Sochi 2014, doping: Legkov e Belov privati dei risultati ed esclusi dai Giochi

Ora è ufficiale: Legkov, Vylegzhanin, Petukhov e Belov sono stati sospesi dalla Fis
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Sochi 2014, doping: Legkov e Belov privati dei risultati ed esclusi dai Giochi

Il CIO ha emesso i suoi primi verdetti grazie al "Rapporto McLaren. Pesantissimi: Legkov, oro sulla 50km e argento in staffetta nel 2014, viene privato delle medaglie e 'bandito' per sempre dalle Olimpiadi, così come il connazionale Belov. I legalli dei due atleti non ci stanno e intanto si aspettano altre novità e la ricomposizione dell'albo d'oro da parte della FIS. 

La commissione Oswald ha detto "no": i fondisti russi Alexandr Legkov, oro nella 50km e argento con la 4x10km a Sochi, e Evgeniy Belov, (già sospesi, con la squalifica che era in via d'estinzione) sono stati ritenuti colpevoli di violazione dell'articolo 2 delle regole antidoping CIO. Il "Rapporto McLaren", che aveva fatto esplodere il caso Russia, con oltre mille atleti coinvolti (1115, di oltre 30 discipline), tra cui dodici medagliati a Sochi 2014, porta ai primi clamorosi verdetti. Via le medaglia di Legkov, mai più alle Olimpiadi lui e Belov. 

Morale: risultati degli atleti russi cancellati, allori da restituire e albo d'oro ancora da riscrivere dalla FIS. A Sochi 2014 nella 50km di fondo fu tripletta russa, con Maxim Vylegzhanin argento e Ilia Chernousov. Bronzo. Quarto fu il norvegese Martin Johnsrud Sundby, che potrebbe dunque salire sul terzo gradino del podio. Ma attenzione, la storia rimane lunga: lo stesso Vylegzhanin è già stato ascoltato dalla commissione Oswald che deve ancora emettere il verdetto sul suo caso, così come su quelli di Alexey Petukhov , Yevgenya Shapovalova e Yulia Ivanova. Nella staffetta 4x10km maschile, sempre a Sochi 2014, la Russia si era piazzata al secondo posto dietro alla Svezia, e davanti alla Francia. Quarta fu la Norvegia, quinta l'Italia. Quindi il nuovo podio potrebbe essere Svezia, Francia, Norvegia, con Italia quarta. Aspettiamo news da FIS e CIO, mentre Legkov e Belov, tramite il loro legale, hanno già annunciato il ricorso al TAS. 

 

 

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