Nel giorno di Brignone, è leggenda Gut-Behrami: 100 podi e prima donna a vincere almeno 10 gare in tre specialità

E’ stata l’ennesima, grande giornata di Federica Brignone che ha fatto sua anche la coppa di gigante, ma pure la gara conclusiva di una stagione che per Lara Gut-behrami non è stata facile, ma viene sigillata da un trionfo molto speciale.

Con il suo 48° timbro in CdM, nella sfida tra le porte larghe sulla tostissima pista di Sun Valley, la campionissima rossocrociata ha fatto la storia: sì, perché assieme al podio numero 100 che la porta a -1 da Vreni Schneider, prima svizzera in questa graduatoria e quinta assoluta, Lara diventa la prima donna di sempre a conquistare almeno la doppia cifra di successi in tre specialità.

Dieci timbri in gigante, tredici in discesa, ventiquattro in super-g (poi c’è anche una combinata): neppure Shiffrin e Vonn, che pure hanno molti più successi di Gut-Behrami, sono riusciti a fare questo e all’ultima occasione del suo penultimo inverno agonistico, visto che l’immensa fuoriclasse di Comano lascerà al termine di quello olimpico, ecco che la detentrice della coppa di specialità (e della generale, entrambe cedute a Brignone) è riuscita a sbloccarsi dopo i due super-g vinti che, assieme alla grande continuità nella sua disciplina preferita, l’avevano portata a conquistare la sesta sfera di cristallo.

Solo Hermann Maier e Pirmin Zurbriggen hanno fatto altrettanto nel settore maschile. “All’inizio della seconda manche sapevo che eravamo tutte stanche e sarebbe stata dura – ha spiegato Lara per entrare nel dettaglio della sua gara, come riportano i colleghi del “Blick” – Dovevo spingere e lottare fino al traguardo, al di là degli errori perché tutto era possibile.

Questa mattina ho pensato al fatto che avevo già vinto il primo gigante dell'inverno, mai però c’ero riuscita nell'ultimo; a volte serve un piccolo trucco come questo per motivarsi. È fantastico festeggiare dieci vittorie in tre specialità, non mi sarei mai aspettata di avere una carriera come questa”.

Al terzo posto di giornata, ma anche nella coppa di specialità, c’è Sara Hector che ha vinto due volte in stagione, prima del calo arrivato dall’uscita nella 2^ manche di San Vigilio di Marebbe in poi. “Dai Mondiali le cose sono andate male, ma ho finito bene e mi sono anche divertita molto a gareggiare qui, un contesto nuovo per tutte e con una bellissima atmosfera – ha raccontato ai microfoni di Eurosport la campionessa olimpica in carica – La top-3 finale era un obiettivo, ero nervosa anche per questo ma in realtà è sempre così per me”.

Alice Robinson, seconda a 60 pt da Brignone, è chiaramente la grande delusa di giornata con l’uscita nella prima manche che ha spento i suoi sogni, anche se un briciolo di speranza poteva ancora coltivarla, mentre al parterre attendeva la 2^ della diretta, e unica rivale, per il trofeo che a 23 anni la neozelandese sognava di conquistare per la prima volta. In una stagione da 7 podi su 9 gare, un gran peccato: “Le condizioni erano difficili e non me le aspettavo così – l’analisi di Alice dopo quella prova d’apertura che per lei è stata decisiva in negativo - Ho perso l’appoggio già alla terza porta, non si poteva spingere su questa neve e io ho commesso tanti errori.

E’ un grande dispiacere e non volevo finire così questa grande stagione (condita anche dall’argento mondiale, sempre alle spalle di Federica Brignone, ndr). E’ dura da accettare”.