Il sorriso di Sofia Goggia da Copper Mountain: "Due settimane fatte come volevo, ritrovate le sensazioni nella velocità"

E' la donna più attesa in seno alla nazionale femminile per quanto riguarda il week-end che aprirà la stagione della velocità, dal 6 all'8 dicembre a Lake Louise. Sofia Goggia, però, proverà ad ottenere i primi punti stagionali nel gigante di Killington, pur dovendo ancora partire con un pettorale altissimo nella gara di sabato, dopo la mancata qualificazione (per soli 3 centesimi) a Soelden.

Dopo due settimane piene di lavoro a Copper Mountain e il trasferimento, nella giornata odierna, dal Colorado al Vermont, l'olimpionica di discesa ha espresso i suoi pensieri attraverso il consueto appuntamento sul suo blog, “Essere Sofia”, di casa Red Bull. “Abbiamo diviso il lavoro in due blocchi, con un giorno di adattamento in gigante e cinque di velocità, poi uno di riposo, tre ancora con le specialità veloci, un nuovo riposo e abbiamo concluso con due allenamenti tra le porte larghe – ha spiegato nel dettaglio Goggia – Adoro questo posto per tanti motivi, anche il semplice fatto di vivere per due settimane in un appartamento e non in una stanza di hotel. Più di ogni altra cosa, avevo bisogno di staccare completamente e vivere di pane e sci... ci sono riuscita perfettamente, abbiamo lavorato su ogni minimo dettaglio, e sono contenta di quanto fatto in queste due settimane. Alla tecnica mi ero già dedicata in estate, uno sforzo che mi ha ripagata con una solidità ritrovata in super-g, ma è soprattutto nella velocità che ho ritrovato ottimi riscontri”.

Per Sofia, che ha visitato casa dell'amica ed ex rivale Lindsey Vonn (“lì dentro capisci veramente cosa serve per definirsi campione, ho un rispetto incredibile per lei”) e le compagne di squadra che hanno vissuto con lei il ritiro (Brignone, Bassino e Marsaglia), l'unica notizia negativa del training è stato l'infortunio occorso a Roberta Melesi, poi rientrata in Italia: “Purtroppo Roberta si è fatta male, è stato un brutto volo e si è fatta male alle ginocchia, perdendo anche i sensi per qualche minuto. Parlando con lei, non ho potuto non pensare a tutti gli infortuni che ho subito in carriera. Tutto questo serve per capire quanta forza possiamo trovare dentro di noi, in bocca al lupo Roberta”.