Sì Fede, è tua anche questa dopo 5 anni di attesa: "Incredibile il tris di coppe, è una grande giornata"

La chiusura del cerchio, arrivando pure ad un soffio dall’undicesimo successo in una singola stagione di Coppa del Mondo come Alberto Tomba.

Poco male, perché il podio numero 85, che significa -3 dallo stesso asso bolognese in questa graduatoria, ha portato a Federica Brignone la seconda sfera di cristallo della carriera in gigante, la terza di un inverno indimenticabile, che finirà giovedì a Sun Valley (forse gareggiando pure in slalom…) alzando il “coppone”, quello arrivato aritmeticamente già sabato scorso.

La piazza d’onore nel gigante delle finali, a 14 centesimi da Lara Gut-behrami, vale un trofeo che la fuoriclasse di La Salle attendeva da 5 anni, visto che lo vinse nell’anno della prima coppa assoluta: ora sono sette le coppe in bacheca, con le due generali e le due vinte nella specialità tra le porte larghe, che si aggiungono a quella di quest’annata magica in discesa, alla combinata del 2020 (vinse anche l’anno prima, ma formalmente non c’era una CdM di specialità assegnata) e al super-g del 2022. Cinque i trionfi stagionali in gigante, vincendo sempre quando è arrivata al traguardo (Mondiali compresi, ovviamente) tranne oggi, quando c’era comunque da gestire qualcosa dopo l’uscita di Robinson nella 1^ manche.

E Federica ammetterà, ma si era visto chiaramente in pista, di averlo fatto: “Sì, qualcosina ho tenuto a differenza delle altre seconde manche della stagione – le prime parole di Brignone a Rai Sport nel post gara – E’ una grande giornata, tre coppe in una stagione è incredibile. Per me è pazzesco, questa era forse la classifica più difficile con Alice che non ha sbagliato una gara, non era così facile nonostante la situazione e al cancelletto da una parte volevo attaccare e vincere, dall’altra non mi sono presa i rischi di altre volte”.

La coppa generale, rispetto al 2020 quando la ricevette per posta, ce l’avrà nelle sue mani tra 48 ore: “A parte la cerimonia, il bello è tagliare il traguardo e avere la sfida sino in fondo – ha commentato la stella azzurra rispondendo in merito al collega Simone Benzoni – Anche quella dell’altro giorno con Lara, che ho perso, è stata bella con una grandissima atleta, vivo per questi momenti.

Devo tantissimo a mio fratello, non sono brava ad esprimermi con lui, ma il percorso fatto assieme da anni mi ha aiutata tantissimo, come persona innanzitutto e per essere un’atleta migliore. E’ bello poter condividere tutto con lui”.

E nell’Idaho al fianco di Federica c’è anche mamma Ninna Quario: “Se lei soffrisse come me, non partirebbe neanche – ha raccontato l’ex slalomista azzurra a Rai Sport, dopo la coppa conquistata dalla figlia – Sembrava facile perché a quel punto bastava arrivare, ma non lo era per nulla anche perché aveva detto di voler vincere la gara…

Penso se la meriti per le cinque vittorie, l’unica a batterla quando è arrivata è stata Lara, ed è un onore che alle sue spalle nella generale arrivi proprio lei, dimostra che atleta fantasia sia. Provo orgoglio e gioia a vedere i miei figli fare questo, ma dico che finalmente è finita perché non reggevo più lo stress”.