Paris a cuore aperto: "Soddisfatto della stagione, è cresciuto l'entusiasmo per arrivare ai Giochi del 2026"

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Paris a cuore aperto: "Soddisfatto della stagione, è cresciuto l'entusiasmo per arrivare ai Giochi del 2026"

Interessante intervista dei colleghi di Eurosport al fuoriclasse azzurro, pronto a giocarsi le sue carte nell'appuntamento pre finali di Kvitfjell (dove ha già vinto 4 volte tra discesa e super-g). Dal calendario ("non piace a nessuno"), all'esplosione di Sarrazin ("ce l'avevo sul radar, ma sbagliava tanto fino all'anno scorso"), sino al sogno olimpico sulla Stelvio, è un Domme bello carico...

Giovedì comincerà la tappa di Kvitfjell, l'ultima di velocità prima delle finali di Saalbach, con discesa e super-g in programma sabato e domenica sulla pista Olympiabakken dove Dominik Paris ha esultato in quattro occasione, equamente divise tra le due specialità.

Se non ancora aritmeticamente, il 34enne della Val d'Ultimo anche quest'anno non potrà lottare per il sogno sfera di cristallo nella disciplina regina, ma il ritorno alla vittoria, tra l'altro ottenuta sulla Saslong mai domata sino a questo inverno, e la buona competitività anche in super-g, ci fanno pensare ad un “Domme” ritrovato dopo quello, decisamente sbiadito, dell'annata 2022/23 che l'aveva fatto pensare tanto, probabilmente anche al ritiro.

Il campione altoatesino è stato intervistato dai colleghi di Eurosport e sono davvero interessanti alcuni spunti emersi, pensando anche ai Giochi Olimpici del 2026. “Sono abbastanza contento di come è andata la stagione, soprattutto in discesa – le parole di Paris su questa annata che volge verso la conclusione - Sono riuscito a partire bene, poi a Bormio è andata male e mi dispiace, perché ero abbastanza carico e potevo salire sul podio, ma in generale fare una vittoria e tre podi, oltre ad altre due top 5, la rende una stagione positiva. Sono molto contento”.

Sulle parole di Marco Buechel, in riferimento al valore di un successo sulla Streif potenzialmente superiore anche ad un oro olimpico o mondiale, Dominik è sicuro. “Sono d'accordo con lui, per il discesista Kitz è l'appuntamento più importante in assoluto. C'è una pista che richiede tutto, lo spettacolo intorno, entri nella storia se vinci. È un traguardo che ognuno vorrebbe, è come vincere il Superbowl o la Champions League. Ovviamente le medaglie sono molto importanti, perché contano anche per la nazione che rappresenti e per la quale vuoi dare il massimo. A Kitz sei più protagonista per te stesso”.

Sul tema infortuni e calendario troppo fitto, ecco il pensiero di Dominik: “A nessuno piace questo calendario, fin da quando l'hanno presentato. Stanno spingendo per fare tante gare, noi le abbiamo quasi tutte insieme in un mese e poi praticamente basta, non c'è equilibrio. Il problema sta già in come è stato pensato, poi gli infortuni purtroppo succedono, facciamo uno sport pericoloso e questa componente ci accompagna sempre. Quest'anno sono stati coinvolti tanti big e se ne sta parlando tantissimo, sicuramente bisogna cercare di migliorare in tante situazioni.

Poi bisogna anche guardare come ognuno degli infortunati è caduto, se c'è stato un errore o altre dinamiche. Soprattutto bisogna trovare un equilibrio nel calendario. Nella stagione 2023/24 c'erano tre gare, poi pausa, altre due gare e poi altra pausa e così via. Così non riesci a prendere il ritmo gara, chi fa anche gigante o tutte le specialità va sotto stress, mentre noi discesisti non entriamo mai in ritmo. Quest'anno, poi, sono saltate un sacco di gare all'inizio e poi è diventato tutto molto stressante”.

Sull'esplosione di Sarrazin, che si giocherà il trofeo di discesa con Odermatt, il Domme pensiero è molto chiaro: “Ha iniziato da poco a fare discese e si è visto subito che è sempre stato velocissimo. Solo che con i suoi rischi estremi ha sbagliato tante volte ed è uscito qualcosa come cinque gare su sei. Comunque ce l'avevo sul radar, vedendo quanto andava forte, sapevo che bisognava aspettare sempre il suo arrivo prima di definire la classifica. Mi ha sorpreso che quest'anno sia riuscito a essere così stabile, ma sciando nella stessa maniera.

Va a... chiodo, a tutta, ma adesso è in grado di gestirsi pur andando più veloce degli altri. Tanto di cappello per quello che sta facendo, c'è da lavorare per batterlo”.

E su Milano Cortina 2026, che per i discesisti significa Stelvio di Bormio, teatro delle gare olimpiche maschili dei Giochi in Italia, il classe '89 apre eccome ad una partecipazione sempre più vicina: “Non sono ancora focalizzato sulle Olimpiadi, ma visto come è andata questa stagione, la motivazione e l'entusiasmo per gareggiare ancora quei due anni fino all'evento sono cresciute moltissimo.

La voglia di arrivarci cresce, perché più vai lontano e più sei competitivo, più si avvicina l'appuntamento. Comunque voglio restare concentrato gara per gara, stagione per stagione, preferisco vivere sul presente”.

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