Le due settimane decisive per i pass olimpici: l'Italia maschile verso esclusioni eccellenti

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Sci Alpinoolimpiadi pechino 2022

Le due settimane decisive per i pass olimpici: l'Italia maschile verso esclusioni eccellenti

Il sistema di qualificazione per i Giochi di Pechino 2022 rischia di costringere la nazionale a poter portare soli 7 uomini, mentre ci saranno 11 donne (contingente massimo) con il paradosso dello slalom. I probabili convocati e il ruolo cruciale di Matteo Marsaglia.

Ancora un paio di settimane e il 16 gennaio terminerà la fase di qualificazione (come per molte altre discipline) dello sci alpino verso i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022.

L'Italia si trova in una situazione particolare visto che allo stato attuale, e appare decisamente complicato che qualcosa possa cambiare con le ultime gare (a meno che qualche paese rinunci a quote assegnate) tra Zagabria, Adelboden, Kranjska Gora, Flachau, Altenmarkt-Zauchensee e Wengen. In sostanza, il settore femminile va verso il contingente pieno di 11 atlete convocabili, sfruttando al meglio la polivalenza delle sue campionesse, mentre quello maschile, pur avendo ottenuto buoni risultati (ma il discorso legato alla qualificazione è ben più ampio e complicato), rischia di portarne solo 7, con rinunce dolorosissime legate soprattutto alle discipline tecniche.

Come ha ben riassunto nei giorni scorsi l'esperto di Eurosport, Massimiliano Ambesi, il regolamento per assegnare i pass olimpici prevede che si parta da una quota base di un atleta per genere; con due atleti nelle prime 30 posizioni di qualsiasi WCSL (basta anche un atleta tra i migliori 30 in due specialità), si acquisiscono altre due quote pertanto ogni paese di riferimento, Italia compresa, ha almeno 3 atleti garantiti sia per il settore femminile che per quello maschile.

Per aumentare il numero, si fa riferimento ad un ranking che tiene conto per ciascun atleta dei migliori due piazzamenti nelle graduatorie di qualificazione olimpica delle cinque specialità classiche (combinata compresa, pur non disputandosene neppure una in questa stagione di CdM): in questo caso, vengono assegnati punti che partono dai 4000 per il primo fino ad arrivare a 1 per il cinquecentesimo. Secondo questo sistema, l'Italia maschile riesce ad aggiungere soli quattro pass all'elenco, arrivando a quota 7 grazie a Paris, Tonetti (gli ottimi risultati delle annate precedenti in combinata fanno la differenza), Casse e Innerhofer, ma per averne altri servirebbe un exploit dai primi atleti in “lista d'attesa”.

Parliamo di Giovanni Franzoni (26° in combinata e 46° in gigante, mancano quasi 300 punti di questo sistema per farcela), degli stessi Moelgg (sceso fino al 90° posto in gigante), Buzzi e di un Vinatzer che è 9° in slalom, ma solo 187° in gigante (e il tentativo di agguantare punti tra le porte larghe sinora è fallito, anche in Coppa Europa), ma soprattutto di Matteo Marsaglia che è risalito sino alla 33esima piazza in discesa, ma è fuori dagli 80 nel “suo” super-g, dove anche solo un risultato importante avrebbe potuto fare la differenza (e senza il recupero di Bormio non ci sarebbero più possibilità).

Se facciamo le ipotesi dei convocati per i Giochi, ma ormai sono più certezze che altro, vediamo infatti che la collocazione delle quote risulterà davvero negativa per la nazionale italiana: a livello femminile, c'è la solita enorme abbondanza nella velocità, con soli 4 posti (il titolo olimpico di Goggia non conta, lo ricordiamo, per avere un pass in più) per una discesa dove vedremo quasi certamente la bergamasca oro a PyeongChang, Elena Curtoni, Nadia Delago (due volte sesta a Lake Louise) e una tra Brignone, Marsaglia e Nicol Delago (8^ a Lake Louise, attualmente è suo il miglior risultato ma le scelte saranno puramente di natura tecnica).

E per il quartetto del super-g sarà ancora più difficile la scelta del dt Rulfi, con Goggia, Brignone, Curtoni e verosimilmente una tra Bassino (9^ e 8^ a Sankt Moritz) e Marsaglia (9^ nel secondo appuntamento svizzero), con le sorelle Delago teoricamente fuori dai giochi. Sette atlete che contribuiranno a formare pure il team di gigante, visto che il quartetto Bassino-Brignone-Goggia-Curtoni potrebbe cambiare solo con l'inserimento, ad esempio, di Roberta Melesi reduce da una buona gara a Lienz e che si giocherà praticamente tutto a Maribor. Se la 25enne lecchese dovesse ricevere la convocazione olimpica, ci sarebbero comunque altri 3 pass da utilizzare, di fatto tutti per lo slalom dove, senza Martina Peterlini, si rischia di dover portare atlete senza punti ottenuti in questa stagione di CdM. Parliamo di Della Mea, Rossetti, Gulli e le altre specialiste che proveranno ad ottenere piazzamenti fra le 30 nelle ultime tre gare divise tra Zagabria, Maribor e Flachau; l'Italia potrebbe anche rinunciare ad un paio di posti a disposizione, ovviamente, proponendo magari sia Brignone che Bassino tra i pali stretti, mentre in combinata è probabile che si vada verso un quartetto con Brignone, Bassino, Curtoni e Goggia (la bergamasca rinunciò a questa gara a PyeongChang dopo l'oro in discesa).

Il paradosso, uno dei tanti, è che le discipline tecniche maschili rischiano invece di non arrivare neppure a quattro atleti italiani per gara, pur avendo ottenuto piazzamenti anche tra i primi 15 in questa stagione di CdM. Andiamo con ordine: Paris, Innerhofer, Casse e Marsaglia sono praticamente certi per discesa e super-g, con Lele Buzzi che dovrà compiere un miracolo dopo il suo infortunio e Guglielmo Bosca al quale servirebbe un gran piazzamento a Wengen.

Rimangono tre pettorali, di fatto già sulle spalle di Luca De Aliprandini, Alex Vinatzer e Giuliano Razzoli (9° e 7° nei primi due slalom), a meno che tra Sala, Maurberger, Gross e Moelgg, nei primi slalom del 2022, qualcuno faccia decisamente meglio del campione olimpico 2010. Ecco, proprio i due veterani, “Sabo” e “Manni”, rischiano grosso come gli stessi Tommaso Sala e Simon Maurberger, nonostante questi ultimi abbiano fatto benissimo con il brianzolo due volte 12° tra Val d'Isère e Campiglio e il ragazzo della Valle Aurina 10° nella notte della 3Tre.

E fuori ci sarebbero pure Filippo Della Vite e Giovanni Borsotti per il gigante, ma anche il combinatista Riccardo Tonetti (solo Inner e Paris, o magari anche Casse e Marsaglia, in gara in quella disciplina?), con la composizione dei quartetti che diventerebbe praticamente impossibile con questi 7 posti a disposizione e che, lo ripetiamo, difficilmente potranno essere di più visto che nessuno di questi specialisti azzurri potrà ottenere punti pesanti in una seconda disciplina.

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