Soelden, -5: emozioni, paure, senzazioni sul Rettenbach firmate Camilla Alfieri!

Soelden, -5: emozioni, paure, senzazioni sul Rettenbach firmate Camilla Alfieri!
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Soelden, -5: emozioni, paure, senzazioni sul Rettenbach firmate Camilla Alfieri!

La genovese, 10a a Soelden nel 2009, si "rimette" idealmente casco e tuta per raccontarci come si vivono le ore della vigilia e descriverci la pista metro dopo metro come se fosse ancora in gara... 


"Finalmente si riparte! Dopo le finali di marzo a Lenzerheide, la Coppa del Mondo inizia una nuova stagione. Come sempre il circo bianco comincia da Solden e dal Rettenbach. Per uomini e donne è l’appuntamento con più incognite di tutto l’anno. Dopo mesi passati tra ghiacciai, Argentina, Cile, Nuova Zelanda e ancora ghiacciai, gli atleti hanno finalmente occasione di indossare i pettorali che contano e buttarsi a capofitto in una stagione davvero intensa.

Cosa si prova nei giorni prima del grande opening?
Le squadre, in particolare quelle femminili, arrivano nella località austriaca a inizio settimana e da quel momento ha inizio una prima fase di “spionaggio”. Nel famoso “Frigo”, infatti si svolgono tutti gli allenamenti pre-gara e al primo giro sull’àncora si possono vedere tutte le teste delle atlete girate a guardare chi sta scendendo tra i pali per valutare condizioni di forma, rientri dagli infortuni, novità tecniche e quant’altro. Non è solo un momento di studio degli avversari ma anche un modo per rivedere avversari/amici che condividono la stessa vita e, quindi, si possono vedere anche tanti abbracci, pacche sulle spalle e sorrisi.

Passati i primi giorni di ambientamento, venerdì per le donne arriva il primo appuntamento ufficiale: la sciata in pista. 
Dalle 10 circa tutte le atlete si ritrovano in partenza dove scatta una prima competizione per essere tra le prime a poter saggiare il terreno.  Il Rettenbach, già nello sci libero, fa capire come non ci sia da scherzare: se la prima parte serve per trovare il giusto feeling il cambio di pendenza sul muro toglie per un attimo il respiro anche alle atlete più esperte. In estate, infatti, per quanto ci si alleni al meglio è quasi impossibile trovare un pendio così ripido e, soprattutto, così lungo. 
La sciata in pista, però, serve anche agli atleti per effettuare un’ultima scelta circa il set-up da utilizzare. Tendenzialmente vengono fatti due giri sulla pista, i più temerari riescono a farne anche tre, dove si utilizzano i due “papabili” sci da gara. 
Spesso, infatti, è la pista e le sensazioni che si hanno, a sancire quale sia lo sci più adatto da utilizzare, soprattutto a inizio stagione.

Si arriva, così, a sabato e al grande evento. La ricognizione sancisce ufficialmente l’inizio della stagione, si inizia a sentir crescere la tensione, la pista, fino al giorno prima scarna, si riempie di striscioni e sponsor. La partenza viene conquistata dagli skiman che creano piccoli box per i propri atleti. Si arriva, quindi, alla gara vera e propria. In partenza cala un silenzio magico. Le radio vengono abbassate e si utilizzano gli auricolari per non disturbare i concorrenti nelle fasi di concentrazione. In lontananza si sente la voce dello speaker e l’unico suono che spezza questo istante è il “bip” del cancelletto, un suono che spaventa e al contempo carica.

E’ il momento di partire: davanti le prime porte in piano, facili, determinanti per trovare il giusto feeling. Cinque, quattro, tre... si comincia. Il primo tratto passa abbastanza veloce e man mano che ci si avvicina al primo muretto si pensa a sentire gli sci tagliare il fondo compatto. Primo cambio di pendenza e si entra in una parte in cui è fondamentale avere il giusto tempismo, le porte scorrono veloci e come per magia ci si ritrova sul ripido. Le sensazioni, in questa parte, non sono mai buone. Si ha sempre la sensazione di tenere, di commettere errori, ma senza avere il tempo di pensare si è nel piano. Le gambe iniziano a farsi sentire, ma il rumore della folla che aumenta man mano che ci si avvicina aiuta a stringere i denti. 

Il piano è lunghissimo, eterno. L’obiettivo è uno solo, essere veloci. Si cerca la posizione, si pensa a tenere gli sci piatti il più a lungo possibile e poi eccolo, l’arrivo. 
Uno sguardo al tabellone e...


Meno cinque... Solden si avvicina...!".

Camilla

Twitter: @camy00

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