Jet azzurri, assalto rinviato solo di 48 ore. Le prime impressioni mondiali di Paris e compagni

Alla presenza di autorità come il presidente del CONI, Giovanni Malagò, è stata inaugurata con una conferenza streaming “Casa Italia Collection – FISI”. Nel cuore di Cortina, alla vigilia del “nuovo” esordio mondiale che avverrà domani con il super-g femminile, ma sono stati Dominik Paris e Christof Innerhofer i protagonisti della novità lanciata dalla federazione, visto che martedì avrebbero dovuto gareggiare anche loro.

Super-g spostato a giovedì, ma per Domme cambia poco, come ha spiegato candidamente. “Sfrutterò un paio di giorni in più di allenamento, visto che in questa disciplina non sono ancora al top. Finalmente ci siamo, è l'appuntamento più importante della stagione e sono pronto a mettere tutto in gara, sperando possa valere per un podio.

Il mio percorso sino a Cortina? Mi avevano detto che sarebbe servita pazienza, io ne ho avuta poca ma continuando a lavorare avevo capito già a Bormio di esserci, con quel 4° posto a pochi centesimi dalla vittoria. Ci devi sempre credere, in cuor mio sapevo di non aver perso il talento e la capacità di andare veloce. E con i risultati la fiducia aumenta”.

Innerhofer è un atleta con una consapevolezza e un approccio differenti dal “Winnerhofer” di Garmisch 2011, ma anche dieci anni dopo la competitività non manca, come testimoniano i due quarti posti di Kitzbuehel seguiti dai due quinti di Garmisch. “Sono ancora qui perchè mi piace sciare, mi piace allenarmi 365 giorni all'anno e in generale la competizione – le sue parole oggi in conferenza – Qui cercherò semplicemente di divertirmi. Come ho già avuto modo di dire, a dicembre ho avuto un grosso problema di materiale, che ho scoperto solo dopo Bormio quando mi sono reso conto che c'era qualcosa di anomalo per non finire neppure nei 30.

Dopo questo cambiamento ho avuto sensazioni ben diverse e sono arrivati subito i risultati. Perchè rendo al massimo nei grandi eventi? E' più semplice, perchè in coppa può essere importante anche ottenere un 4°-5° posto, in un Mondiale contano invece solo le medaglie e devi rischiare tutto. E come Valentino Rossi, io non vorrei mai smettere e, anche se dicono che non siamo più quelli di una volta, mai sottovalutare i vecchi...”.

A Casa Italia ha parlato anche Mattia Casse, intervistato da Davide Labate (Rai Sport): per il piemontese un rientro eccezionale, senza aver ancora gareggiato in questa stagione di Coppa del Mondo, ma con ottime sensazioni nei test da apripista effettuati lo scorso week-end a Garmisch-Partenkirchen. “Sicuramente ho riposato dal punto di vista mentale, ma non sul piano fisico perchè non mi sono risparmiato neanche un giorno per recuperare – spiega l'azzurro - Sono riuscito in extremis a guadagnarmi questa carta, che voglio giocarmi con il sorriso.

Già alla terza settimana post infortunio (frattura all'astragalo del piede sinistro a metà novembre, in allenamento a Cervinia) avevo capito che avrei potuto farcela per Cortina, e in due mesi sono tornato sugli sci ricevendo risposte molto buone dalla caviglia. Certo, è capitato nel momento migliore della carriera, ma in fondo va bene così. Sono qui per giocarmela”.