La ceca domina fin dalla seeding run e conquista un oro meritatissimo, davanti a Dominque Maltais e Chloe Trespeuch. Sesta e caduta mentre era in lotta per il bronzo Michela Moioli.
Vince Eva Samkova, con il suo baffetto d'ordinanza dipinto sul viso. Per quest'occasione sceglie i colori nazionali, che onora alla grande con una gara assolutamente perfetta. Dalla seeding run - conclusa con il miglio tempo - fino alla finale, nessuna è stata in grado di contrastare la cavalcata delle giovane ceca, che in stagione ha già messo in saccoccia due prove di Coppa del Mondo e l'oro alle Universiadi trentine.
Nemmeno l'esperta e fortissima Dominique Maltais, per la quale l'oro olimpico continua a rimanere tabù: la canadese, stupenda nelle sue run ad eliminazione diretta, in finale non ha potuto fare altro che accompagnare la Samkova al tragaurdo, mentre dietro di lei la bagarre per il bronzo fra la nostra Michela Moioli e la bulgara Alexandra Jekova premiava...la francese Chloe Trespeuch. La bergamasca e la bulgara infatti sono entrate in contatto fra loro mentre lottavano per il terzo posto del podio e sono cadute. Una gara comunque da applausi per Michela, alla sua prima Olimpiade e arrivata a Sochi in non perfette condizioni fisiche, complice la caduta con lussazione della clavicola rimediata ad Andorra e la botta in allenamento proprio qui a Sochi. Un occhio nero che non ha fermato la bergamasca, che però dovrà rimandare l'appuntamento con la medaglia e con i capelli rossi. Questo era infatti il "pegno" che la bergamasca avrebbe pagato in caso di medaglia olimpica.
Si ferma invece ai quarti di finale la corsa di Raffaella Brutto: la genovese sconta purtroppo una cattiva partenza, che l'ha tagliata subito fuori dai giochi. Perchè la davanti Maltais, Jekova e Gillings navigavano tranquillamente verso al semifinale e la caduta della Fujimori serve solo a guadagnare una quarta posizione utile forse solo per la statistica ma nulla di più.
Fra le altre protagoniste, deludono sia Maelle Ricker, campionessa olimpica a Vancouver, sia Lindsey Jacobellis: la prima è finita per le terre addirittura nei quarti di finale, mentre la statunitense incappa nell'ennesimo psicodramma sportivo a livello olimpico, perdendo ancora una volta ancora il treno verso la medaglia d'oro dopo la follia di Torino 2006, che perlomeno l'aveva condotta all'argento. Questa volta cadendo in semifinale quando sembrava controllare la corsa tranquillamente: la vittoria nella small final è ben magra consolazione per una Campionessa del suo livello. Due cadute nella sedino run hanno poi tolto dalla gara Helene Olafsen e Jacke Hernandez: sfortunatissima la norvgese, che si è infortunata per l'ennesima volta al ginocchio, mentre terrificante è stata la caduta della statunitense, che ha tirato una gran zuccata in atterraggio da un salto ed è rimasta per qualche istante esanime in pista. Per fortuna solo una gran botta per lei, uscita suonata ma comunque cosciente. Domani la gara maschile.
Snowboardcross femminile Sochi (RUS)
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Pinzolo | 13/14 | 5-35 cm |
Selva di Val Gardena | 78/79 | 50-50 cm |
Passo Pordoi | 20/23 | 25-40 cm |
Alpe di Siusi | 22/24 | 50-80 cm |
Carezza al lago | 13/13 | 80-130 cm |
Alpe Lusia | 7/8 | 25-40 cm |
Obereggen | 19/20 | 10-40 cm |
Plan de Corones | 30/31 | 5-30 cm |
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