Nuova circolare ministeriale che "apre" al periodo natalizio: il chiarimento del presidente Roda

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Nuova circolare ministeriale che "apre" al periodo natalizio: il chiarimento del presidente Roda

Il numero 1 della Fisi ha aggiornato sci club e atleti sulla nuova interpretazione legata all'attività sportiva: in sostanza, si torna a quanto stabilito lo scorso 3 dicembre.

Una lettera aperta del presidente federale Flavio Roda per chiarire la situazione per sci club, atleti e tecnici nel periodo natalizio, con un'apertura in base ad una circolare del Ministero dell'Interno arrivata nella serata di martedì.

La proponiamo integralmente: “Purtroppo, come noto, l'attuale difficile situazione generata dall'emergenza pandemica determina certamente difficoltà di varia natura che affliggono tanto l'organizzazione delle nostre attività quanto l'esercizio delle funzioni istituzionali della Federazione, in un ambito normativo in continuo aggiornamento e che, spesso, non presenta connotati di sufficiente chiarezza. Si ritiene quindi opportuno, con la presente comunicazione, precisare alcune circostanze nonché procedere ad un ulteriore aggiornamento.

Preme anzitutto chiarire che la predetta nota federale del 22 dicembre u.s. (il cui contenuto era stato condiviso con il Consiglio Federale), non era volta a fornire l'interpretazione data dalla Federazione alle disposizioni dettate dal Decreto Legge 18 dicembre 2020 in materia di esercizio dell'attività sportivo-agonistica. In tale circostanza la Federazione si limitava invece a riportare, a beneficio di tutta la base associativa federale, le indicazioni che la Federazione medesima aveva mutuato dalle comunicazioni delle competenti istituzioni.

Peraltro, è stata poi pubblicata solamente nella serata di ieri, 22 dicembre, una nuova circolare del Ministero dell'Interno che, fornendo delle ulteriori interpretazioni circa il dettato normativo del D.L. 18 dicembre, sembra rivedere in senso più ampio la possibilità di proseguire nell'esercizio della attività sportivo-agonistiche anche nel periodo intercorrente tra il 24 dicembre 2020 ed il 6 gennaio 2021, fermo restando in tal caso il rispetto delle prescrizioni derivanti dal DPCM 3 dicembre 2020.

In particolare, detta circolare ministeriale, al quarto capoverso di pagina 3, espressamente stabilisce che: “Nel rinviare, pertanto, alle indicazioni già fornite con le precedenti circolari illustrative e di commento, si richiama quanto sottolineato in merito alla circostanza che sia le limitazioni alla mobilità previste per i territori in area arancione, sia quelle stabilite per i territori in area rossa non si riflettono sull'esercizio di attività non espressamente oggetto di restrizioni in forza di specifiche disposizioni”.

Come detto, tale nuova, ulteriore circolare interpretativa sembra ora chiarire l'interpretazione del tema in oggetto in modo parzialmente difforme dalle precedenti indicazioni e comunque in termini di maggior favore per le attività sportive-agonistiche in genere. Riportiamo quindi questo aggiornamento, ritenendo che ciò possa contribuire ad un'interpretazione da parte di tutti i soggetti interessati (atleti, società sportive e tecnici) che confermi i termini di esercizio dell'attività sportivo-agonistica in senso sostanzialmente conforme alla nota federale del 3 dicembre 2020.

Comprenderete tutti che la Federazione certamente si adopera al massimo delle sue possibilità per svolgere un servizio che vada a vantaggio di tutti i nostri atleti e di tutte le società, per la piena ripresa delle attività sportiva-agonistiche nel rispetto della legge e, al contempo, per la necessaria salvaguardia della tutela sanitaria di ciascuno. E' in questo senso che ogni intervento, passato e futuro, è e sarà sempre ed unicamente rivolto a fornire un ausilio alla difficile opera di interpretazione delle attuali norme che ciascuno di noi deve elaborare, personalmente e quale destinatario di disposizioni che purtroppo introducono limitazioni ad alcuni nostri diritti fondamentali.

Ci troviamo peraltro, come Federazione e come insieme delle competenze e delle passioni del “sistema montagna”, a dover tutti fronteggiare gli effetti di disposizioni normative e prese di posizione che spesso sembrano generare le conseguenze ancor più pesanti proprio a carico del nostro “sistema montagna”, talvolta per scarsa comprensione delle nostre realtà, altre volte forse per superficialità di analisi. E' però proprio da tali situazioni che ritengo ed auspico emerga l'unità e la coesione di tutto il nostro movimento, che alla passione, all'impegno ed al sacrificio ha sempre sapere saputo unire i caratteri di piena ed indiscutibile correttezza e responsabilità”.

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