In Val Senales, primo controllo per Marit Bjørgen dopo sette mesi

Un lungo lasso di tempo che la fondista più vincente di sempre ha così motivato: “Credo di essere stata controllata poco perché sono rimasta fuori per tutta la scorsa stagione. Sono stata controllata una volta in inverno – credo fosse marzo – e ora qui, appena arrivata. Può darsi che un’altra ragione sia che in estate c’erano le Olimpiadi, e l’attenzione dell’antidoping si è concentrata altrove”. Bjørgen ha comunque precisato di auspicare che i test vengano condotti con la massima frequenza possibile.

Alcuni giorni fa, Verdens Gang aveva appreso che Therese Johaug, prima dell'esame che ha rivelato la positività al Clostebol, non era stata testata per oltre quattro mesi. Una scoperta che aveva irritato – tra gli altri – Markus Cramer, allenatore tedesco della nazionale russa. Lo stesso giornale ha così chiesto chiarimenti sulla frequenza delle visite degli ispettori antidoping alle atlete impegnate sulle Alpi italiane.

Ingvild Flugstad Østberg ha dichiarato di non ricordare la data dell’ultimo controllo: “Posso verificarla, però. In ogni caso, è stato poche settimane fa”.

Kari Øyre Slind ha raccontato invece di non essere mai stata raggiunta dagli ispettori nella sua residenza di Oppdal: “Sono stata controllata due-tre volte dal termine della scorsa stagione ad oggi. Mai a casa, solo in occasione di stage o durante un soggiorno a Oslo”.

Situazione analoga a quella di Maiken Caspersen Falla, detentrice della Coppa del Mondo delle sprint: “Sono stata controllata tre volte da marzo. Possono capitarti due test in una settimana, e poi nessuno per mesi. Non c’è modo di sapere quando verranno”.

Astrid Uhrenholdt Jacobsen ha asserito di non ricordare la data dell’ultimo controllo, sottolineando al contempo la necessità dell’imprevedibilità dei test. Ragnhild Haga ha invece dichiarato di avere ricevuto controlli frequenti, l’ultimo dei quali a metà ottobre, appena prima di partire per la Val Senales.