Federica Pellegrini, Livigno e la neve: "La mia seconda casa, ma devo imparare a sciare..."

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Federica Pellegrini, Livigno e la neve: "La mia seconda casa, ma devo imparare a sciare..."

La fuoriclasse del nuoto, intervistata da Dario Puppo, ha svelato il suo rapporto con la montagna e analizzato il rinvio dei Giochi di Tokyo, la situazione legata al Covid-19 e tanto altro.

Federica Pellegrini, Livigno e la neve? Un intreccio curioso, per una stella assoluta dello sport italiano che, nelle strutture del “Piccolo Tibet”, spesso si allena come avrebbe dovuto fare in questi giorni pensando alle Olimpiadi di Tokyo 2020, poi rinviate di un anno.

In diretta social, la “Divina” del nuoto ha raccontato a Dario Puppo tanti aspetti importanti della sua preparazione e non solo: “A Livigno svolgo due delle quattro alture principali di tutto l'anno, ad ottobre e a maggio. Ora chiaramente slitterà tutto, ritiri e gare comprese visto che penso salteranno anche gli Europei come per l'atletica. Almeno, io e famiglia siamo fortunati a vivere la quarantena senza problemi, ma è un momento davvero strano per tutti”.

I Giochi di Tokyo saranno l'ultimo grande appuntamento di una carriera formidabile, anche nel 2021: “Ero a buon punto, ma il CIO non avrebbe potuto prendere una decisione migliore. Si dovrà ricominciare da zero, ma sarà importante allenarsi presto perchè il nuoto è uno sport particolare, dove la sensibilità con l'acqua è fondamentale. Io non sono mai stata ferma per un mese e mezzo in tutta la mia carriera, ma non voglio vederla in maniera negativa nonostante il rinvio delle Olimpiadi non mi aiuti, visto che farò 32 anni ad agosto”.

Se le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi da Federica sul fatto che tutte le attenzioni siano concentrate sulla ripresa del calcio in primis, “rappresentavano una provocazione e la voglia di vedere tutelati anche gli altri sport, non un attacco al calcio che sappiamo tutti quanto valga a livello di introiti”, la fuoriclasse veneta ha poi parlato del suo rapporto con Livigno e la montagna. “E' la mia seconda casa e spero di tornare il prima possibile, ormai ci vado anche al di fuori degli allenamenti ed è un luogo ideale sotto tanti aspetti”.

Dal centro Aquagranda, alla pista di atletica e l'anello per il fondo, ma anche “lo shopping che per una donna è la prima cosa per rilassarsi a Livigno – sorride Federica – Mi piacerebbe però anche imparare a sciare, tutte le volte mi ritrovo a bordo pista a vedere gli altri scendere. Ci ho provato, ma non era il caso di farmi male l'anno prima delle Olimpiadi, ma in un futuro non troppo prossimo riproverò”.

Pellegrini che ha trascorso Capodanno, negli ultimi due anni, proprio nella località dell'Alta Valtellina approfondendo l'amicizia con Arianna Fontana, l'ultima portabandiera azzurra ai Giochi invernali di PyeongChang 2018, come lo è stata Federica a quelli estivi di Rio 2016. “Con Arianna abbiamo festeggiato assieme, potrà darmi qualche lezione sui pattini. Il portabandiera per Tokyo? Io mi sono espressa a favore di Stefano Tempesti (portiere del “Settebello” della pallanuoto e leggenda della nazionale), se ci sarà la mia nomination va a lui, anche se non decido io. Se lo meriterebbe così come tutto il movimento della pallanuoto italiana, che ha fatto grandi risultati in tutti questi anni”.

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