Elizaveta Tuktamysheva si è imposta da padrona nella Cup of China conquistando il terzo successo nel Grand Prix, qualificandosi per la finale di Barcellona e strappando il primato stagionale ad Elena Radionova, che l’aveva preceduta due settimane or sono a Skate America.
La diciassettenne di stanza a San Pietroburgo, seconda al termine del programma corto, ha dominato il segmento più lungo di gara ottenendo una meritata standing ovation dall’Oriental Sports Center di Shangai. Analizzando la prestazione odierna, si nota come le valutazioni delle componenti del programma siano cresciute in maniera significativa, sfiorando per la prima volta i sessantacinque punti. Inoltre, considerando che uno dei due lutz presentati è stato completato doppio anziché triplo e in virtù dei livelli di trottole e passi che si sono fermati a tre, i duecento punti, oggi mancati per poco più di tre lunghezze, sembrano ampiamente alla portata. Nel programma libero, Tuktamysheva ha completato due doppi axel e sei salti tripli, eseguendo, tra le altre cose, una combinazione triplo toeloop/triplo toeloop poco prima di entrare nella seconda metà del programma. L’allieva di Alexei Mishin, dopo avere preso parte a ben sei competizioni in meno di due mesi, potrà ora contare su cinque settimane di tempo per preparare al meglio la finale di Grand Prix, traguardo raggiunto per la terza volta in quattro anni.
L’attesa Julia Lipnitskaia si è dovuta accontentare del posto d’onore palesando nel programma libero evidenti limiti di condizione fisica. La vice-campionessa mondiale, dopo avere realizzato un’ottima combinazione doppio axel/triplo toeloop/doppio toeloop, marchio di fabbrica della carriera juniores, è caduta su un tentativo di triplo salchow ed ha poi pasticciato sul cambio filo del flying camel, riuscendo in qualche modo ad arrivare ugualmente al massimo livello a disposizione. A seguire, archiviata un’evidente imperfezione sulla sequenza dei passi, sembrava da subito essersi ripresa completando un triplo rittberger. In realtà, da lì in avanti, si è spenta la luce e, complice il disappunto per non essere riuscita a riproporre la combinazione doppio axel/triplo toeloop pianificata, ha bucato nel giro di pochi secondi tre elementi di salto lasciando per strada anche una combinazione. Tuttavia, al di là della prestazione odierna chiaramente deficitaria, la costruzione del programma è apparsa ben congeniata ed adattissima a valorizzare i pregi dell’atleta dal punto di vista tecnico. Ovviamente, un parere maggiormente articolato potrà essere fornito in occasione del prossimo impegno, che sarà tra due settimane a Bordeaux, sede per questa stagione del Trophèe Eric Bompard.
In terza posizione si è piazzata la ventenne giapponese Kanako Murakami, autrice di un programma libero dai due volti. L’allieva di Machiko Yamada, lenta, fallosa e mai sulla musica nei primi due minuti, si è poi improvvisamente ripresa pattinando una convincente seconda parte, nel corso della quale ha eseguito in scioltezza un doppio axel, tre salti tripli, tra cui due flip, e un buon flying camel con tanto di finale in evidente crescendo. Il piazzamento odierno assume, peraltro, un significato importante perché consentirà all’ormai veterana del movimento nipponico di giocarsi la qualificazione alla finale nella tappa di casa, dove troverà la statunitense Gracie Gold e la connazionale Satoko Miyahara, terze nelle precedenti tappe, senza dimenticare le altre nordamericane Polina Edmunds e Gabriella Daleman rispettivamente quarta e quinta nella Cup of China, separate da un solo centesimo di punto.
La sedicenne statunitense, dopo un corto da dimenticare, si è parzialmente riscattata nel segmento più lungo di gara in cui ha completato due doppi axel e sette salti tripli, compresi però un lutz sotto-ruotato e due flip presi da un filo chiaramente non interno. Elementi tecnici a parte, il programma libero di Edmuns si è rivelato povero di passaggi di transizione tra un elemento e l’altro e decisamente più appropriato per una pattinatrice impegnata in categoria juniores.
La sedicenne canadese Daleman ha, invece, pasticciato su vari elementi di salto e, in particolare, ha sprecato una combinazione ad inizio programma attaccando un triplo salchow, ovviamente eliminato dal pannello tecnico, ad un triplo lutz atterrato con uno step-out non assimilabile all’euler richiesto.
A seguire, si è piazzata la cinese Zijun Li, a corto di condizione fisica, ma comunque capace di pattinare per due minuti su ottimi livelli prima di finire la benzina. Il fatto di avere completato con i primi quattro elementi di salto un doppio axel e cinque tripli la dice comunque lunga sul potenziale dell’atleta, apparsa in chiara ripresa rispetto al recente passato.
Più staccate tutte le altre, regolate dalla veterana svedese Viktoria Helgesson, oggi non all’altezza del livello evidenziato nel programma corto.
CLASSIFICA FINALE
01) (RUS) - Elizaveta TUKTAMYSHEVA (video)
196.60 (2|1) SR
02) (RUS) - Julia LIPNITSKAIA (video)
173.57 (1|4) SB
03) (JPN) - Kanako MURAKAMI (video)
169.39 (3|3)
04) (USA) - Polina EDMUNDS (video)
161.27 (7|2)
05) (CAN) - Gabrielle DALEMAN (video)
161.26 (4|5)
06) (CHN) - Zijun LI (video)
152.62 (5|6) SB
07) (SWE) - Viktoria HELGESSON (video)
143.95 (6|8) SB
08) (KOR) - Hae Jin KIM (video)
137.62 (9|7)
09) (USA) - Christina GAO (video)
125.04 (8|11) SB
10) (USA) - Ashley CAIN (video)
124.81 (11|9)
11) (NOR) - Anne Line GJERSEM (video)
122.78 (10|10) SB
Legenda:
SR - season record / primato stagionale assoluto
SB – season best / primato stagionale
PB – personal best /primato personale
NR - national record / primato nazionale
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