La seconda giornata del NHK Trophy, ultimo atto di qualificazione del Grand Prix ospitato dal “Namihaya Dome” di Kadoma, si è conclusa con il programma libero maschile, segmento di gara che ha decretato un finale a sorpresa della competizione.
Contro ogni previsione, il successo è andato al ventitreenne Daisuke Murakami, iscritto dalla federazione giapponese grazie alla facoltà di schierare tre atleti nella tappa di casa. Peraltro, la scelta di Murakami, avvenuta in estate, aveva generato qualche mugugno in quanto, secondo tanti addetti ai lavori, avrebbe avuto maggiore senso dare spazio ai giovani Hino e Tanaka.
L’allievo di Frank Carroll, dopo essersi espresso oltre ogni aspettativa nel programma corto, si è superato nel segmento più lungo di gara completando in maniera esemplare due quadrupli salchow e sei salti tripli, tra cui due axel, senza dimenticare le trottole che hanno raggiunto il massimo livello a disposizione.
Murakami, invitato ad un’unica tappa di Grand Prix, ha migliorato il primato personale di oltre quaranta lunghezze regalando al Giappone il terzo successo stagionale dopo quelli conquistati in nordamerica da Machida e Mura.
Le attenzioni degli addetti ai lavori e di gran parte del pubblico erano però rivolte alla definizione dei partecipanti alla finale di Barcellona, in programma tra un paio di settimane.
La situazione è rimasta nella più assoluta incertezza per lungo tempo e si è risolta a vantaggio di Yuzuru Hanyu per una manciata di centesimi di punto. Il campione olimpico ha, infatti, conquistato il quarto posto nel NHK Trophy, condicio sine qua non per l’accesso alla gara di Barcellona, precedendo lo statunitense Jeremy Abbott di soli quindici centesimi. In caso di quinta posizione finale, Hanyu sarebbe stato eliminato a vantaggio dello statunitense Jason Brown.
Ovviamente, la prestazione nel programma libero dell’allievo di Brian Orser è stata macchiata da numerosi passaggi a vuoto, chiara testimonianza di una condizione ancora lontana dall’optimum. Sono, infatti, mancati all’appello i salti quadrupli in quanto il salchow è stato aperto in volo ed eseguito doppio, mentre il toeloop si è concluso con una caduta dopo tre rotazioni completate. Hanyu è, comunque, riuscito ad eseguire al meglio sette salti tripli, tra cui due lutz, e probabilmente ha salvato l'ingresso in finale grazie ad un errore sul secondo tentativo di triplo axel, eseguito solo singolo, che l'ha tolto dall'impaccio di ripetere tre tipologie di salto triplo per due volte.
Il podio di Kadoma è stato completato dal russo Sergei Voronov, che pur essendosi espresso su livelli inferiori rispetto alla Rostelecom Cup, ha preceduto il giapponese Takahito Mura, teso come una corda di violino nel corso del programma libero in cui è stato autore di insoliti passaggi a vuoto sugli elementi di salto. Se, infatti, da un lato il ventisettenne moscovita è riuscito a ben completare un quadruplo toeloop e sei salti tripli, tra cui due axel, dall’altro il ventitreenne figlio d’arte nipponico si è dovuto accontentare di un quadruplo toeloop e quattro salti tripli. Per Mura si sono rivelati fatali il primo quadruplo toeloop, atterrato con un enorme step-out nonché corto di rotazione, un insolito errore sul triplo axel, aperto in volo e completato solamente singolo, e, infine, un triplo flip degradato a doppio.
Dietro lo statunitense Jeremy Abbott, non andato oltre la quinta posizione complice un evidente calo fisico nella seconda metà della musica, si è attestato il canadese Elladj Balde, capace di sbriciolare il primato personale e di realizzare nel segmento più lungo di gara un quadruplo toeloop e sette salti tripli, due axel compresi.
L’italiano Ivan Righini si è dovuto accontentare della decima posizione penalizzato nel programma libero dalle cadute su quadruplo toeloop, triplo axel e triplo rittberger.
Si sono qualificati per la finale di Barcellona:
Maxim Kovtun (RUS)
Javier Fernandez (ESP)
Tatsuki Machida (JPN)
Takahito Mura (JPN)
Sergei Voronov (RUS)
Yuzuru Hanyu (JPN)
Le riserve saranno Jason Brown (USA), Denis Ten (KAZ) e Nam Nguyen (CAN).
Per la seconda volta nella storia nessun pattinatore nordamericano si è qualificato per la finale. L’unico precedente in tal senso risale al 2002.
Hanyu è, invece, diventato il primo pattinatore nella storia a conquistare la finale del Grand Prix nell’anno solare in cui si è laureato campione olimpico.
CLASSIFICA FINALE
01) (JPN) - Daisuke MURAKAMI
246.07 (3|1) PB (video)
02) (RUS) - Sergei VORONOV
236.65 (4|2) (video)
03) (JPN) - Takahito MURA
234.44 (1|4) (video)
04) (JPN) - Yuzuru HANYU
229.80 (5|3) (video)
05) (USA) - Jeremy ABBOTT
229.65 (2|5)
06) (CAN) - Elladj BALDE
212.50 (7|6) PB (video)
07) (USA) - Ross MINER
205.36 (10|7) (video)
08) (CAN) - Jeremy TEN
203.27 (8|8) (video)
09) (KOR) - Jin Seo KIM
197.20 (9|9) (video)
10) (ITA) - Ivan RIGHINI
196.22 (6|10) (video)
11) (USA) - Joshua FARRIS
169.88 (11|11) SB (video)
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