Continua il resoconto del nostro viaggio all'interno dei laboratori Gore a Miesbach in Germania sulle alpi bavaresi, alla scoperta dei segreti, delle tecnologie e delle ricerche che stanno dietro a uno dei tessuti più famosi: il Gore-tex. Neveitalia era l'unica testata italiana presente all'evento dedicato ai blogger e ai siti web: ecco la seconda parte del nostro tour.
Ci eravamo lasciati con la prima parte del viaggio nel centro test qualità dei prodotti (qui la prima parte dell'articolo) con la descrizione della promessa: "Guaranteed to Keep you dry" stampata su ogni cartellino dei prodotti fabbricati con il materiale fornito da Gore.
Come descritto, Gore si impegna a mantenerci all'asciutto per tutta la vita del prodotto, se ben conservato e esente da lacerazioni. Nel caso il capo presenti passaggi e infiltrazioni di acqua, Gore provvederà a rimpiazzarlo con uno nuovo. Non per i canonici due anni dall'acquisto ma per tutta la vita del prodotto stesso.
Ciò che lo stesso direttore del reparto sviluppo del prodotto ha tenuto a precisare, è che Gore non si impegna a pubblicizzare il massimo di impermeabilità del prodotto al momento della vendita, bensì che esso lo sia dopo qualche anno di utilizzo. Perché per fare un materiale idrorepellente sono buoni tutti (è sufficiente lo spray in vendita nei negozi di tessuti) il difficile è coniugare impermeabilità (e non idrorepellenza) e traspirazione (come noi di Neveitalia più volte abbiamo ribadito nei nostri test e consigli).
Ed è per questo "contratto" con il consumatore che Gore ha predisposto nelle sue fabbriche una seconda area test. Tale area si occupa di testare non il tessuto bensì il capo definitivo. Ogni produttore che acquista da Gore ha l'obbligo di fornire i capi definitivi prima della messa in commercio, alla fabbrica, che testerà per giorni le saldature, le cuciture e le zip: vuole essere certa di poter garantire l'impermeabilità del capo oltre che del tessuto.In questa fase di test infatti i tecnici interni non si occupano del prodotto Goretex, l'hanno già testato e prodotto loro, e sono sicuri dell'impermeabilità.
Ciò che li preoccupa è la realizzazione del capo ad opera dei clienti (che ricordiamo vanno da PeakPerformance a Haglöfs, da Salomon a Mammut, da Puma ad Adidas).
All'uopo è stato quindi predisposta la "stanza della pioggia" una enorme doccia all'esterno nella quale viene simulata la pioggia. Grazie a ugelli posti sulla sommità (a circa 5 metri di altezza) e di spalle ai manichini è possibile simulare pioggia lieve, moderata e intensa. Il ciclo di pioggia viene fatto durare dai 30 ai 45 minuti, con un manichino fermo e vestito di cotone azzurro sotto il capo da testare. Il cotone e l'azzurro infatti evidenziano all'istante anche la minima goccia che è passata attraverso le cuciture/saldature. Con l'ausilio di una terza serie di ugelli, questa volta posti davanti al manichino è possibile simulare una lieve "tempesta" di pioggia, con acqua che arriva in senso orizzontale, sia frontalmente che posteriormente.
Oltre a questa modalità vi è l'ultima, la più difficile, che comprende anche la rotazione per mezza circonferenza a destra e poi a sinistra del manichino, simulando quindi una esposizione in movimento, come chi cammina sui tornanti in un bosco.
E non bisogna dimenticare che il capo non viene testato nella stanza della pioggia da nuovo, ma dopo uno o due lavaggi in lavatrice, per essere ancora più sicuri della tenuta dei componenti. Solo dopo aver passato indenne due settimane di test, viene dato l'ok per la produzione!
La nostra visita è continuata poi con la stanza del vento, dove viene testato il Windstopper, altro laminato prodotto da Gore.
Poi siamo stati portati a toccare con mano cosa è il Goretex: la membrana bianca porosa di cui vi parlavo. Ci è stato fornito un guanto di plastica (più pesante di quelli del bancone della frutta del supermercato, per intenderci) e uno di puro Goretex. Ci è stato chiesto di indossarli e ascoltare una piccola presentazione sull'azienda.Dopo cinque minuti la mano con il guanto di plastica era sudatissima, stile sauna. Quella col guanto bianco invece era asciutta: traspirabilità eccellente. Poi siamo stati invitati a infilare in un secchio d'acqua le mani: magicamente l'impermeabilità del Goretex era pari a quella della plastica!
Dopo questo test e una presentazione sulla ricerca del comfort nel vestiario che Gore conduce da anni, finalmente arriviamo alla presentazione del laminato Goretex Active Shell, ma di questo ne parleremo nella terza parte del nostro articolo.
Ciò che per ora possiamo ribadire, per concludere, è la serietà e professionalità di una azienda che opera non solo nel campo degli sport ma anche in quello aeronautico, spaziale e medico. Io stesso ero all'inizio scettico sulla tenuta del Goretex e degli studi che potevano esserci dietro, credendolo un materiale ormai leggermente datato. Ho invece potuto toccare con mano la professionalità e la continua ricerca della perferzione, grazie alle migliaia di ore spese in test del prodotto, in laboratorio e sul campo.
E fa impallidire il livello di tecnologia che si cela dietro una semplice giacca da sport outdoor!
Sono inoltre disponibili su Flickr le foto ufficiali dell'evento a questo indirizzo.
Tutte le foto, così come quelle pubblicate nell'articolo sono state scattate da Jochim Thorsten e sono coperte da Copyright.
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