La numero due del ranking di Coppa del mondo, ieri terza nella sprint di Canmore, per la prima volta apre uno spiraglio alla possibilità di allungare la carriera fino al 2020 nel caso in cui la sua valle si assicurasse l'organizzazione della rassegna iridata che sarà assegnata a settembre
Sabato 6 Febbraio 2016
Wierer non ha mai nascoscoto, soprattutto dopo il matrimonio dello scorso maggio con il tecnico trentino Stefano Corradini, che le piacerebbe diventare mamma prima dei 30 anni e quindi entro aprile 2020. I tempi potrebbero coincidere.
La 25enne finanziera di Rasun, che è abituata a guardare di stagione in stagione, complice la serie positiva di risultati del 2015/2016 che l'hanno portata al secondo posto della generale, ammette che di essere stimolata dall'ipotesi di gareggiare in casa ai Mondiali. "Mi stuzzicherebbe l'idea anche perché ho fatto da apripista nel 2007 e quindi sarebbe bello essere in gara nei prossimi".
Intanto oggi Dorothea Wierer dovrà cercare di smentire la tradizione negativa nelle gare con partenza in linea. L'unico format nel quale non solo non è andata a podio ma non è neppure mai entrata nelle top 5 in Coppa. Dai Mondiali di Khanty Mansiysk del 2011, in 13 presenze, è stata due volte nelle 10. Il sesto posto di Pokljuka del 2014 è il suo miglior risultato.
"Sbaglio sempre troppo al tiro. E' la gara dove c'è più traffico al poligono e questa cosa forse un po' mi distrae. Vedere le altre nelle prime piazzole, sentire che hanno già aperto la serie mi agita forse. Io poi voglio fare tutto in fretta e sparare veloce. Voglio troppo. Devo riuscire a essere più tranquilla e concentrarmi su me stessa”.
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