Una Stelvio terribile esalta Sarrazin (e Odermatt), azzurro amaro con Paris che scivola alla Carcentina

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Una Stelvio terribile esalta Sarrazin (e Odermatt), azzurro amaro con Paris che scivola alla Carcentina

La discesa di Bormio è del transalpino, al secondo trionfo in CdM e per la prima volta sul podio nella velocità (ma ci girava attorno da un bel po'). "Odi" a soli 9 centesimi, si consola con leadership della generale e di specialità, mentre si teme un infortunio serio al ginocchio destro per il rivale Schwarz. Fuori anche Kilde (che si ferma dopo aver preso un sasso), per "Domme" il podio era alla portata sino all'errore fatale. Mattia Casse a ridosso della top five, bene Schieder e Zazzi.

Una Stelvio terribile, come nella sua veste più dura, che ha fatto “danni” potenzialmente decisivi anche in chiave lotta per la Coppa del Mondo assoluta (e in parte per quella di specialità).

La terza discesa stagionale, sul vetro della pista regina di Bormio, si “spegne” nel momento in cui Dominik Paris, partito col pettorale n° 12, scivola all'attacco della Carcentina: con 48 centesimi di ritardo, il vincitore sulla Saslong andava all'attacco almeno del podio, seppur la sua ottava vittoria (la 7^ nella gara regina) fosse ormai difficile, ma si è completamente sdraiato finendo poi a quasi 7 secondi da un Cyprien Sarrazin che festeggia un successo tutt'altro che clamoroso, vista la qualità della sciata proposta da tempo dal 29enne transalpino.

Nella curva precedente a quella fatale a Paris, finisce la discesa di Aleksander Aamodt Kilde, che ha poi spiegato di aver preso un sasso sulla lamina e si è quindi rialzato (si trovava ad appena un decimo dal futuro vincitore) per evitare... ulteriori guai. Purtroppo, l'incidente più serio pare essere quello di Marco Schwarz, che sui due curvoni chiave di Pian dell'Orso, si siede e finisce poi nelle reti: la torsione del ginocchio destro sembra esserci stata nel primo momento dell'impatto sul terreno, tanto che servirà l'elicottero per portare via il leader della generale fino ad oggi, reduce dal capolavoro di Campiglio. Era il debutto per “Blacky” sulla pista più difficile al mondo (sì, la più fascinosa è Kitz, ma la più dura è questa...), rischiano di finire qui tutti i sogni di lottare con Odermatt per la coppa più bella.

Marco Odermatt, appunto: che classe e che qualità per il nidvaldese, di nuovo ad una manciata di centesimi dal primo sigillo in una discesa del massimo circuito (sono 11 podi senza successi!), lui che ha vinto quella mondiale: ne mancano 9 (Marco ne aveva ancora 14 di vantaggio all'ultimo intermedio dopo aver fatto gara parallela con il francese) per battere un Sarrazin perfetto, partito un paio di numeri prima di lui e al secondo hurrà in CdM, 7 anni dopo quello nel gigante parallelo dell'Alta Badia. Il classe '94 di Gap, ormai velocista puro dopo i tanti guai fisici che l'hanno cambiato come atleta, coglie il primo podio nella velocità e il terzo della carriera (fu secondo, ultima volta lassù, nel gigante sulla stessa Gran Risa del dicembre 2019).

Odi” si consola, ma considerando la sua sportività gli farà molto male pensare all'infortunio di Schwarz, con la vetta della generale ritrovata con 72 punti di margine sul carinziano e pure il pettorale rosso da capoclassifica in discesa, visto lo “zero” di Kilde, ma anche di Paris e le difficoltà (prevedibili, arriverà a 5 secondi da Sarrazin) di Bryce Bennett.

Il podio lo completa Cameron Alexander, anch'egli atteso a concretizzare quanto già fatto vedere ai Mondiali con la medaglia di bronzo in discesa: il talento canadese si becca 1”23, basti pensare però che il quarto in classifica, Justin Murisier che non va lontanissimo da un terzo posto grandioso, concluderà a 1”81...

E un certo Vincent Kriechmayr (che qui vinse un anno fa), arriva 5° a 2”07. A 2”15, per un 6° posto che certo va accolto positivamente, anche se l'obiettivo era il podio e a maggior ragione per come si era messa la gara, c'è Mattia Casse con un piccolo margine nei confronti di Hintermann (7° a 2”21) e Crawford, 8° a 2”36 e meno pimpante di quanto ci si potesse attendere.

Appena fuori dalla top ten Florian Schieder, quattrordicesimo a 2”67 (ex-aequo con Haaser) e che può sorridere visto che il 28enne di Castelrotto si presentava a questo appuntamento senza grandi ambizioni dopo aver accusato un forte stato influenzale. Davanti all'altoatesino termineranno anche Nils Alphand, Kohler, Hrobat e Maple, bravissimi rispettivamente in 9^, 10^, 11^ e 12^ piazza, con il classe 2000 Alexis Monney 13°.

Con Giezendanner e Theaux sedicesimi ex-aequo per la gran giornata di casa Francia, in casa Italia arriva il bellissimo 18° posto (nettamente miglior risultato in coppa) del bormino Pietro Zazzi, che si esalta sulla pista di casa. Amaro invece il 29° di Christof Innerhofer, al di sotto delle attese con uno svantaggio di 3”34, un centesimo meglio di Guglielmo Bosca che perde una vita in fondo, dovendosi accontentare di un solo punto. Fuori dalla top 30 per quattro decimi, invece, Giovanni Franzoni (al rientro in discesa) e Nicolò Molteni.

Venerdì la conclusione della due giorni valtellinese con il super-g, sempre a partire dalle ore 11.30.

 

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DISCESA MASCHILE – Bormio

 

Cyprien Sarrazin in 1'50”73

Marco Odermatt + 0”09

Cameron Alexander + 1”23

4° Justin Murisier + 1”81

5° Vincent Kriechmayr + 2”07

Mattia Casse + 2”15

7° Niels Hintermann + 2”21

8° James Crawford + 2”36

9° Nils Alphand + 2”37

10° Marco Kohler + 2”39

14° Florian Schieder + 2”67

18° Pietro Zazzi + 2”84

29° Christof Innerhofer + 3”34

30° Guglielmo Bosca + 3”35

34° Giovanni Franzoni + 3”74

35° Nicolò Molteni + 3”76

53° Dominik Paris + 6”72

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