La Sprint iridata è ancora amara per Vittozzi ("non sono certo contenta") e Wierer, una speranza per l'Inseguimento

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La Sprint iridata è ancora amara per Vittozzi ("non sono certo contenta") e Wierer, una speranza per l'Inseguimento

A Nove Mesto un'altra serata difficile per l'Italbiathlon, con la prestazione sugli sci delle due stelle della nazionale che preoccupa anche in prospettiva per questi Mondiali. Lisa sorpresa da quanto accaduto, Doro globalmente soddisfatta della condizione in crescita. Francia, un poker storico: le parole anche di Simon, Braisaz e Jeanmonnot nel post gara.

La staffetta mista era andata malissimo, la Sprint femminile odierna certamente meglio in termini di piazzamento, ma considerando quanto di buono fatto al poligono da Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer, la delusione c'è eccome per la mancata medaglia nella prima gara individuale di questi campionati del mondo di Nove Mesto cominciati nel segno della Francia.

Julia Simon, Justine Braisaz-Bouchet, Lou Jeanmonnot e anche Sophie Chauveau, quarta a 4” dal podio, hanno scritto la storia per un risultato mai visto in questa gara. La detentrice della Coppa del Mondo, al terzo titolo iridato (il secondo individuale) della carriera, ai microfoni di Eurosport nel post gara, dopo aver resistito per 5” alla compagna-rivale Braisaz-Bouchet, nel solito eterno duello che ha acceso anche la Sprint mondiale. “E' un momento pazzesco, vivere con la squadra un risultato del genere rappresenta una grande emozione.

Una giornata incredibile per tutta la nazionale”.

E' insolito poter condividere la gioia di un podio mondiale con le mie compagne, in pista oggi mi sentivo alla grande; è vero, ho sbagliato al poligono a terra ma ho sempre continuato a spingere. Chiaramente il Mondiale è già in discesa per noi”, ha commentato Braisaz-Bouchet, con una Jeanmonnot di bronzo e felicissima per un podio insperato. “Pensavo che quell'errore sarebbe stato fatale per me, oggi però era tutto perfetto, gli sci buonissimi e poi... ho sofferto tanto ad aspettare le altre atlete col timore di perdere la medaglia”.

La Sprint donne continua a rappresentare un tabù per l'Italbiathlon: mai sul podio nella storia, ma oggi è parso evidente che in termini di materiali mancasse qualcosa a Vittozzi e Wierer, costrette ad accontentarsi rispettivamente del 7° e 10° posto che lascia almeno speranze per l'Inseguimento di domenica, almeno in chiave terzo posto visto che Simon e Braisaz-Bouchet sono distanti oltre un minuto. Lisa, 18° tempo sugli sci, è a dir poco delusa nel post gara: “Non sono per nulla soddisfatta – ha dichiarato agli inviati di Eurosport – ma ho fatto ciò che potevo. Mi sentivo bene, ma quando ho visto il risultato certo non ho gioito, è stata una sorpresa per me. L'Inseguimento? Una gara ancora aperta”.

Sono abbastanza contenta perchè mi sono sentita bene sugli sci rispetto a dicembre e gennaio – l'analisi di Dorothea Wierer, decima a 1'18” e anch'essa pulita al poligono – Ovviamente se guardi la classifica, noti che le francesi hanno fatto una gara di altissimo livello. Avevano certamente ottimi materiali, ma sono atlete forti. Io sono contenta del mio zero al poligono, poi si vedrà domenica”.

Michela Carrara, 45esima a 2'31” con 4 errori al tiro, è stata la migliore italiana sugli sci: “La seconda serie della mia gara è stata brutta – le parole della valdostana a fisi.org - Peccato perché stavo bene. Obiettivamente sono cresciuta, però sbagliare la gara qui è davvero un peccato”.

Samuela Comola, 37esima con un ritardo di 2'19”, ha mancato solo un bersaglio. “Mi sono venute le gambe dure e ho perso un po' nell'ultimo giro, ma con questa neve c'era da aspettarselo. Poteva andare qualcosa meglio, ma è una gara in linea con la stagione”.

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