Federfuni Italia: “Siamo amareggiati per il rinvio dell'apertura degli impianti di risalita"

Federfuni Italia: “Siamo amareggiati per il rinvio dell'apertura degli impianti di risalita'
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Federfuni Italia: “Siamo amareggiati per il rinvio dell'apertura degli impianti di risalita"

Ieri, 2 gennaio, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021.

Federfuni Italia interviene sull'apertura degli impianti di risalita a carattere generale in considerazione della decisione presa dal Ministro Speranza e comunica:

 “Siamo amareggiati da questo ulteriore rinvio per l'apertura degli impianti di risalita, al momento attuale solamente posticipata al 18 gennaio senza che ci siano le necessarie garanzie che questa data rappresenti l'apertura per i comprensori delle Regioni in Zona Gialla e pertanto è necessario che vi sia, già da ora, una riflessione sugli indennizzi necessari per mantenere in vita le stazioni sciistiche ed in modo particolare le aziende che gestiscono impianti a fune vero fulcro dell'economia montana.

La nostra proposta è fondata su alcune considerazioni generali che cerchiamo di riassumere:

1. La situazione di difficoltà in cui si trovano le società dell'Appennino dopo una stagione invernale come quella precedente che aveva avuto proprio inizio nel momento in cui è stato dichiarato il primo lockdown e che naturalmente si è aggravata con questi rinvii della data di apertura anche in questa stagione;

2. Le minori capacità di intervento delle Regioni Alpine a Statuto Ordinario rispetto alle Province e Regioni Autonome;

3. La necessità che gli sperati indennizzi siano calcolati tenendo conto di una media delle ultime tre stagioni escludendo quella 2019/2020, e che siano tenute di conto le eventuali modifiche del parco impianti di risalita;

4. Il fatto che la richiesta di ulteriore rinvio sia stata fatta proprio dalle Regioni Alpine.

In conseguenza di queste riflessioni chiediamo che il Governo, il Parlamento e la Conferenza delle Regioni a cui spetta un importante parere tengano conto delle nostre richieste e venga applicato un criterio di ripartizione dei fondi equo rispetto alle diverse situazioni che la montagna italiana sta vivendo e che, di conseguenza,  non si tenga di conto di ripartizioni di fondi per Leggi precedenti (Vedi Legge 363/03). Naturalmente riteniamo che questa sia una impostazione che valga per l'intero comparto turistico.
Richiediamo infine di avere la possibilità di un audizione presso la Commissione Trasporti ed alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati al fine di poter adeguatamente motivare le nostre richieste e presentare la proposta di un piano puntuale di ripartizione fondi da noi elaborato
In merito al lavoro svolto per la formulazione del protocollo rileviamo alcune criticità sulle tempistiche, non Imputabili alla Conferenza delle Regioni ed al CTS, ma crediamo che il risultato raggiunto, con il contributo di tutti, sia condivisibile anche da un punto di vista della situazione sanitaria prevedendo diverse limitazioni tra le quali quella di un apertura completa dei comprensori solo con indici regionali o provinciali riferiti alle zone gialle ma riteniamo che in tali condizioni, se non mutate, l'apertura degli impianti potrebbe essere anticipata al 16 gennaio dando quindi la possibilità ai comprensori che vivono di turismo di prossimità di avere un primo importante ristoro economico diretto essendo oltre tutto in condizioni di poter predisporre tutto quanto previsto dal protocollo approvato dalla Conferenza delle Regioni”.

L'Associazione Federfuni Italia raccoglie società ubicate in buona parte delle Regioni italiane, prevalentemente a Statuto ordinario.

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