Windisch e la capacità di alzare il livello quando conta, ma il biathlon azzurro soffre: "Peccato per l'ultimo giro"

Nell'Individuale olimpica di biathlon, vinta da Quentin Fillon Maillet, il gruppo italiano è stato costretto ad accontentarsi di qualche piazzamento nei trenta. Lukas Hofer e Dominik Windisch ci sono riusciti chiudendo la prova al 27° e 14° posto rispettivamente. Windisch ha perfino navigato nella top ten sino all'ultimo poligono, trovando una velocità di crociera bloccata parzialmente dai crampi nel finale.

L'altoatesino si è espresso alla FISI con dichiarazioni positive sulla sua prova, una delle migliori della carriera in un format non proprio adatto alle caratteristiche di Dominik: “Sono molto contento del mio tiro, dove ho fatto bene dall'inizio alla fine. Purtroppo, all'ultimo giro ho avvertito dei crampi alle gambe e non sono riuscito a sciare decentemente. Facevo passi più corti per non bloccarmi, non riuscivo a dare tutto. Sentivo dentro di me di averne di più però ho fatto fatica. Dovrò gestirmi per le prossime gare”.

Il risultato dimostra per l'ennesima volta la grande capacità di Windisch nell'alzare il suo livello nei grandi appuntamenti. Hofer, dal canto suo, ha pagato la fatica sugli sci, ma è stato comunque capace di un'ottima prestazione al tiro, nonostante i due errori nella prima sessione in piedi: “Sono anche abbastanza contento della gara, dove ho trovato il 90% al tiro che è sempre un buon risultato. Peccato per quei due errori in piedi che non dovrebbero capitare. Oggi stavo anche molto meglio rispetto ai problemi muscolari che ho avvertito negli ultimi giorni, tenendo il ritmo in salita.

Sul materiale abbiamo fatto un po' di confusione e non sono riuscito a rendere come si dovrebbe”, ha dichiarato Hofer. Ora, occhi puntati sulle sprint dove il team azzurro spera di ottenere risultati decisamente migliori, con l'obiettivo di provare a cancellare lo “zero” dalla casella delle medaglie in una stagione davvero complicata per il movimento.