I 50 anni della Marcialonga omaggiati dall'Aquila di San Venceslao, la massima onorificenza trentina

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I 50 anni della Marcialonga omaggiati dall'Aquila di San Venceslao, la massima onorificenza trentina

Sabato la consegna del riconoscimento da parte del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

E' uno dei momenti più attesi dell'anno per il Trentino, ovvero la consegna della prestigiosa Aquila di San Venceslao, l'onorificenza conferita dalla Provincia Autonoma di Trento per particolari meriti culturali, educativi, sociali, economici, sportivi ed istituzionali.

Il riconoscimento andrà a celebrare l'impegno e la dedizione mostrata negli anni dalla Marcialonga che, dal 1971, accompagna e anima gli inverni e non solo, nelle Valli di Fiemme e Fassa. Una storia lunga 50 anni che, in occasione di un anniversario così importante, celebrerà il momento con l'apertura della mostra dedicata proprio a questo sodalizio lungo metà secolo, allestita nella piazza principale a Moena dalla Fondazione Museo Storico del Trentino. Chissà se, in quel lontano 1971, i quattro storici ideatori di Marcialonga, Mario Cristofolini, Giulio Giovannini, Roberto Moggio e Nele Zorzi, immaginavano davvero di poter cambiare il modo di pensare di un'intera popolazione grazie ad una manifestazione che sarebbe entrata nel novero degli eventi sportivi più importanti e riconosciuti nel mondo, nonché nel cuore di una miriade di appassionati.

Fatto sta che, ad oggi, tutto questo è diventato realtà e ogni anno Marcialonga riesce a regalare emozioni incredibili grazie all'impegno profuso dallo staff e di tanti volontari guidato da Angelo Corradini. Oltre ad essere il massimo riconoscimento che la Provincia Autonoma di Trento può conferire ad un personaggio o un'istituzione, l'Aquila di San Venceslao campeggia nello stemma della Provincia, della Regione e del Comune di Trento, raffigurante “un'aquila spiegata di nero, rostrata, armata e munita sulle ali di due gambi trifogliati d'oro, linguata e cosparsa di fiammelle di rosso” come descritto nel “Decreto di riconoscimento” redatto il 6 maggio 1930.

Un vero e proprio simbolo che contraddistingue e identifica il mondo trentino, ma a cosa si deve questa raffigurazione? In origine era lo stemma appartenente alla dinastia boema dei Přemyslidi che, una volta defunto l'ultimo erede Venceslao III, venne ripreso prima dall'allora Principe Vescovo di Trento come stemma del principato vescovile e, in secondo luogo, dal 1407 in poi, divenne anche lo stemma ufficiale della città e delle istituzioni. Sabato 26 giugno a Moena, dunque, sarà il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, a conferire al Comitato Marcialonga nella persona di Angelo Corradini la prestigiosa Aquila di San Venceslao, quale riconoscimento di un'intera provincia per un lavoro svolto sempre al meglio e nel pieno rispetto di tutti i valori sportivi e umani che hanno caratterizzato negli anni la manifestazione delle Valli di Fiemme e Fassa.

Un prezioso e meritato riconoscimento per continuare a scrivere la storia di un progetto lungo 50 anni.

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