Dopo la gara di lancio di inizio marzo a Sunday River, ritornerà nella prossima stagione sulle nevi americane il World Pro Skiing Tour
Nel 1969, l'olimpismo prevedeva regole molto rigide per impedire l'accesso alle competizioni a qualsiasi forma di professionismo; a difesa dei principi che stavano diventanto anacronistici si pose con assoluta rigidità il presidente del CIO, Avery Brundage, al punto che tre anni dopo il grande austriaco Karl Schranz fu squalificato, il terzo in tutta le storia delle Olimpiadi dopo Jim Thorpe e Paavo Nurmi, per professionismo e espulso dal villaggio olimpico dei Giochi di Sapporo per aver ceduto il suo nome e la sua immagine a fini pubblicitari.
Proprio nel 1969, dall'altra parte dell'Oceano, il telecronista e impresario televisivo Bob Beattie lanciò un circuito professionistico, il World Pro Skiing Tour che garantiva a coloro che vi partecipavano guadagni e pubblicità con tanto di minacce da parte della FIS di ritorsioni contro le località che avessero ospitato le gare. Dopo qualche anno di rodaggio venne introdotta la formula di successo degli Slalom paralleli. Furono molti i frequentatori di successo della Coppa del Mondo al tramonto della loro carriera a abbandonare lo status di dilettante e arricchire lo spettacolo del Tour come Billy Kidd, Jean-Noel Augert, Henry Duvillard, Jean-Claude Killy ma il circuito riuscì a creare anche suoi campioni come l'austriaco Andre Arnold che dopo sparute apparizioni nel Circo Bianco a 21 anni fece armi e bagagli e si trasferì negli States per vincere per quattro anni consecutivi la classifica generale del World Pro Skiing Tour con annesso assegno. Nel 2013 il Boston Globe ricordando i primi tempi del circuito riportò che nel 1974 l'austriaco Hugo Nindl incassò più di 90.000 dollari, poco meno di 500.000 dollari attuali, lo stesso montepremi conquistato da Marcel Hirscher in questa stagione di Coppa del Mondo, e Jean-Claude Killy, arrotondando con le entrate pubblicitarie, superò di molto i 100.000 dollari.
All'inizio degli anni Ottanta, Bob Beattie lasciò la guida del circuito che visse ancora periodi d'oro con l'arrivo dei gemelli Phil e Steve Mahre ma i tempi stavano cambiando e nel 1999 la fine del contratto di sponsorizzazione con la Chrysler e la rinuncia alla copertura televisiva da parte della ESPN che preferì investire sui nascenti X-Games portò alla morte del circuito.
Dopo 17 anni, c'è ancora lo zampino di Bob Beattie, insieme a quello di Ed Rogers che prese all'epoca il suo posto, nel tentativo di rilancio del World Pro Ski Tour. L'undici marzo a Sunday River si è disputato l'evento inaugurale che ha visto la vittoria del campione nazionale statunitenese David Chodounsky. Le ambizioni sono altissime: già nella prossima stagione il circuito dovrebbe avere quattro-cinque appuntamenti in località come Vail, Nashoiba Valley, Sunday River, Squaw Valley e Le Massif, in Canada nella zona di Mont-Sainte-Anne. Ma già si parla, a regime, di un calendario con una quindicina di appuntamenti nel continente americano e, per allungare la stagione sciistica, nell'emisfero meridionale, sui ghiacciai d'Europa e d'estate in impianti sciistici al coperto.
Come ha dichiarato il responsabile del marketing del rinato circuito, Craig Marshall, a Skionline.ch nei primi anni il calendario rispetterà le esigenze della Coppa del Mondo, ma il sogno è quello di diventare concorrenziali e creare un evento alternativo di livello simile.
La scommessa è quella di trovare, in un mondo dove non vi sono più separazioni di status, un bacino di atleti di livello, il rischio è quello di diventare al massimo una alternativa di lusso ai tour sudamericani e oceanici estivi e, nella stagione invernale, raccogliere un cast composto da frequentatori incalliti della Nor-Am Cup e pensionandi di alto lignaggio.
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