Il curling è salvo per i prossimi 10 anni grazie a Ailsa Craig

Il curling è salvo per i prossimi 10 anni grazie a Ailsa Craig
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Il curling è salvo per i prossimi 10 anni grazie a Ailsa Craig

Grazie al recupero di oltre 2000 tonnelate del prezioso granito proveniente dall'isola dalla curiosa forma di stone la compagnia Kays of Scontland potrà ricavare una partita di 10mila sassi già prenotati dalla World Curling Federation

Un'antica leggenda sostiene che quando sarà estratto l'ultimo set di stone (il granito necessario per realizzare 16 pietre) dalla riserva di Ailsa Craig, sito sotto il protettorato britannico e di interesse scientifico speciale, sul mondo si abbatterà l'Armagedon. Il giorno del giudizio è per il momento rinviato visto che per la nuova fornitura non è stato necessario ricorrere all'apertura di una nuova cava per raccogliere il raro cocktail di minerali che rende così speciale il Blu Hone, da cui si realizza in particolare la corona che poggia direttamente sul ghiaccio.

Nonostante i tentativi fatti con altri tipi simili di roccia magmatica nessuno ha garantito la stessa impermeabilità, porosità ed elasticità, caratteristica indispensabile per l'attrezzo che pesa quasi 20 chili. Dal 2004 circa il 70 per cento delle stone che si usano in giro per il mondo sulle piste di curling proviene dall'isola di origine vulcanica del Firth of Clyde, profonda insenatura che separa l'oceano Atlantico dalla penisola scozzese del Kintyre. 

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