si parla di una cifra passata dai 13 milioni iniziali ai 26 attuali), porterebbero a questa scelta nello stesso sito che ospiterà lo speed skating, inizialmente programmato a Baselga di Piné.

Dopo la revisione del CIO, il Comune di Milano (proprietario dell'area) e TicketOne-Mca Events, ovvero la società vincitrice del bando di realizzazione e gestione della struttura, avrebbero dovuto preparare un piano per il Palasharp da presentare entro la primavera, ma anche in questo caso è saltato tutto.

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