Non vogliamo togliere nulla a Niels Hintermann, che oltretutto è uno svizzero giovane, classe 1995, ma la combinata maschile di Coppa del Mondo di Wengen è stata una cosa orrenda.
Qui il risultato completo e l'analisi della gara e le classifiche di Coppa del Mondo!
Prima lo slalom sotto una fitta nevicata con soli sei slalomisti in gara, poi la discesa, con partenza addirittura dalla Minschkante quindi quasi dimezzata, con poca neve all’inizio ma che poi è aumentata di intensità sfavorendo i migliori della manche di slalom e favorendo invece i primi a scendere. Il podio è probabilmente il più impronosticabile nella storia della Coppa del Mondo: Hintermann risale da ventitreesimo a primo, il francese Maxence Muzaton da ventottesimo a secondo a 26 centesimi, l’austriaco Frederic Berthold da ventiduesimo a terzo a 35 centesimi.
Tutti e tre sono stati tra i primi dieci a scendere nella discesa e tutti e tre ovviamente il podio prima di oggi l’avevano visto col binocolo. Hintermann, come detto classe 1995, sceso col numero 51 nello slalom, non aveva mai fatto meglio del ventunesimo posto nella discesa di Chamonix dello scorso febbraio e del ventiquattresimo in combinata sempre a Chamonix l’anno scorso, Muzaton, classe 1990, era stato undicesimo nella discesa di Kitzbühel del 2015, Berthold, classe 1991, diciassettesimo nella discesa di Garmisch-Partenkirchen del 2013.
Gli unici dei big che hanno guadagnato posizioni sono stati il norvegese Kjetil Jansrud, da diciannovesimo a undicesimo, e il suo connazionale Aleksander Aamodt Kilde, da undicesimo a ottavo, il francese Victor Muffat-Jeandet è crollato da terzo a diciottesimo, lo svizzero Carlo Janka da settimo a diciannovesimo, il francese Alexis Pinturault da quarto a ventesimo, e l’assente Marcel Hirscher se la ride in chiave classifica generale dove ha 288 lunghezze di vantaggio su Pinturault che si consola con la sua seconda coppa di combinata consecutiva. Gli azzurri al traguardo: tredicesimo Paolo Pangrazzi, quattordicesimo Mattia Casse, entrambi non hanno sfruttato condizioni non ancora proibitive, ventisettesimo Dominik Paris.
Non abbiamo più voglia di commentare oltre una gara semplicemente assurda. Diciamo solo che la FIS, dopo aver ucciso lo sci di fondo, in particolare la 50 km, diventata con partenza in linea anziché a cronometro, sta provando a uccidere lo sci alpino. La combinata classica, con discesa e slalom in due giorni diversi e con tutti i migliori delle due specialità al via, l’ha già uccisa per partorire il mostro attuale del quale la gara di oggi è stato un illuminante esempio. Nello stesso tempo sta pensando di eliminare la specialità più giovane, il superG, che è anche la più imprevedibile e forse anche la più affascinante (anche se quella più bella e completa è il gigante) perché le prove non ci sono e gli atleti devono improvvisare, in favore di schifezze come le attuali combinate e i paralleli. Se la tendenza è questa, oltre a quella di completare gare palesemente irregolari, lo sci alpino così come l’abbiamo amato durante tutti questi anni è già morto.
Combinata Maschile Wengen (SUI)
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