Paris per la sesta sul podio della coppa di discesa: "Dovevo essere più costante, lavorerò per migliorare"

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Paris per la sesta sul podio della coppa di discesa: "Dovevo essere più costante, lavorerò per migliorare"

Le voci azzurre dopo la gara delle finali che ha portato Domme al 3° posto nella specialità dietro a Kilde e Feuz. Marsaglia "contento della stagione, ho motivazioni per un altro anno", Innerhofer polemizza sulle condizioni in ottica Mondiali 2023.

Per la sesta volta sul podio finale della Coppa del Mondo di discesa, dal terzo posto del 2013 ripetuto nel 2016 e poi nel 2017, 2021 e appunto quest'anno, al secondo del 2019 ad un soffio da Beat Feuz.

Dominik Paris deve rinviare ancora il sogno di conquistare la sfera di cristallo più ambita per uno specialista come lui, ma la chiusura di Courchevel lascia comunque il sorriso al jet azzurro, che ha terminato 6° su una pista abbastanza complicata ma che si spera possa essere più adatta al leader della nazionale per il Mondiale 2023. “Ho provato a fare il massimo, ma sotto dove ci sono le curve ho faticato tanto – la prima analisi di Domme al microfono di Simone Benzoni (Rai Sport) - In queste condizioni faccio fatica, ma posso essere molto soddisfatto del 3° posto finale, per vincerla serviva qualcosa in più.

Il bilancio di stagione? Dovevo essere più costante, non è stata la stagione ottimale anche se tornare a vincere (a Kvitfjell, ndr) dopo un periodo di calo, mi ha dato tanta carica seppur oggi non sia arrivato il podio. In generale, devo riprendere confidenza con il super-g, per la coppa di discesa ci riproverò ancora il prossimo anno”.

Matteo Marsaglia ha concluso 11° una buona prova e annuncia: “Sì, ho le motivazioni per andare avanti un altro anno, me le ha date questa stagione tutto sommato positiva, anche se avrei potuto raccogliere qualcosa in più. Oggi è stata tostissima, peccato per la parte alta visto che sotto i parziali c'erano”.

Christof Innerhofer, invece, non è andato a punti e certamente ha pagato la partenza col numero 20, quando le condizioni non erano più ideali. “Coi primi numeri la pista era più liscia e mi avrebbe anche aiutato negli appoggi sulla gamba sinistra, ma in ogni caso dopo l'errore che ho commesso avevo già capito che sarebbe stato impossibile entrare nei 15. Per il Mondiale del prossimo anno – puntualizza Inner in merito agli orari di gara – mi auguro che si cambi per la regolarità della competizione”.

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