Primo incontro con la stampa per Johaug dopo l’annuncio della positività

La campionessa norvegese ha ribadito la propria versione dei fatti, sia per quanto riguarda il colloquio con il dottor Bendiksen, sia a proposito della mancata lettura dell’avviso di doping sulla scatola, gettata via dopo aver ricevuto dal medico il via libera all’utilizzo della crema: “Ho scoperto solo dopo la conferenza stampa del 13 ottobre dell’esistenza di un avviso sulla confezione. Io non ho nemmeno guardato il pacchetto”.

Johaug ha spiegato di non avere indagato oltre per via della fiducia riposta in Fredrik Bendiksen, e ha affermato di ritenersi tutt’ora esente da responsabilità: “Ritengo di avere fatto tutto ciò che dovevo. Non ho certo competenze superiori a quelle del dottor Bendiksen: lui è il mio medico, il medico della squadra, consigliare gli atleti su questi aspetti è il suo lavoro”.

“La mia vita è stata sconvolta nel momento in cui mi è stata notificata la positività”, ha proseguito la due volte vincitrice della Coppa del Mondo. “Il giorno in cui le altre ragazze sono partite per la Val Senales è stato surreale”.

Ciò nonostante, Johaug è decisa a tornare in pista: “Non so se sarà già in questa stagione, ma spero di tornare a gareggiare il prima possibile, anche se devo essere realista e accettare che il procedimento potrebbe richiedere tempo. Ci sono stati anche giorni difficili, nei quali ho dubitato di poter sopportare tutto questo, ma amo il fondo e voglio tornare in pista. Se sono riuscita a superare questo momento lo devo anche ai tifosi norvegesi che mi hanno sostenuta con forza”.

La versione fornita dall’atleta e dal dottor Bendiksen è stata messa in dubbio da più parti nel corso delle ultime due settimane. “Trovo strano che la gente non creda a ciò che ho detto”, ha dichiarato Johaug a tale proposito. “Ho parlato in modo molto aperto e onesto, e ho raccontato tutto. I norvegesi si possono fidare di me”.

La sette volte campionessa del mondo ha anche replicato a Justyna Kowalczyk, la collega che meno ha espresso solidarietà nei suoi confronti: "Lei può dire quello che vuole. Io so che cosa ho fatto e che genere di persona sono".

Al contrario, il quotidiano Dagbladet ha ipotizzato stamane che la vera ragione del ricorso al Trofodermin da parte dell’atleta sia una pubblicità. Secondo il giornale, Johaug avrebbe infatti utilizzato la crema per accelerare i tempi della guarigione e poter così prendere parte ad uno spot per un telefono cellulare Huawei. La speculazione non è stata portata all’attenzione dell’atleta nell’incontro con la stampa.