La competizione maschile dello United States International Figure Skating Classic, atto inaugurale del circuito Challenger Series ospitato dallo Sports Complex di Salt Lake City, ha regalato un podio a sorpresa e tanti spunti tecnici interessanti.
Dopo un programma corto francamente al di sotto delle aspettative, complici le attenuanti legate a ruggine per l’inattività agonistica, periodo dell’anno e altitudine, la musica è in parte cambiata nel segmento più lungo di gara. In molti sono, infatti, riusciti ad alzare il livello dell’asticella, come testimoniato dai sette salti quadrupli completati. Tuttavia, il triplo axel è rimasto un enigma irrisolto per molti e nella seconda parte della prova non sono mancati cedimenti repentini.
In ogni caso, anche il primo appuntamento di rilievo del circuito senior ha confermato il trend degli ultimi anni. Per chi intende ambire a posizioni di vertice, presentare nel programma libero tre elementi tra salti quadrupli e triplo axel rappresenta il minimo sindacale, visto e considerato che la normalità sta diventando spingersi oltre. Ovviamente, sarà interessante capire quale possa essere il limite fisiologico a questa evoluzione, ma dalla stagione appena iniziata si attendono risposte precise. In tal senso, i fari saranno puntati sul giapponese Yuzuru Hanyu, che annuncia due tripli axel e tre quadrupli, e sul cinese Boyang Jin, che potrebbe tentare l’azzardo di eseguire quatto quadrupli. Va da sé che ormai l’ago della bilancia si sta spostando sempre più sul versante tecnico, che, oggettivamente, mette a disposizione un maggiore numero di punti rispetto alle componenti del programma. La soglia dei cento punti di TES (total elements score) inizia ad essere il target per vari atleti, fermo restando che il massimo punteggio che si possa ottenere nel PCS (program components score) resta il medesimo (100), ma senza dimenticare che già arrivare ad ottanta rappresenta un’impresa e i novanta punti rimangono alla portata di pochi eletti.
A Salt Lake City si è imposto l'israeliano Daniel Samohin, che ha strappato ad Alexei Bychenko, non andato oltre la settima posizione, il primato nazionale. Il diciassettenne di stanza in California ha avuto il merito di eseguire tre quadrupli nel programma libero, confermando l'assoluta padronanza del quadruplo toeloop emersa poche settimane fa nella tappa di Junior Grand Prix disputata a Colorado Springs. A margine, oltre ad una sequenza di passi che ha meritato il livello più alto a disposizione, ha anche completato quattro salti tripli nella seconda metà della musica e, nonostante l'ormai abituale caduta sul triplo axel ed una trottola persa per strada, ha fatto registrare il migliore punteggio tecnico di giornata. Ciò premesso, i margini di crescita restano enormi sia sul lato artistico che su quello tencico e il prossimo obiettivo diventa quello di eseguire correttamente tre quadrupli e sei salti tripli.
Samohin ha preceduto il giapponese Keiji Tanaka, finalmente competitivo anche in categoria maggiore dopo i fasti delle stagioni juniores. Il quasi ventunenne originario della prefettura di Okayama ha mostrato quella consistenza che era mancata negli ultimi anni riuscendo a completare nel programma libero un quadruplo salchow, atterrato con una sorta di piccolo step-out, e otto salti tripli, tra cui due flip e due axel (il secondo axel sarebbe però dovuto andare in combinazione). Chiaramente, per impensierire i più qualificati connazionali, Tanaka avrà bisogno di migliorare le percentuali di realizzazione del quadruplo salchow e di rispolverare quel quadruplo toeloop, più volte eseguito in categoria juniores.
La lotta tutta a stelle e strisce per il gradino più basso del podio ha premiato Ross Miner, che è riuscito a rintuzzare l'attacco dell'emergente Timothy Dolensky. In tal senso, si sono rivelate fondamentali le valutazioni sulle componenti del programma, che hanno consentito al vincitore del programma corto di arginare lo strapotere tecnico del più giovane connazionale, capace di completare un doppio axel e sette salti tripli, sei dei quali egregiamente eseguiti. Per Miner, i problemi sono rimasti i medesimi del recente passato e l'impressione è che senza la padronanza del quadruplo salchow, oggi non inserito nel programma e sostituito da un doppio axel, sia destinato a sprofondare nel ranking statunitense.
Il giapponese Shoma Uno, favorito della vigilia, si è riscattato dopo uno sfortunato programma corto ottenendo il migliore punteggio nel segmento più lungo di gara e risalendo prepotentemente dalla nona alla quinta posizione. Sceso in pista sulle note della Turandot di Puccini, il campione mondiale juniores ha evidenziato ben altro dinamismo rispetto a ventiquattro ore prima eseguendo tre minuti di programma libero da standing ovation, nobilitati dalla presenza di due quadrupli toeloop, perfettamente completati, di un triplo axel preceduto dalla luna e anche di un triplo rittberger e un triplo salchow, entrambi realizzati nella seconda metà della musica. Nella parte finale, si è, invece, verificato un fisiologico cedimento e non a caso sono arrivati un paio di errori sulle storiche nemesi del passato. Uno è, infatti, caduto sul secondo tentativo di triplo axel ed ha poi eseguito un lutz doppio anzichè triplo, ma ha avuto la forza di reagire ai passaggi a vuoto eseguendo negli ultimi secondi una combinazione doppio axel/euler/triplo flip. Nel complesso, il potenziale del nuovo programma libero non sembra in discussione, ma ci sarà bisogno di una condizione fisica impeccabile per pattinarlo al top del potenziale visto che il crescendo della musica, caratterizzato dalla voce di Pavarotti, richiede il massimo vigore proprio nel finale. A differenza di quanto accaduto ieri, l'allievo di Machiko Yamada ha ottenuto le valutazioni più alte su ciascuna voce delle componenti del programma, ma anche in questo caso è prevista una crescita progressiva una volta che verranno inseriti tutti i passaggi di transizione pianificati.
Carlo Vittorio Palermo, unico italiano in gara, si è piazzato in tredicesima posizione, penalizzato da una giornata assai infelice sugli elementi di salto, rittberger in particolare.
CLASSIFICA FINALE
1) ISR - Daniel SAMOHIN
223.67 (3|2)
2) JPN - Keiji TANAKA
212.34 (5|3)
3) USA - Ross MINER
209.93 (1|5)
4) USA - Timothy DOLENSKY
209.04 (4|4)
5) JPN - Shoma UNO
207.41 (9|1)
6) USA -Richard DORNBUSH
191.02 (6|6)
7) ISR - Alexei BYCHENKO
183.09 (2|7)
8) CAN- Christophe BELLEY-LEMELIN
164.21 (8|8)
9) AUT - Andrew DODDS
159.77 (7|9)
10) FIN - Bela PAPP
147.60 (10|10)
11) LAT - Lukas KAUGARS
135.61 (11|12)
12) HKG - Leslie IP
135.34 (13|11)
13) ITA - Carlo Vittorio PALERMO
125.42 (12|13)
14) ESP - Javier RAYA
116.11 (14|14)
15) AUS - Jordan DODDS
113.79 (15|15)
WD - UKR - Yaroslav PANIOT
(16| - )
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-20 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Breuil-Cervinia | 7/17 | 80-150 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 6/11 | 25-81 cm |
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