La prova si è tenuta con partenza abbassata fino a poco sopra il salto dell’Hundschopf e Svindal, che vuole sfatare il tabù che non l’ha mai visto vincitore sul Lauberhorn, ha preceduto di 4 centesimi l’austriaco Vincent Kriechmayr e di 8 centesimi il migliore degli azzurri, Peter Fill. Già più staccato, a 44 centesimi, l’austriaco Hannes Reichelt, quinto il norvegese Kjetil Jansrud, sesto e settimo i francesi Johan Clarey e Guillermo Fayed, nono lo statunitense Travis Ganong, ottavo e decimo altri due azzurri, Dominik Paris e Christof Innerhofer, undicesimo lo svizzero Carlo Janka, dodicesimo il canadese Erik Guay.
Gli altri atleti interessanti, anche in previsione della combinata che è, salvo sorprese, in calendario domani: tredicesimo il francese Thomas Mermillod-Blondin, sedicesimo il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, diciassettesimo, ventesimo e ventunesimo gli austriaci Otmar Striedinger, Georg Streitberger e Max Franz, venticinquesimo il francese Adrien Théaux, quarantaquattresimo il suo connazionale Alexis Pinturault, cinquantunesimo il croato Ivica Kostelić, cinquantacinquesimo il rientrante svizzero Beat Feuz, sessantaseiesimo lo statunitense Ted Ligety, settantatreesimo lo svizzero Marc Berthod, anch'egli al rientro ma dopo più di un anno. Gli altri azzurri: diciottesimo Mattia Casse, ventisettesimo Silvano Varettoni, ventinovesimo Werner Heel, trentacinquesimo Paolo Pangrazzi, quarantaduesimo Siegmar Klotz, sessantunesimo Davide Cazzaniga.
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