Il detto "Nemo propheta in patria", ovvero "nessuno è profeta in patria", trova applicazione anche nel biathlon maschile. Ole Einar Bjørndalen, primatista di successi in svariate località sparse per il globo, non è l'uomo con più vittorie nella capitale della nativa Norvegia...
ATTUALITA'
Prima di immergerci nella storia, è bene però affrontare l'attualità. A partire da domani la Coppa del Mondo di biathlon affronta a Oslo la tappa "pre-Mondiale", sia perché ultimo evento prima della manifestazione iridata di Kontiolahti, sia perché i Mondiali 2016 si disputeranno proprio nella capitale norvegese.
A Nove Mesto na Morave Martin Fourcade è tornato competitivo per il successo, tuttavia la sua leadership in classifica generale traballa sempre di più in quanto Simon Schempp, oltre a essere dotato di una smagliante condizione atletica, nelle ultime tre tappe ha tenuto la fantascientifica percentuale del 96,7%, inanellando un'impressionante sequenza di nove poligoni in piedi senza errori (l'ultimo bersaglio mancato risale a Oberhof!).
Grazie a questo impressionante rendimento al tiro, il tedesco si è portato a soli 6 punti dal francese. Chi invece ha perso terreno in Moravia è Anton Shipulin, scivolato a 63 lunghezze dal transalpino e 57 dal teutonico. Peraltro gli appuntamenti di Nove Mesto hanno rilanciato Jakov Fak nella corsa alla Sfera di cristallo, da cui lo sloveno - seppur staccato di 80 punti dalla testa - non può essere considerato fuori gioco.
Tuttavia, iniziando a tenere in considerazione il gioco degli scarti, si può notare come Fourcade abbia una posizione leggermente più solida. La graduatoria "netta" vede il catalano al comando con 648 punti, seguito da Schempp a 630, Shipulin a 600 e Fak a 552.
Lontano dai quartieri alti della classifica generale, l'Italia maschile è ancora alla ricerca di risultati di peso in una stagione sin qui avara di soddisfazioni, soprattutto a causa dei problemi fisici che hanno afflitto la punta del team Lukas Hofer, il quale tornerà in azione assieme a Dominik Windisch e Thomas Bormolini, assenti a Nove Mesto in quanto impegnati in un raduno pre-Mondiali a Sjusjøen. Al terzetto si aggiunge Christian De Lorenzi.
STORIA
Holmenkollen ha fatto il suo ingresso nel calendario del massimo circuito maschile nel lontano 1983, ma è diventata una presenza fissa solo alla fine degli anni '90 poiché per oltre un decennio è stata inserita nello schedule a rotazione con altre località norvegesi, quali Steinkjer, Fagernes e soprattutto Lillehamer.
Invece dalla stagione 1998-'99 Oslo è diventata un appuntamento classico, mancando solo nell'annata 2008-'09, quando erano in corso i lavori di ristrutturazione dell'impianto in vista dei Mondiali di sci nordico 2011.
Sino a questo momento a Holmenkollen si sono disputate 63 gare maschili individuali di primo livello (11 venti km, 24 sprint, 16 inseguimenti, 12 mass start), di cui ben 10 con valore iridato.
Il complesso sportivo situato in prossimità della capitale norvegese nel 2016 organizzerà i Mondiali di biathlon per la terza volta, dopo averli già ospitati nel 1986 (solo al maschile) e nel 2000. Non va inoltre dimenticato come Oslo sia stata teatro di svariati recuperi di prove iridate non disputate altrove a causa di condizioni meteo avverse. L'evento si è verificato sia nel 1990 (quando si recuperò la sprint non disputata a Minsk) che nel 1999 (quando invece ebbero luogo individuale e mass start cancellate a Kontiolahti). Infine va rimarcato come la mass start del 2002, all'epoca non inserita nel programma olimpico, abbia assegnato titolo mondiale.
Sino a questo si contano 29 diversi vincitori e come anticipato Ole Einar Bjørndalen, primatista in tema di successi in ogni dove, NON è l'uomo con più affermazioni sulla collina di Holmenkollen. Il quarantunenne di Simostranda si è imposto 7 volte, ma il tedesco Sven Fischer ha fatto meglio conquistando ben 9 successi (compresi 2 ori iridati).
Comprendendo Bjørndalen, sono addirittura tredici gli atleti in attività a vantare almeno una vittoria su queste nevi. Si contano 4 affermazioni per Emil Hegle Svendsen e Martin Fourcade (il quale peraltro a Oslo disputa quella che è letteralmente la sua tappa di casa, avendo un appartamento nella capitale norvegese); Seguono Ivan Tcherezov (2); Lars Berger, Michal Slesingr, Andreas Birnbacher, Evgeny Garanichev, Arnd Peiffer, Tarjei Bø, Ondrej Moravec, Jakov Fak, Simon Eder (1).
In tema di nazioni sul gradino più alto del podio hanno sventolato dieci diverse bandiere. Esiste un vero e proprio duopolio poiché comandano con 21 vittorie a testa la Norvegia e la Germania all-inclusive (15 dopo la riunificazione, 4 DDR, 2 Ovest). In terza posizione, staccatissima, la Francia (8) seguita dalla Russia (5). Vengono poi Unione Sovietica (3); Repubblica Ceca e Austria (2); Bielorussia e Slovenia (1).
Nonostante le gare disputate siano 63, i successi accreditati sono 64 in quanto nella sprint del 12 marzo 1999 Sven Fischer e Halvard Hanevold si imposero ex aequo.
L'Italia non ha mai vinto, ma vanta quattro podi. Nel marzo del 1983 Johann Passler chiuse secondo l'individuale e terzo la sprint. Nel 1988 Andreas Zingerle si piazzò terzo nell'individuale, infine ai Mondiali del 2000 René Cattarinussi conquistò la medaglia di bronzo nella sprint.
Chi si è appassionato al biathlon solo di recente, merita di essere edotto su una "chicca". Correva l'11 marzo 2007 e nell'ultimo giro di una gara entusiasmante Bjørndalen, Sven Fischer e Raphael Poirée (all'epoca i tre biathleti più vincenti di sempre) si sfidarono senza esclusione di colpi (compresi quelli proibiti, soprattutto da parte del norvegese) dando vita a uno degli arrivi più appassionanti nella storia di questo sport.
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