Alla ricerca della “linea ideale”

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Omar Oprandi

Sci Alpinismo

Alla ricerca della “linea ideale”

Lo sci alpinismo si può declinare in molte forme: può essere una passione, una lotta, un’ impresa, ma anche il concatenamento -in giornata- delle maggiori Cime e dei Ghiacciai del Trentino Occidentale.

Una bella giornata di primavera con il cielo terso e il sole che scalda le ossa è il momento ideale per partire. L’obiettivo è concatenare in un solo giorno 6 Cime importanti e significative, conosciute da tutti gli sci alpinisti d’Europa.  Il team è pronto per tracciare la propria linea ideale: Franco Nicolini, Omar Oprandi e Mirko Mezzanotte partono per la loro impresa.

In una grande attraversata con gli sci da alpinismo concatenano alcuni tra i più grandi ghiacciai del Trentino Occidentale “scavalcando” alcune tra le cime più importanti della Regione:La Cima Presanella3558 m, il Monte Adamello3539 m, il Corno di Cavento3402 m, ed infine, il Care Alto3462 m.

Ogni impresa alpinistica e sci alpinistica nasce come un progetto e come tale ha una bozza, uno sviluppo e una realizzazione. Gli amanti del gesto atletico direbbero che ogni impresa alpinistica è paragonabile ad un’opera d’arte che diviene realtà trasformandosi nella firma che il suo autore lascia sul versante della montagna che affronta. È così da sempre. Questo tipo di imprese iniziarono già alla fine dell’ottocento. Quando i pionieri delle nevi erano impegnati in una gara per la gloria con Austriaci, Tedeschi e Inglesi e correvano e si inventavano imprese per firmare, ad esempio, le prime ascensioni sulle cime più belle e difficili.

Come ogni grande progetto di squadra, anche questo è partito da un sogno che poi ha preso lentamente corpo. I tre sci alpinisti, questa volta, non hanno semplicemente emulato il percorso di qualcun altro, ma spinti da una buona dose di sano agonismo hanno voluto unire varie cime, percorrendole in sequenza una dopo l’altra.

Il team ha percorso 60 km di sviluppo, con più di 5000 metridi dislivello. Un’attraversata molto particolare che parte dalla cima più alta del Trentino la Cima Presanella 3558 m per arrivare alla Cima simbolo dell’intera zona, l’Adamello 3539 m, attraversando, tutte le vallate che si trovano nel mezzo. Come se non bastasse, i tre sci alpinisti una volta arrivati in cima all’Adamello, ancora in buon orario e soprattutto con le forze necessarie, hanno deciso di proseguire ancora fino a raggiungere il Care Alto. Basta un attimo, un’occhiata d’intesa tra i tre per ripartire verso un nuovo obiettivo: l’attraversata di tuttala Vedretta Mandrone (Pian di Neve Occidentale), la vetta Cresta Croce (famosa per la croce dedicata a Papa Giovanni), la ridiscesa sulla Vedretta della Lobbia (Pian di Neve Orientale), la difficile salita al Passo di Cavento; qui l’unica pausa presso il Bivacco Lang. Il percorso non si può dire concluso fino a quando non si tocca anchela Cimadel Cavento e la lunghissima attraversata versola Cimadel Care Alto. Solo allora si taglia il traguardo della lunga avventura. L’ultima discesa in Val di Borzago a questo punto è solo il preludio della festa e la conclusione di un sogno vissuto in poco meno di sedici ore.

 

Ringraziamo Omar Oprandi per aver condiviso con noi la sua traversata

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