Le lacrime di Gut-Behrami, la delusione di Robinson e Shiffrin, la gioia di Scheib: le voci post Rettenbach

Le lacrime di Gut-Behrami
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Le lacrime di Gut-Behrami, la delusione di Robinson e Shiffrin, la gioia di Scheib: le voci post Rettenbach

Nel giorno del trionfo di Federica Brignone nel gigante di Soelden, la neozelandese infila la quinta piazza d'onore in meno di un anno, mentre l'americana (che prova di squadra con le rientranti Hensien e O'Brien) scende sino al 5° posto e pensa a Levi. Primo podio per l'austriaca e tanta amarezza per la ticinese detentrice della sfera di cristallo, costretta al forfait. "In queste condizioni il rischio era troppo alto".

Voci da Rettenbach, dopo un opening che ha esaltato tutta la classe e la grinta di Federica Brignone, che regala all'Italia una vittoria che nell'opening mancava da 4 anni (quando Bassino precedette proprio la valdostana), ma è stato ricco di pathos anche per tante altre protagoniste del circo rosa.

E' stata una Soelden soddisfacente sul piano della prestazione, abbondantemente davanti a tutte in entrambe le manches sino al pianoro finale dove ha perso davvero tantissimo, per Alice Robinson: il 2° posto, a 17 centesimi da Brignone, fa però male alla 22enne neozelandese che oggi ha collezionato la quinta piazza d'onore in meno di 12 mesi (nel mezzo anche un 3° posto a Jasna), partendo da Killington 2023 dove è cominciata la sua rinascita sportiva.

Proprio nel Vermont ci sarà la prossima sfida tra le porte larghe (30 novembre) e possiamo stare certi che Alice farà di tutto per tornare a vincere, lei che festeggiò per la prima volta esattamente 5 anni fa proprio sul Rettenbach.

La gioia di Julia Scheib è totale, invece, per il primo podio in CdM di un gran talento che riporta l'Austria in top-3 in un gigante di coppa quasi 5 anni dopo Liensberger a Lienz, il 28 dicembre 2019. Era solo questione di tempo e la rimonta dal 14° posto, dopo aver pasticciato tantissimo nella 1^ manche (ma anche nella 2^ Scheib non è stata perfetta, a dimostrazione del suo potenziale), è valsa la terza moneta. “Ho sfruttato molto bene la pista – le parole di Julia a Ski Austria nel post – Ho combattuto e pensavo di avere raggiunto l'obiettivo già chiudendo là davanti, prima che scendesse Shiffrin sarei stata già contentissima del 4° posto. Salire sul podio di fianco a Federica e Alice è molto speciale”.

Mikaela Shiffrin, appunto, la grande delusa della manche decisiva, nella quale ha staccato solo il 27° tempo pagando, almeno in parte, una visibilità certamente peggiorata negli istanti finali di gara. In testa dopo la manche d'apertura, la superstar del Colorado si è dovuta accontentare di chiudere quinta, nel primo gigante disputato post infortunio (anche se veniva data in grandissima forma nei confronti in allenamento, specialmente in Val Senales), in mezzo alle scatenate compagne di squadra. Gli Stati Uniti, infatti, brindano al favoloso 4° posto di Katie Hensien, ottenuto col pettorale n° 47, e al 7° di Nina O'Brien, per entrambi il top in carriera e dopo avere vissuto un calvario in termini di infortunio.

Amara, amarissima la giornata di Lara Gut-Behrami, che un'ora e mezza prima del via della manche d'apertura ha dato forfait, non volendo correre rischi visto che, dopo riscaldamento e ricognizione, ha avvertito che il ginocchio sinistro, dolorante da qualche settimana, non le dava le sicurezze necessarie. Praticamente in lacrime, la ticinese detentrice della coppa generale (e di specialità) ha spiegato così la sua decisione tramite Swiss-Ski: “Ho notato che mi manca ancora il 100% di sicurezza sul ginocchio e non volevo correre in queste condizioni.

Il rischio è troppo alto. Amo questa pista (dove ha vinto tre volte, unica a riuscirci), ma oggi non era il giorno giusto per cominciare”.

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