Da Trafoi alla leggenda: i 70 anni di Gustavo Thoeni, il mito che non tramonta mai

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Sci Alpinoil compleanno di un mito

Da Trafoi alla leggenda: i 70 anni di Gustavo Thoeni, il mito che non tramonta mai

Un compleanno speciale per il nostro sci: celebriamo Re Gustavo, simbolo della "Valanga Azzurra" che ha scritto la storia.

Da Trafoi, laddove la salita verso il Passo dello Stelvio inizia a diventare sempre più ripida, alla leggenda dello sci firmata dalle sue quattro Coppe del Mondo, dalla doppietta d'oro ai Mondiali di Sankt Moritz '74, preceduta dall'oro olimpico in gigante a Sapporo '72 (e l'argento in slalom), seguita dal secondo posto nello slalom dei Giochi di Innsbruck '76, quando assieme a Piero Gros firmò un uno-due che, in qualche modo, chiudeva il cerchio di quegli incredibili anni alla guida della Valanga Azzurra.

Gustavo Thoeni è il mito che non tramonta mai e oggi che brinda a 70 anni di vita, è giusto celebrarlo pensando che, proprio il 28 febbraio del 1967, trionfava ai campionati studenteschi di Cortina facendo capire a tutti quanti che stava per arrivare un grande dello sci, sin da giovanissimo sui palcoscenici più importanti. “Vinsi lo slalom il giorno del mio compleanno, poi il gigante 24 ore più tardi”, ha raccontato l'asso di Trafoi in un'intervista concessa a “skimania” nei giorni scorsi, proprio per celebrare la ricorrenza.

Vinse a Cortina sulle piste dove 11 anni prima il suo mito d'infanzia, Toni Sailer, aveva scritto la storia con i tre titoli in occasione delle Olimpiadi di Cortina 1956. Quante storie ha ancora da raccontare Re Gustavo, non solo legate alla sua impareggiabile carriera sugli sci, ma anche a quella di tecnico al fianco di Alberto Tomba, che ha coccolato e lanciato, ma anche gestito, ai massimi livelli quale suo degno erede.

Mi sento ancora giovane, ho solo qualche dolore al ginocchio – raccontava ancora nei giorni scorsi – Ora ci ritroviamo a che fare con questa situazione drammatica legata alla pandemia, lo stesso nostro Hotel Bella Vista, che gestisce mia figlia Petra, è chiuso da mesi. Supereremo anche questa, già la scorsa estate abbiamo dimostrato di saper convivere con il virus. Io mi farò vaccinare appena possibile, è un dovere civico e l'unico modo per uscirne.

Pensate, questa stagione è stata la prima volta in cui non ho sciato a Natale: la tristezza degli impianti chiusi è immensa, per tutta la gente che lavora in montagna e fa sacrifici”.

Dall'eterno rivale Stenmark a Klammer, da Russi a “Paco” Ochoa, “ma è stata soprattutto la concorrenza interna a farci crescere giorno dopo giorno, con Gros, Pietrogiovanna, Schmalzl, De Chiesa. E siamo ancora tutti amici”.

Con un leader del genere, anche per lo spessore umano, non poteva essere altrimenti: lo sci azzurro gli deve tantissimo. Buon compleanno, Re Gustavo!

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