Le carte alla Coppa del Mondo maschile: i "5x5" di NEVEITALIA con Re Odermatt... davanti a tutti

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Le carte alla Coppa del Mondo maschile: i "5x5" di NEVEITALIA con Re Odermatt... davanti a tutti

Domenica il primo gigante della stagione anche per gli uomini: vediamo chi sono favoriti e outsider, ma anche la situazione degli azzurri nel dettaglio, per ogni disciplina e per una classifica generale che vede l'asso elvetico in cima al pronostico, con Kilde e Schwarz primi potenziali rivali. Senza Braathen cambia molto nelle discipline tecniche, rivedremo il vero Paris nella velocità?

Ecco i nostri “5x5” anche per quanto riguarda la Coppa del Mondo maschile al via, 24 ore dopo l'impegno delle ragazze sul Rettenbach, con il gigante di Soelden che vedrà subito Marco Odermatt naturale favorito.

Il riferimento è sempre lui, il fenomenale nidvaldese classe 1997, voglioso di conquistare la terza sfera di cristallo assoluta e magari... la prima di discesa, anche se Aleksander Aamodt Kilde gli metterà pressione nelle gare veloci e proverà a rimanergli in scia nella generale, conclusa al secondo posto dal norvegese nelle ultime due stagioni. Il calendario proporrà 13 discese, soli 8 super-g, 11 giganti e 13 slalom.

Scopriamo assieme i 5 potenziali favoriti di ogni specialità, ma anche tanti altri nomi. Con il rimpianto di non vedere quel talento incredibile di Lucas Braathen difendere la sua coppa di slalom...

 

GENERALE: ODERMATT PER IL TRIS, KILDE E SCHWARZ CI PROVANO

 

Marco Odermatt: l'uomo dei record, capace di battere anche il primato di punti di Hermann Maier nell'ultima stagione sfondando quota 2000, è pronto ad andare all'assalto della sua terza Coppa del Mondo consecutiva. Considerata la sua qualità sulle tre discipline, avendo raggiunto ormai un livello clamoroso in discesa (specialità nella quale ancora non ha vinto nel massimo circuito, ma è il campione del mondo in carica...), e il dominio assoluto in gigante, il neo 26enne rossocrociato è il favorito netto per il coppone. La preparazione è stata più che buona, già a Soelden sapremo qualcosa in più con “Odi” che cercherà la terza vittoria consecutiva sul Rettenbach. Giusto per mettere subito le cose in chiaro con la concorrenza...

 

Aleksander Aamodt Kilde: ha vinto la coppa nel 2019/2020, conludendo secondo nelle ultime due stagioni dietro a Odermatt e rientrando dal crociato rotto in allenamento ad inizio 2021. Una garanzia assoluta di rendimento nelle discipline veloci e con la possibilità di portare a casa un buon bottino anche in gigante, seppur nel confronto con il grande rivale elvetico è la discesa (ce ne sono ben 13 in calendario) nella quale dovrà fare una bella differenza per provare a rimanere in lotta.

In ogni caso, è ampiamente il secondo favorito nella corsa alla sfera di cristallo.

 

Marco Schwarz: l'ha dichiarato apertamente, dopo la clamorosa sequenza di risultati da top 6 nelle gare mondiali di Courchevel, in ogni disciplina, di voler puntare a fare bene dallo slalom alla discesa, dove pure ha dimostrato di potersi giocare anche qualche podio, seppur al tempo stesso tra i pali stretti il carinziano sia finito un po' indietro rispetto agli standard che l'avevano portato pure a conquistare la coppa di specialità nel 2020/21. In gigante ha insidiato in più occasioni Odermatt, gara iridata compresa, ma la gestione del calendario sarà delicatissima: a 28 anni, in ogni caso, è il momento giusto per provarci davvero e giocarsi come obiettivo minimo il podio nella generale.

 

Loic Meillard: per la seconda punta elvetica, già molto vicino al quarto posto nella classifica finale del 2022/23, vale un discorso similare rispetto a Schwarz, anche se il classe '96 del Canton Neuchatel non ha nella sua faretra la discesa. Peccato per lui non ci siano combinate e paralleli, dove avrebbe potuto fare benissimo, ma ha il potenziale per superare quota 1000 pt e giocarsi qualcosa di... grosso. Lo scorso gennaio a Schladming, proprio nel gigante in cui mancava capitan Odermatt, ha vinto la sua prima “vera” gara in CdM, dopo il parallelo di quasi 3 anni prima a Chamonix: un piazzato di altissimo livello che ora deve puntare più in alto.

 

Henrik Kristoffersen: il campione del mondo di slalom ha cominciato alla grande la sua avventura col nemico/amico Hirscher e i suoi “Van Deer”, vincendo prima del titolo iridato altre due gare nella sua specialità preferita. Si è giocato un altro trofeo di specialità sino alla gara finale di Soldeu e quella sfera di cristallo sarà in ogni caso il primo obiettivo: la sua qualità pure in gigante, considerando che ci saranno 24 gare tecniche sulle 45 totali, lo porterà come sempre in zona podio nella generale, che non ha mai conquistato in carriera e che sembra sempre più lontana contro un polivalente fenomenale come Odermatt. A 29 anni sembra un veterano, ma ha ancora tantissimo da dare.

 

Gli altri cinque e... casa Italia: Alexis Pinturault non ha più nel mirino quel trofeo che riuscì a prendersi nel 2021, resistendo per un soffio al “primo Odermatt”. Tanto che il transalpino iridato di combinata ha deciso di mettere da parte lo slalom per fare bene in gigante e super-g, di fatto pensando a divertirsi sulle singole gare da provare a vincere. Negli ultimi due anni ha raccolto poco, la concorrenza è spietata ma la sua classe può comunque permettergli di non viaggiare lontano dalla top five nella sfida al “coppone”. Vincent Kriechmayr può vincere praticamente in ogni contesto o quasi tra super-g e discesa, la sua buona classifica sarà una conseguenza com'è stato nelle ultime annate, discorso simile anche se la costanza (e i guai fisici alla schiena) non è certo vicina a quella del connazionale, per Manuel Feller che punterà tutto su gigante e slalom.

Infine a completare l'ideale top ten Ryan Cochran-Siegle, che dovrebbe essere recuperato completamente sul piano fisico ed è una bella mina vagante nella velocità, e Atle Lie Mcgrath che sarebbe il polivalente per eccellenza e in prospettiva è uomo da podio nella generale, ma che già salterà Soelden dopo essersi rotto il crociato ai Mondiali lo scorso febbraio e quindi presenta qualche incognita.

Gli azzurri? Il migliore nel 2022/23 è stato Mattia Casse, 14° dopo la sua più bella annata in coppa: il piemontese può ripetersi e in linea teorica il bottino di punti potrebbe essere similare a quello di un Dominik Paris se ritrovato ai suoi livelli, dopo aver sofferto tanto nell'ultimo inverno.

Alex Vinatzer, sfruttando i 13 slalom a disposizione e raccogliendo qualcosina anche in gigante, potrebbe essere il terzo della lista, ma anche per il gardenese l'obiettivo massimo nella overall potrebbe essere una top 10-15.

 

DISCESA: KILDE IN CIMA, PARIS PER IL SOGNO MAI REALIZZATO

 

Aleksander Aamodt Kilde: vincitore degli ultimi due trofei di specialità, ha dominato a volte in maniera impressionante nella scorsa stagione, limitando la sua strapotenza fisica per sbagliare decisamente meno del passato. Attualmente sembra difficilmente attaccabile essendo competitivo al top in ogni classica del circuito, anche se Zermatt-Cervinia con la doppia iniziale rappresenterà una piccola incognita anche per un fenomeno come il vichingo.

 

Marco Odermatt: è davvero clamoroso, anche se parliamo di un ragazzo di appena 26 anni (e sappiamo quanto in discesa conti l'esperienza), che questo fenomeno non abbia ancora vinto una discesa di CdM, pur avendo conquistato quella più importante dell'ultimo anno e mezzo, con il capolavoro iridato sull'Eclypse di Courchevel. Pochissimi dubbi, questo digiuno terminerà presto, magari già nelle storiche gare sulla “Gran Becca”. Vincere anche la coppa della disciplina regina dopo generale, gigante e super-g? Assolutamente fattibile per questo ragazzo...

 

Vincent Kriechmayr: ha tenuto la corsa alla sfera di cristallo aperta sino quasi alla fine nel 2022/23, chiudendo subito alle spalle di Kilde, ed è in assoluto il discesista più affidabile per continuità di risultati, seppur “sofferente” nei tratti di scorrimento che gli possono costare alcune gare. Si esalta nelle classiche, ma sarà dallo Speed Opening che capiremo se, sull'arco di una stagione che nella disciplina propone ben 13 appuntamenti, riuscirà a rimanere in scia a Kilde e soci per giocarsela.

 

Dominik Paris: troppo brutto per essere vero nell'inverno appena trascorso, nel finale si è ripreso (al di là del podio nel super-g di Cortina) e ci aspettiamo che torni a lottare per quella Coppa del Mondo sempre e solo sfiorata negli anni d'oro di Feuz. Senza il campione olimpico, ora il riferimento è Kilde, ma “Domme” può e deve crederci visto che la carta d'identità (34 anni) conta il giusto e il suo stato fisico è ancora ottimale. Le motivazioni e il lavoro sui dettagli faranno la differenza, fondamentale partire bene e “scollinare” Beaver Creek e la Val Gardena...



Mattia Casse: discorso opposto del connazionale, visto che il “trattore” ha vissuto il suo anno più bello con i primi podi e tanta consapevolezza. Ora è nell'élite mondiale e c'è lo spazio per giocarsela eccome, anche per la prima vittoria e per una bellissima classifica di specialità, considerato che hanno lasciato top come Feuz, Clarey e Mayer.

 

Gli altri cinque e... casa Italia: Niels Hintermann è un atleta ormai maturo e può “fare male” a tutti in vari contesti di gara, come Thomas Dressen se il tedesco, finalmente pronto per una stagione “normale” dopo mille problemi fisici, non avrà più intoppi a rallentarlo. In casa Germania guai a sottovalutare Romed Baumann, che a 37 anni è ancora ultra competitivo, mentre l'Austria oltre a Kriechmayr chiederà risultati a Daniel Hemetsberger, dovendo rinunciare ad un uomo come Max Franz.

E Adrian Smiseth Sejersted, che ci riporta alla dolorosa beffa di Aspen? Può esplodere da un momento all'altro...

In casa azzurra, oltre ai due big che abbiamo inserito in top 5 della disciplina regina, la terza punta ormai consolidata è Florian Schieder, perchè l'altoatesino ha fatto vedere tanto oltre al podio di Kitz. Innerhofer ci proverà almeno per un altro anno, Zazzi, Bosca e Molteni vogliono continuità.

 

SUPER-G: ODERMATT-KILDE, ANCORA VOI DUE...

 

Marco Odermatt: meraviglioso interprete di gran parte delle sfide della scorsa stagione, parte in cima al pronostico di una specialità che, però, si presta anche a qualche variabile considerato che le gare sono appena 8 (troppo, troppo poco...) e i rischi dietro l'angolo per uno “zero” che peserebbe già molto. Nelle ultime due stagioni ha fallito solo i due super-g dei grandi eventi, Olimpiadi e Mondiali, per il resto viaggia ad una media risultati da paura.

 

Aleksander Aamodt Kilde: è la disciplina per la quale è nato, avendo subito vinto una Coppa del Mondo (2016, poi replicata nel 2022), ha perso il titolo iridato per un solo centesimo e ci fa vedere numeri pazzeschi nelle sfide con Odermatt che, specialmente in super-g, sono a livelli assurdi. Proprio voler battere il nidvaldese in ogni appuntamento lo porta ad un margine di sicurezza sempre più ridotto, pensiamo a Cortina lo scorso gennaio quando si giocò praticamente lì la sfera di cristallo di specialità. Dovrà essere perfetto, ma ha tutti i mezzi per battere “Odi”.

 

Vincent Kriechmayr: rispetto ai due “giganti”, forse l'austriaco ha qualcosina in meno in termini di esplosività, ma quando c'è da calibrare tutto ed essere il più morbidi possibile, ha pochi eguali nella storia con quella sciata tecnicamente maestosa. Impossibile non vederlo in lotta per il trofeo che fu già suo nel 2020/21, ci sarà da divertirsi anche con lui...

 

James Crawford: l'abbiamo escluso dalla lista della discesa, anche se pure lì porterà probabilmente a casa gran belle gare, per inserirlo di diritto tra i favoriti per la coppa di super-g. Parliamo del campione del mondo in carica e di un talento indiscusso, frenato da qualche dubbio (e qualche botta pesante...) nel corso della passata stagione, prima di sbloccarsi proprio a Courchevel. Nella continuità dovrà trovare la chiave di volta per pensare di lottare per una CdM, elemento non banale visto che è sì giovanissimo, ma ancora non ha mai dovuto fare i conti con i punti da portare a casa.

 

Andreas Sander: negli ultimi dieci giorni della scorsa annata ha ottenuto i primi podi in coppa, 2° in super-g ad Aspen bruciato per un soffio da Odermatt e terzo in discesa a Soldeu, ma ha concluso quarto nella graduatoria di questa specialità e, seppur si stia parlando di un classe '89, sembra essere arrivato il suo momento. Non dimentichiamoci neppure che sulla “Vertigine” di Cortina, al Mondiale 2021, fu clamoroso secondo in discesa...

 

Gli altri cinque e... casa Italia: Alexis Pinturault ci ha dimostrato di aver raggiunto un livello davvero alto in super-g e, senza più l'assillo dello slalom, potrebbe anche pensare di giocarsi qualche bella vittoria, pensiamo in primis alla “sua” gara di Beaver Creek, visto che la Birds of Prey lo esalta sempre. Stefan Rogentin è diventato solido come tutta la nazionale rossocrociata, e Marco Schwarz va inserito tra gli outsider di lusso. Ryan Cochran-Siegle sarà da guardare con grande attenzione, ma negli “altri cinque” mettiamo pure Dominik Paris.

Gli altri azzurri? Mattia Casse può e deve credere di poter salire con continuità sul podio anche nella specialità che per prima l'ha visto salire in alto. Florian Schieder deve invece crescere molto in super-g, dove Bosca è una bella garanzia e Innerhofer può cercare qualche colpo. Lo specialista in prospettiva più atteso, però, si chiama Giovanni Franzoni e il suo rientro dopo l'infortunio di Wengen sarà interessantissimo.

 

GIGANTE: ODERMATT IMBATTIBILE? SEMBRA PROPRIO DI SI'...

 

Marco Odermatt: senza Lucas Braathen, uno dei pochi in grado di batterlo negli ultimi anni, il suo dominio potrebbe essere ancora più ampio del solito. La sua serie di podi si avvicina al mito Stenmark, è il campione mondiale e olimpico, vincitore delle ultime due coppe di specialità con una facilità disarmante e con distacchi, in varie gare, ai livelli del miglior Hirscher. Che altro dire, provate a batterlo...

 

Henrik Kristoffersen: secondo nella graduatoria di gigante 2022/23, solo a sprazzi è stato vicino a Re Odermatt tra le porte larghe, dove non vince dalla doppietta del marzo 2022 a Kranjska Gora. Sarà sempre lì, ci mancherebbe, ma servirà un ulteriore step, trovandolo probabilmente nel lavoro con Hirscher sui materiali, per insidiare lo svizzero anche per la coppa di specialità.

 

Marco Schwarz: il grande salto in gigante l'ha fatto proprio nell'ultimo inverno, ha bruciato Odermatt a Palisades Tahoe dopo aver perso l'oro mondiale nella 2^ manche di Courchevel. Ce lo aspettiamo con costanza in zona podio, magari firmando un paio di colpi da vittoria e chissà che il duellante di “Odi”, anche in chiave generale, non diventi proprio il carinziano...

 

Zan Kranjec: il vice campione olimpico c'è (quasi) sempre, anche se la sua ultima esultanza per un successo di giornata risale a quasi 4 anni fa, quando regolò tutti sulla Chuenisbargli di Adelboden facendo spavento nella 2^ manche. Ecco, deve ritrovare la sua spinta proprio nelle run decisive, visto che spesso è mancato in quelle (gigante dei Giochi di Pechino a parte).

 

Loic Meillard: è arrivato ad uno standard tale da attendersi di vederlo sempre con i grandissimi. Ok, mancava Odermatt ma si è preso la Planai nella notte di Schladming, ha concluso poi secondo al Mondiale dietro al suo immenso capitano e la consapevolezza di potersela giocare è sempre più alta. Vedremo fin dove saprà spingersi.

 

Gli altri cinque e... casa Italia: Alexis Pinturault è un riferimento assoluto del gigante da oltre un decennio, ma è chiaro che il suo rendimento, nel confronto con i rivali e nell'era Odermatt, sia distante dall'obiettivo vittoria nella maggior parte delle piste. Poniamo l'asso transalpino comunque davanti ad ottimi specialisti come Gino Caviezel e Stefan Brennsteiner, ma attenzione alla crescita da dietro dei “2001 terribili”: Pippo Della Vite e Alexander Steen Olsen, ormai non più lontani dal podio. E magari non solo uno, per coloro che a Panorama 2022 si giocavano il titolo mondiale jr...

Gli altri azzurri: Luca De Aliprandini sembra aver risolto, con una buona parte finale della scorsa annata, i problemi tecnici che l'avevano portato nel baratro. Il trentino, che ripartirà nei 15 a Soelden, rivuole come minimo la top ten con continuità, impresa molto più complicata per gli altri azzurri, anche se Zingerle è cresciuto tantissimo e ci sono pure Borsotti e... chissà cosa farà Vinatzer, che nel gigante ci crede eccome.

 

SLALOM: SENZA BRAATHEN, “HK94” E POI... BAGARRE!

 

Henrik Kristoffersen: a Soldeu è andato solo vicino alla sua quarta CdM di slalom, portata a casa da quel Lucas Braathen che non sarà suo rivale, a meno di ripensamenti clamorosi dopo quanto accaduto con il caso legato a “Pinheiro”. E' il campione del mondo, un talento che da dieci anni (da quando fu bronzo a Sochi 2014, ma ancora prima vinse nella notte di Schladming, la “sua” gara) regala spettacolo e ora, con il binomio consolidato con Hirscher e Van Deer, ha aperto una seconda fase della sua carriera. Certo, fare pronostici tra i rapid gates per quanto visto negli ultimi anni è impossibile, ma HK94 è il punto di riferimento.

 

Clément Noel: il campione olimpico non ha ancora vinto una coppa di specialità, e neppure ha rischiato di farcela collezionando una fila di “zeri” clamorosa, un peccato mortale per un fenomeno che ad appena 26 anni ha già timbrato 10 volte in Coppa del Mondo. Serve l'ultimo step di continuità e sicurezza per conquistare la sfera di cristallo, è il suo unico obiettivo.

 

Daniel Yule: ha sognato e fatto sognare per gran parte della scorsa stagione, ma non è riuscito nel gran finale a conquistare il globo. A 30 anni è pronto per farcela, ha tutto anche se deve sapersi adattare meglio ai contesti di gara più “semplici”, come lui stesso ha ammesso più volte.

 

Ramon Zenhaeusern: ritrovatosi al 100% della condizione fisica dopo un paio di anni infernali, il gigante elvetico è tornato dove gli spetta e, anch'egli lottando aritmeticamente per la coppa di disciplina sino all'ultima gara a Soldeu, ha dimostrato che quel trofeo è raggiungibile. Vale il discorso fatto per Yule: non avrà forse più tantissime occasioni, a maggior ragione senza Braathen quella dell'annata 2023/24 è da cogliere.

 

Alex Vinatzer: è vero, sbaglia ancora tanto e nonostante il cambio di materiali è sì arrivato un gran bronzo mondiale, ma in coppa ci ha fatto vedere manche spaventose alternate ad autentici disastri. Ha il potenziale per vincere e mica solo una volta, ma a 24 anni non l'ha ancora fatto: missione continuità in primis e di conseguenza l'aspetto mentale, determinante tra i pali stretti, lo aiuterà ad essere costantemente tra i grandi. Fisicamente e tecnicamente, è già con loro.

 

Gli altri cinque e... casa Italia: Atle Lie Mcgrath è un autentico fenomeno della specialità e servirà probabilmente solo qualche gara per riaverlo al meglio dopo l'infortunio, ma è chiaro che avendo perso comunque allenamento bisognerà capire bene se il 2000 norge sarà subito con gli altri a Gurgl, nella gara di debutto del prossimo 18 novembre.

Linus Strasser sa vincere, sa anche sbagliare molto, ma è un bel “gatto” che potrà raccogliere grandi soddisfazioni come Loic Meillard e Manuel Feller, potenzialmente da vittoria quasi ovunque. Alexander Steen Olsen? E' il nostro decimo nome, perchè potrebbe imporsi al vertice da un momento all'altro.

Gli azzurri? Vinatzer a parte, nei 15 vedremo Tommaso Sala che, però, ha sulle spalle la tegola dell'infortunio patito in Argentina. Un vero peccato considerata la sua classifica, che devono invece risalire i veterani Gross e Razzoli, forse all'ultima recita ma ancora motivatissimi. E da Kastlunger a Maurberger, magari con l'iridato jr Barbera, la squadra di Del Dio e Costazza proverà a raccogliere molto di più rispetto all'ultimo inverno.

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