Sledge Hockey, l’Italia non si accontenta. Svezia sconfitta all’overtime

Sledge Hockey, l’Italia non si accontenta. Svezia sconfitta all’overtime
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Francesco A. Armillotta

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Sledge Hockey, l’Italia non si accontenta. Svezia sconfitta all’overtime

Doppia buona notizia per la Nazionale di sledge hockey. Dopo la qualificazione arrivata grazie alla vittoria della Germania sul Giappone in mattinata, la squadra azzurra vince anche il quarto incontro del torneo di ripescaggio paralimpico. 

Il 3-2 dopo un tempo supplementare alla Svezia fa rimanere gli azzurri in corsa per giocarsi anche il primo posto contro la Corea del Sud (gara di chiusura domani al PalaTazzoli ) e al contempo qualifica gli scandinavi per Sochi 2014, così come i coreani, vittoriosi in precedenza sui britannici. Chiuso così il discorso e le iscritte al torneo paralimpico invernale.

Italia-Svezia parte con un approccio più soft degli uomini di Da Rin, forse già tranquillizzati dopo l’ottima notizia del pass paralimpico. Così la Svezia è più attiva nei primissimi minuti, con il portiere Araudo costretto a un paio d’interventi difficili. Poi, però, sale di livello la Nazionale e soltanto il palo ferma una conclusione di Gianluigi Rosa e un tiro pericoloso di Balossetti. Il primo periodo si conclude però con la Svezia in avanti, ma le occasioni non abbondano sul ghiaccio del PalaTazzoli.

Nel secondo tempo la musica cambia decisamente e arriva lo spettacolo. La Svezia parte forte e Ingvarsson non si fa sfuggire l’opportunità offertagli da una difesa italiana non irreprensibile, sfruttando l’assist aggirante di Kasperi: è il minuto 2:28. Lo svantaggio ha il potere di strigliare gli azzurri che due minuti più tardi colgono il pari con il primo gol nel torneo di Werner Winkler, frutto di una perfetta combinazione tra Gregory Leperdi e Florian Planker. Una marcatura arrivata sfruttando anche il power play italiano, dovuto dall’espulsione per interferenza dell’autore del vantaggio nordico.

Sfortunata poi l’Italia quando Planker colpisce la traversa e il puck rimbalza poco prima della linea di porta difesa dal portiere gialloblù. Ma la gioia per l’altoatesino è rinviata solo di pochi secondi (in superiorità numerica), perché lo stesso Planker è appostato bene sottoporta quando Corvino gli serve un assist solo da scaricare in rete al volo e con rabbia, forse dovuta all’occasione fallita in precedenza. 2-1 Italia e rimonta completata nel giro di 8 minuti. La gara è senza un attimo di tregue e la voglia degli svedesi d’inseguire Sochi si materializza presto: e soprattutto grazie all’imprendibile Kasperi, bravo a beffare Araudo. La Svezia ha anche un’occasione monumentale per passare in vantaggio, ma il portiere italiano è freddo tra i pali. Il secondo periodo si chiude così sul 2-2, aperto a qualsiasi ipotesi di sviluppo.

Gli ultimi 15 minuti di gioco vedono attaccare l’Italia con insistenza e la Svezia a difendersi per cercare l’overtime che garantirebbe il pass paralimpico. Il portiere nordico Nilsson si supera in un paio di occasioni nitide, l’ultima delle quali su Leperdi e con il power play a favore dell’Italia fino alla conclusione.

Il fischio dell’arbitro dopo la fine del terzo periodo provoca l’esplosione di gioia degli svedesi, certi della qualificazione a Sochi. Si va così al supplementare con entrambe le squadre soddisfatte a giocarsi la vittoria. Gli azzurri sembrano subito i più determinati, ma devono aspettare gli ultimi 48 secondi per esultare: è ancora Florian Planker a siglare il definitivo 3-2 su una ripartenza con l’assistman Cavaliere. Finisce 3-2 e l’Italia centra il quarto successo su altrettante gare. Il PalaTazzoli festeggia l’ennesima vittoria dei suoi idoli e la Svezia celebra la sicurezza di rivedere la squadra di Da Rin in Russia. Tutto nello stesso giorno. Un giorno speciale per Torino e per gli azzurri. Dal capoluogo piemontese era partita l’avventura della Nazionale alla Paralimpiadi invernali del 2006 e dalla stessa città arriva il biglietto di partenza per Sochi 2014 e la terza competizione a cinque cerchi di questo splendido gruppo.

Massimo Da Rin, coach artefice del successo del gruppo, è ovviamente contento per vittoria e qualificazione: «Non ho mai avuto paura in questo torneo. Anzi, a me fa paura soltanto la mia squadra, quando non ci sono con la testa o devo richiamarli. Gli avversari li conoscevo e sapevo che c'era la possibilità di fare bene. L'obiettivo primario era qualificarci alla Paralimpiade, mi aspettavo che fossimo tra i primi tre. Oggi però ci tenevamo a vincere, anche per rispetto del torneo e delle altre squadre. Mi dispiace aver tagliato fuori i tedeschi che oggi ci hanno fatto un piacere, ma noi giochiamo sempre per vincere – sulle possibilità del suo gruppo, anticipa - A Sochi vogliamo arrivare al meglio delle nostre possibilità. Se la squadra si allena bene, perché no, può ambire ad una medaglia. Non ne ho mai parlato prima, ma adesso si può dire. Agli ultimi Mondiali, se girava diversamente la partita con la Russia, avremmo già potuto giocarci il podio iridato».

Capitan Andrea Chiarotti ripercorre gli ultimi minuti di partita contro la Svezia: «Nel finale di partita, Da Rin ha chiamato il time out per decidere se togliere il portiere o meno. Abbiamo visto che non ci sarebbe cambiato molto se avessimo vinto nei tempi regolamentari, così abbiamo deciso di puntare tutto sull'overtime e domani ci giochiamo il successo finale con la Corea». L’azzurro ripercorre il torneo intrapreso dalla sua squadra finora: «Siamo arrivati a questo torneo come favoriti, ma tra il dire e il fare c'è sempre di mezzo il mare. Nella partita con la Germania, ad esempio, abbiamo fatto fatica a sbloccarci. Finora è stato un bellissimo torneo e forse il momento più difficile è stato prima che tutto cominciasse, perché la tensione era davvero tanta, prima ancora del match con la Gran Bretagna – ripercorre poi il cammino della Nazionale, dai suoi esordi - Nel momento in cui ci siamo presentati a Torino, nel 2006, era un dovere esserci per onorare la Paralimpiade di casa. Ma da quando ci siamo qualificati per Vancouver, le cose sono cambiate. Lì il sogno medaglia era lontano, ma ce l'abbiamo messa tutta e con la Norvegia le abbiamo provate tutte per rimanere in corsa. Dopo quella partita, tanti di noi compreso il sottoscritto hanno pianto dopo la partita. A Sochi arriviamo dopo aver vinto un Europeo nel 2011 e da squadra del Gruppo A per cui faremo del nostro meglio».

 

 

RISULTATI della quarta giornata

Giappone-Germania 3-2

Corea del Sud-Gran Bretagna 10-2

Italia-Svezia 3-2

 

CLASSIFICA dopo quattro turni

Corea del Sud 12

Italia              11

Svezia             7

Germania         3

Giappone         3

Gran Bretagna  0

 

Programma dell’ultima giornata

Germania-Gran Bretagna ore 10 (diretta Rai Sport 2)

Svezia-Giappone ore 13:30 (differita Rai Sport 2, ore 15:40)

Italia-Corea del Sud ore 17 (differita Rai Sport 2, ore 22)

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