Intervista esclusiva ad Armando Mariotta, Presidente dell'ISMF

MARIOTTA
Sci Alpinismo

Intervista esclusiva ad Armando Mariotta, Presidente dell'ISMF

È Armando Mariotta il nuovo Presidente dell’International Ski Mountaineering Federation eletto lo scorso 18 giugno a Barcellona. Appassionato da sempre si scialpinismo, il dirigente sportivo ha raccontato a Neveitalia  gli obiettivi del suo programma e tutto ciò che concerne le gare di Coppa del Mondo.

Come vive questa prima fase da Presidente dell’ISMF?

Essere stato nominato Presidente dell'ISMF mi ha gratificato molto come appassionato da lunga data di scialpinismo,  attività che pratico istruttore dell CAI. Con grande gioia e con grande impegno, ed insieme ai componenti del mio gruppo, sto progettando il futuro dei prossimi quattro anni.

La nuova sede dell’ISMF è stata spostata dalla Spagna in Italia. Come sarà strutturata precisamente?

La sede legale si trova a Losanna,  la sede burocratica è a Torino presso il Comitato Alpi Centrali della Fisi, mentre la sede della segreteria, dove si svolge la maggior parte del lavoro, si trova a Mondovì in provincia di Cuneo.

Recentemente ha dichiarato che uno dei suoi obiettivi è quello di portare lo scialpinismo come disciplina ai Giochi Olimpici. Come pensa di raggiungere questo scopo?

E’ un traguardo che ci siamo prefissati, ma non immediato perché i tempi operativi per arrivare a questo obiettivo sono lunghi e nella migliore della ipotesi lo scialpinismo potrebbe diventare disciplina olimpica nel 2022. Innanzitutto l’assemblea del CIO deve accettare la nostra federazione fra quelle olimpiche, successivamente ci sarà un periodo di osservazione e infine può darsi che ci siano altri sport invernali che ambiscono e quindi si creerà uno short list all’interno della quale il CIO  farà la sua scelta.

Quali sono gli altri punti del suo programma?

Sicuramente  un obiettivo è quello di incrementare la comunicazione internazionale dello scialpinismo e quello di far diventare molto più internazionale la Coppa del Mondo rispetto ad ora, ossia portarla anche fuori dall’Europa.

L’anno prossimo il calendario di scialpinismo prevede in Italia 24 gare, pensa che siano troppe?

No, è una fortuna perché queste gare danno vitalità al nostro sport.

Rimanendo sul tema delle gare, ci saranno novità in merito alla sicurezza?

Uno dei nostri scopi è sempre quello di organizzare delle gare che siano più sicure possibili. Non dimentichiamo però che lo scialpinismo si pratica in montagna e quindi la sicurezza non è mai garantita anche se la Federazione cerca di fare il più possibile. La sicurezza, inoltre, dipende dal tipo di gara. Un conto è organizzare una gara in alta montagna che si svolge in primavera e un conto è la gara che si disputa magari vicino alle piste. Quest’ultime sono le gare su cui punteremo per la Coppa del Mondo perché riteniamo siano molto più simili a quelle che un domani potrebbero entrare in un programma Olimpico.

Cosa pensa della nascita della Grande Course? Dovrebbe essere patrocinata dall’ISMF oppure la vede come un’iniziativa a se stante?

Al momento, dal punto di vista formale, è un’iniziativa a sè stante perché le Federazioni presenti nell’assemblea che si è tenuta l’anno scorso non hanno accettato il circuito della Grande Course all’interno della Federazione Internazionale. Sicuramente valuteremo se e quale collegamento potremmo allacciare con un movimento così importante come quello della Grande Course.

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