Nel fine settimana, lo Stadio del Ghiaccio Pala Hodegart di Asiago ha ospitato la prima gara nazionale di pattinaggio artistico riservata agli atleti eleggibili per le categorie junior e senior.
Nelle cinque competizioni disputate, sono stati rispettati gli scontati pronostici della vigilia, ma, nel complesso, sono arrivate indicazioni tecniche piuttosto interessanti, che lascerebbero finalmente pensare a un cambio generale di indirizzo. Si sono, infatti, visti più tentativi di salti tripli rispetto alle abitudini nostrane e, nel settore maschile, sembrerebbe essere finalmente iniziata la battglia del triplo axel.
In categoria juniores femminile, il successo è andato alla quattordicenne Lucrezia Gennaro (143.19), che ha trovato sulla sua strada due degne avversarie in grado di darle realmente filo da torcere. L'allieva di Ludmila Mladenova è stata comunque capace di imporsi in entrambi i segmenti di gara facendo segnare il migliore punteggio tecnico e la valutazione più elevata su ciascuna voce delle componenti del programma. Lo short-program è stato di elevato profilo in quanto, oltre all'abituale combinazione triplo rittberger/doppio toeloop e al doppio axel, collocato nella seconda metà della musica, è stato eseguito un buon triplo flip preceduto dal passo. Nel programma libero, invece, la campionessa nazionale juniores è scesa in pista con l'intenzione di presentare due doppi axel e cinque salti tripli, ma non è stata impeccabile sugli atterraggi come nella giornata precedente sottoruotando il triplo lutz di apertura e il secondo triplo rittberger. Bene, invece, gli elementi di trottola che hanno meritato il livello più alto a disposizione.
In seconda posizione, si è piazzata Alessia Tornaghi (135.50), atleta che non sarà eleggibile per le competizioni juniores internazionali prima della stagione 2017/2018. La dodicenne di stanza a Milano ha mostrato fin dal programma corto un "pacchetto completo", fatto di trottole dalle posizioni assai ricercate e da salti atterrati con estrema pulizia. Notevole, alla luce dell'età, si è rivelata la combinazione triplo salchow/doppio toeloop, cui hanno fatto seguito un doppio flip preceduto dal passo e un doppio axel, egregiamente completato nella seconda metà della musica. Interpretando la situazione da un punto di vista differente, il programma libero ha fornito indicazioni ancora più interessanti. Tornaghi, infatti, è stata autrice di una partenza complicata caratterizzata da una caduta su un tentativo di triplo salchow e da evidenti problemi su un tentativo di triplo rittberger, poi degradato a doppio dal pannello tecnico. Da lì in avanti è però iniziata la riscossa ed è prepotentemente emerso il temperamento dell'atleta, che ha eseguito passi e trottole da livello quattro ed ha ben completato nella seconda parte della musica tutti gli elementi di salto rimasti, tra cui un triplo salchow e due doppi axel.
Il gradino più basso del podio è stato occupato da Elisabetta Leccardi (131.70), che, per non essere da meno delle dirette avversarie, ha completato nel programma corto una combinazione triplo toeloop/triplo toeloop ed ha eseguito una trottola rovesciata strappa applausi. La quattordicenne di Milano ha però pagato dazio per via di una caduta sul triplo flip, degradato a doppio dal pannello tecnico, e di un insolito errore sul flying sit, privo di un evidente ingresso in salto. Anche nel programma libero l'incipit è stato da urlo. Leccardi, dopo avere atterrato un triplo lutz, non preso da un filo esterno, ha eseguito un doppio axel e una combinazione triplo toeloop/euler/triplo salchow. A conti fatti, l'allieva di Marilù Guarnieri ha presentato due doppi axel e cinque salti tripli, compreso un toeloop sottoruotato.
A margine, è importante ricordare che una gara juniores nazionale di tale livello non si vedeva da tempo immemore. Quindi, è doveroso complimentarsi con atleti, allenatori e società sperando siano veramente finiti i tempi in cui nei Campionati nazionali juniores salivano sul podio atlete che affrontavano i programmi eseguendo deliberatamente solo salti doppi, con tanto di aperto consenso da parte di alcuni giudici.
La competizione juniores maschile è stata vinta dal tredicenne Daniel Grassl (141.57), che ha apportato alcune modifiche ai programmi proposti nel Lombardia Trophy di settembre. Il promettente allievo di Lorenzo Magri ha inserito la combinazione triplo lutz/triplo toeloop in entrambi i segmenti di gara, ma non sempre è stato puntuale sugli atterraggi lasciando sul piatto punticini qua e là. Nonostante qualche piccolo passaggio a vuoto, ha comunque atterrato almeno una volta ciascuna tipologia di triplo, eccezion fatta per l'axel, che inizia ad essere provato in allenamento.
Il giovane altoatesino ha preceduto il diciassettenne di Milano Alberto Vanz (136.36), cui va dato il merito di avere ampliato il bagaglio tecnico come testimoniato dai tentativi a ripetizione di triplo lutz, triplo flip e triplo rittberger. Il podio è stato completato dal quindicenne Nik Folini (134.67), autore del secondo programma libero, aperto dalla valida combinazione triplo toeloop/doppio toeloop/doppio rittberger e dalla sequenza triplo salchow/doppio axel.
In categoria senior femminile, Roberta Rodeghiero (152.85) ha voluto presenziare nell'evento che si è tenuto laddove è cresciuta agonisticamente. Ovviamente, la gara è stata un semplice allenamento per la vice-campionessa nazionale, che ha disputato un programma corto competitivo, aperto dalla combinazione triplo toeloop/triplo toeloop, ma poi, priva di motivazioni e avversarie, si è rilassata nel programma libero, specie nella seconda parte, doppiando qualche salto di troppo e non trovando la giusta chiave di volta sul triplo flip, di norma una delle specialità della casa. La venticinquenne portacolori di Ice Lab ha preceduto la sedicenne Chiara Calderone (120,60) e la navigata compagna di club Sara Falotico (118.47).
Matteo Rizzo (201.42) è stato il mattatore della competizione maschile senior in cui si è tolto la soddisfazione di atterrare il primo triplo axel della carriera completo di rotazione. Il diciassettenne di stanza a Sesto San Giovanni si è imposto con margine in entrambi i segmenti di gara eseguendo nel programma corto un triplo axel e la combinazione triplo lutz/doppio toeloop, oltre al triplo flip preceduto dal passo e a trottole che hanno meritato il livello più alto a disposizione. Nel programma libero, invece, archiviata una caduta sul triplo axel, ha completato un doppio axel e sei salti tripli, tra cui due lutz nella seconda metà.
Gli atleti saliti sul podio hanno effettuato almeno un tentativo di triplo axel, fatto che deve essere di buon auspicio per il futuro. Alle spalle di Rizzo, si è piazzato l'ex rotellista Dario Betti (151.15), capace di eseguire una buona combinazione triplo flip/triplo toeloop nel programma libero. In terza posizione si è, invece, attestato il sedicenne di Sesto San Giovanni Adrien Bannister (141.48), al debutto in un evento nazionale della categoria maggiore.
Infine, nella competizione senior riservata alle coppie di artistico si sono rivisti all'opera Valentina Marchei e Ondrej Hotarek (184.58), sicuramente più a loro agio nel programma libero. Nello short program, infatti, a parte un episodico triplo salchow sotto ruotato di Marchei, non è stato risolto il rompicapo chiamato spirale della morte esterna indietro, che si è andato ad aggiungere a un triplo twist che stenta ad entrare nelle corde. Nel segmento più lungo di gara, invece, è stato ben eseguito il triplo lutz in parallelo e anche il triplo rittberger lanciato, novità di questa stagione, ha fornito riscontri più che positivi. A conti fatti, lanciati e salti in parallelo hanno rappresentato un punto di forza e i sollevamenti, nonostante qualche livello perso qua e là, non hanno generato alcun patema. Nell'occasione, è stata valida anche l'esecuzione della spirale della morte interna avanti.
Nel programma corto, è scesa in pista anche la nuova coppia di Trento formata da Silvia Martinelli e Marco Pauletti, che potrà essere valutata quando il percorso di crescita raggiungerà uno stato più avanzato.
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