Torino riscatta la delusione del 2026: per i Giochi francesi del 2030, le gare dello speed skating saranno all'Oval

Milano - Cortina 2026: Oval di Torino rientra nei Giochi. Salta Baselga?
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Olimpiadigiochi olimpici 2030

Torino riscatta la delusione del 2026: per i Giochi francesi del 2030, le gare dello speed skating saranno all'Oval

Il paradosso del capoluogo piemontese: rimasta fuori dai Giochi Olimpici invernali che l'Italia ospiterà con "Milano Cortina", Torino è già certa di fare parte dei siti di gara della successiva edizione che si terrà sulle Alpi francesi. Il presidente regionale Alberto Cirio: "Orgogliosi di questo grande risultato".

Torino ha vissuto la profonda delusione per l'esclusione dai Giochi, in tutti i sensi, per l'Olimpiade invernale che l'Italia tornerà ad ospitare, proprio vent'anni dopo quella nella città capoluogo del Piemonte, con la rassegna a cinque cerchi di Milano Cortina 2026.

Non sono mancate le polemiche tra le parti per non aver sfruttato impianti di primo livello (ci riferiamo ai palazzetti, non certo alla situazione legata alla pista di bob, slittino e skeleton di Cesana), ma l'Oval dello speed skating tornerà protagonista 4 anni più tardi rispetto alle speranze iniziali; sì, perchè è già ufficiale che i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2030, assegnati alle Alpi francesi mercoledì scorso (seppur con riserva visto che entro fine anno il Governo transalpino dovrà presentare le garanzie finanziarie ancora assenti) in occasione della sessione del CIO tenutasi a Parigi, poche ore prima del via della rassegna estiva, passeranno anche da Torino.

Oltralpe hanno chiesto disponibilità per le gare del pattinaggio di velocità su pista lunga e la risposta è stata immediata e positiva. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha sottolineato che “dopo molti mesi di lavoro, che abbiamo svolto in silenzio e con pragmatismo, siamo orgogliosi di aver ottenuto questo importante risultato. Ancora una volta questo è il frutto del lavoro di squadra, Regione e Comune insieme, per far crescere il Piemonte e Torino e renderle sempre di più capitali dello sport e dei grandi eventi.

Si conferma un fatto che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che Torino e il Piemonte hanno tutte le carte in regola per ospitare grandi competizioni internazionali. L'abbiamo sostenuto quando ci siamo candidati per ospitare le gare di bob per le Olimpiadi di Milano Cortina del 2026 e abbiamo continuato a crederci candidandoci per Francia 2030”.

Questo risultato è stato anche l'argomento di una conferenza stampa che il presidente Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo hanno tenuto sabato in Municipio a Torino. “Se qualcuno immaginava che sarebbero tornate le Olimpiadi in Piemonte siamo noi, quelli che ci hanno creduto dal primo giorno: la Regione, il Comune, che hanno lavorato non demordendo e soprattutto riprendendo un dossier di candidatura, adeguandolo, attrezzandolo, aggiornandolo e rendendolo competitivo – ha aggiunto Cirio - Esserci candidati per rientrare nei Giochi Olimpici della Lombardia e del Veneto ci ha permesso di riproporre quello che era la forza di Città e Regione proprio in termini di infrastrutture, ma anche di saper organizzare bene gli eventi, che poi abbiamo messo a frutto con i francesi.

Veleggiamo verso il 2030 rientrando in gioco da protagonisti, non dimenticando che il pattinaggio di velocità è una delle discipline sportive che hanno maggiore visibilità e notorietà nei Giochi Olimpici invernali. Sicuramente l'elemento di non andare a mettere altro cemento è stato anche determinante nelle scelte dei francesi, e noi le onoreremo ancor di più perché ci presenteremo nel 2030 restituendo un bel prato verde dove adesso c'è l'impianto di bob”.

Il sindaco Lo Russo ha svelato che Torino è stata preferita all'Olanda e a Nizza, delle quali si era ipotizzato il coinvolgimento: “L'aspetto economico ha sicuramente contribuito a far cadere la scelta sulla nostra struttura, che ha il vantaggio di essere già esistente. Ma un ruolo deve averlo giocato anche la mobilità, data la vicinanza dell'Oval alla stazione ferroviaria del Lingotto e alla metropolitana”.

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