Mario Lemieux, 34 anni fa la nascita di un mito

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Mario Lemieux, 34 anni fa la nascita di un mito

L'11 ottobre 1984, fece il suo debutto in NHL l'unico giocatore degno di essere paragonato a Wayne Gretzky, per classe e qualità: Mario Lemieux.

Mario esordì con i Pittsburgh Penguins, segnando il suo primo gol, al primo tiro, durante il primo cambio e mise a referto anche un assist...il tutto al Boston Garden contro i fortissimi Boston Bruins di Ray Bourque.

Un esordio da predestinato per il ragazzino canadese, selezionato come 1a scelta assoluta da Pittsburgh al draft 1984 (dopo aver realizzato 282 punti in 70 partite di QMJHL!), franchigia alla quale Mario "Le Magnifique" Lemieux ha legato indissolubilmente il suo destino; da giocatore prima e da proprietario dal 1999 in poi.

Nel corso della carriera, Super Mario ha ottenuto traguardi straodinari, sia a livello personale che di squadra, sia in NHL che in campo internazionale:
2 Stanley Cup consecutive nel 1991 e 1992, venendo premiato in entrambi i casi con il Conn Smythe Trophy, 1 oro Olimpico e 1 campionato del mondo.
A livello personale, oltre ai citati Conn Smythe, si è aggiudicato il Calder Trophy come miglior esordiente, 3 Maurice Rocket Richard, 6 Art Ross, 3 Hart Trophy, 4 Ted Lindsay Award e 1 Bill Masterton Trophy.

I numeri e i risultati di Lemieux sono ancora più impressionanti se pensiamo ai problemi fisici che lo hanno afflitto nel corso della carriera: un'ernia al disco operata due volte, una tendinite cronica al flessore dell'anca e diverse fratture.
Basti pensare che nei playoff 1992, a seguito della frattura della mano, saltò solo 5 partite, rientrò con la mano ancora rotta e vinse comunque Stanley Cup e Conn Smythe Trophy.

La sfida più difficile affrontata dal capitano dei Penguins - e fortunamente vinta - resta la lotta al tumore diagnosticatogli nel gennaio 1993
Mario saltò 2 mesi nel corso dei quali si sottopose a trattamenti di radioterapia...il suo rientro, avvenuto lo stesso giorno dell'ultimo trattamento, avvenne in casa degli storici nemici dei Flyers, dove il pubblico avversario notoriamente ostile, gli riservò una standing ovation.
Nelle stagioni successive - 1993/‘94 e 1994/‘95 - dovette sottoporsi a un nuovo ciclo di radioterapia e alla seconda operazione alla schiena, perdendo praticamente due anni interi.
Nel 1995/‘96 rientrò mettendo a referto 161 punti in 70 partite e nel 1996/‘97 altri 122 in 76 gare.

Tuttavia, i dolori che lo perseguitavano, costrinsero Mario ad annunciare il suo ritiro il 6 aprile 1996, salvo tornare in pista, seppur non a tempo pieno, nel 2000/‘01, dopo aver salvato i Penguins dalla bancarotta e da una praticamente certa relocation, acquistando la squadra nel 1999.

Il 24 gennaio 2006, Lemieux annunciò il suo ritiro defintivo, a chiusura di una carriera assolutamente straordinaria: 
1723 punti in 915 partite (1.88 punti a partita) oltre a 172 punti in 107 parite di playoff (1.61 punti a partita).

Senza i numerosi infortuni, Mario Le Magnifique Lemieux avrebbe forse potuto raggiungere e superare alcuni dei record di Gretzky.
Resta il fatto che, a prescindere dalle fredde statistiche, il leggendario n. 66 dei Pittsburgh Penguins rimarrà sempre uno dei più grandi talenti, se non il più grande, ad aver mai messo piede in una pista da hockey.

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