Sorprese e delusioni a metà stagione

Sorprese e delusioni a metà stagione
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Sorprese e delusioni a metà stagione

La NHL ha da poco superato la boa di metà tragitto nella stagione 2018/’19. Come sempre, a questo punto della regular season, ci sono sorprese, conferme e ovviamente molte delusioni.

Nella Eastern Conference, in alta classifica, tutto secondo previsione. Tampa Bay sta dominando in lungo e in largo e resta la favorita numero uno alla vittoria finale. Anche il Presidents’ Trophy non sembra essere in discussione e, anzi, i Lightning potrebbero essere la prima squadra a vincerlo con oltre 11 punti di vantaggio sulla seconda dalla stagione 2015/’16. Al momento Stamkos e compagni sembrano invincibili: basti pensare che nel mese di dicembre sono andati sempre a punti, perdendo una sola partita, all’overtime. All’interno della Eastern Conference sembrano non esserci concorrenti all’altezza. Anche i Toronto Maple Leafs, partiti alla grande, hanno rallentato, rispettando comunque l’andamento preventivato dagli esperti in preseason. Nonostante il ritorno nel lineup di William Nylander, i Maple Leafs pagano la mancanza di una difesa solida e tanti errori di gioventù.

Le vere sorprese in positivo della Eastern Conference sono senza dubbio i Buffalo Sabres e i Montreal Canadiens, che si stanno giocando un posto nelle wild card insieme ai New York Islanders. I Sabres sono passati dall’ultima posizione dello scorso anno alla possibilità di qualificarsi ai playoff. Jeff Skinner sembra rinato a Buffalo e insieme a Eichel hanno messo su una prima linea da paura.

Lotta per le wild card anche Montreal e nessuno, soprattutto i tifosi Habs, se lo aspettavano. Eppure il roster è abbastanza ben fornito. Non ancora per arrivare fino in fondo, forse, ma sicuramente per creare qualche grattacapo agli avversari. Soprattutto se Carey Price, dopo un inizio traballante, riuscirà a mantenere l’attuale livello. Non dimentichiamo il ritorno di Shea Weber in difesa, a fine novembre, che ha dato ulteriore vitalità a tutta la squadra. E un Max Domi che come Skinner a Buffalo, sembra aver trovato la sua dimensione giusta in Quebec.

Se dobbiamo scegliere, invece, una sorpresa in negativo, indichiamo i Philadelphia Flyers, sul fondo della classifica, in piena lotta per aggiudicarsi la prima scelta assoluta al prossimo draft. Un’annata totalmente da dimenticare e che nessuno aveva previsto dopo la scorsa stagione e il ritorno di James van Riemsdyk in attacco. Eppure, Giroux a parte, i big di Philadelphia, fino ad ora, non sono stati all’altezza: Voracek, Simmonds, lo stesso JvR, Couturier, Konecny. Per non parlare della situazione portieri, alla quale i tifosi Flyers sono più che abituati. Le speranze sono riposte tutte in Carter Hart, ma non a brevissimo termine.

Male anche New Jersey, ma solo se rapportiamo questa prima metà di stagione allo scorso anno. Era stata quella la vera sorpresa: i Devils ai playoff. L’anno scorso è andato tutto bene, forse anche troppo. Quest’anno New Jersey sta pagando la sua fortuna con gli interessi. Ma un posto ai playoff per il secondo anno consecutivo era comunque già escluso a priori.

Sulle altre squadre della Eastern Conference c’è poco da aggiungere: Washington, Pittsburgh, Boston e Columbus sono tutte divise da una manciata di punti, compresa Toronto. Saranno queste le principali antagoniste di Tampa Bay nella corsa alla finale della Stanley Cup e da qui ad aprile sorpassi e controsorpassi in classifica saranno all’ordine del giorno.

Tutte le altre sembrano già fuori dalla corsa playoff. E questa, lo possiamo dire, non è una sorpresa.

Spostiamoci ad Ovest

Partiamo dal fondo della classifica: St. Louis, Chicago e Los Angeles. Deve esserci un errore...

Quelle che sono state le dominatrici della Western Conference nell'ultimo decennio sono in profonda crisi. Da una parte Chicago non era considerata tra le favorite e gli addetti ai lavori avevano previsto già in estate che questa sarebbe stata una stagione di transizione, mentre Blues e Los Angeles (con l'altisonante acquisto estivo di Ilya Kovalchuk) partivano con ben altre ambizioni.

Tutte e tre le squadre, dopo un inizio da incubo, hanno licenziato i rispettivi coach (i Kings John Stevens, i Blackhawks Joel Quenneville e i Blues Mike Yeo) sperando in un cambio di marcia, ma la sola che sembra avere ancora qualcosa da dire per un posto ai playoff è St. Louis.

Spostandoci nelle zone nobili, in testa alla classifica della Western troviamo i Calgary Flames. Sorpresa? Solo per il tifoso casuale. Basta dare un'occhiata, infatti, al roster della franchigia canadese e all'età dei suoi top player per realizzare come questa squadra sia completa e competitiva e abbia un futuro radioso: Johnny Gaudreau, Matthew Tkachuck, Elias Lindholm e Sean Monahan, tutti già oltre quota 50 punti e nessuno con più di 25 anni.

A contendere a Calgary il primo posto nella Conference troviamo i Winnipeg Jets, i Nashville Predators e i San Jose Sharks, che stanno rispettando le previsioni, confermando di essere tra le favorite per la vittoria finale. Gli Sharks, in particolare, hanno impiegato un po' di tempo a inserire Erik Karlsson nei propri schemi e a trovare una quadra, ma ora hanno ingranato la marcia giusta.

In lotta per la qualificazione ai playoff troviamo i red hot Golden Knights di Las Vegas che, dopo una partenza stentata stanno inanellando una vittoria dietro l'altra, i Colorado Avalanche, i Dallas Stars e i Minnesota Wild.

Fatta eccezione per Vegas, le altre squadre menzionate stanno avendo un andamento altalenante, lasciando ancora speranze a chi sta dietro di loro - Edmonton, Vancouver, Anaheim, Arizona e Blues - di accaparrarsi una della due wild card disponibili.

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