Guignard/Fabbri ancora secondi nel Nepela Trophy vinto dai fratelli Shibutani

Guignard/Fabbri ancora secondi nel Nepela Trophy vinto dai fratelli Shibutani
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figure skating - Ondrej Nepela Trophy 2014

Guignard/Fabbri ancora secondi nel Nepela Trophy vinto dai fratelli Shibutani

Charlène Guignard e Marco Fabbri, nomi sempre più emergenti della danza italiana, hanno conquistato il posto d’onore nella ventiduesima edizione del rinomato Ondrej Nepela Trophy di Bratislava, quarto appuntamento stagionale del circuito ISU Challenger Series. La coppia azzurra ha così riconfermato il piazzamento ottenuto dodici mesi or sono.

Il successo, nel rispetto dello scontato pronostico della vigilia, è andato agli statunitensi Maia Shibutani/Alex Shibutani (162,98), che hanno lasciato intendere ai connazionali Choch/Bates di non partire battuti nella sfida per la leadership del movimento a stelle e strisce.  Infatti, nel sentito confronto a distanza, gli allievi di Igor Shpilband, impegnati nel Nebelhorn Trophy di Oberstdorf della scorsa settimana, hanno avuto la meglio sui fratelli di origini asiatiche per una manciata di decimi.

Gli Shibutani, accompagnati in Slovacchia da Massimo Scali, hanno superato per la prima volta in carriera i cento punti nella danza libera, migliorando i propri limiti sia sul punteggio tecnico che su ciascuna voce delle componenti del programma.

La prima impressione destata dalla nuova danza libera su musiche di Strauss è stata perciò positiva, nonostante un livello banalmente perso sui twizzles e qualche particolare da sistemare sulle sequenze di passi in coppia, specie la diagonale. Come avvenuto nella short-dance, il binomio statunitense si è distinto in maniera egregia sui litf, evidenziando un chiaro progresso rispetto al passato.

Per il resto, discorso che vale indistintamente per tutte le coppie impegnate nelle prime tappe di ISU Challenger Series, è ancora presto per lanciarsi in giudizi definitivi o più approfonditi in quanto tutti i programmi sono ancora in bacino di carenaggio.

Guignard/Fabbri (143,94), a distanza di ventiquattro ore, hanno surclassato nuovamente i vincitori della gara sul punteggio tecnico di base, ma hanno pagato dazio sul grado di esecuzione degli otto elementi previsti. I riscontri ricavati dalla prima uscita agonistica sono, in ogni caso, confortanti perché trottole e lift sono stati sapientemente costruiti per raggiungere il livello più alto a disposizione, puntualmente arrivato anche per i twizzles. Inoltre, per la prima volta in carriera, gli allievi di Barbara Fusar Poli si sono spinti oltre i 43 punti nelle componenti del programma, a testimonianza di un processo di crescita ben avviato e di un apprezzamento generale per la danza libera costruita su musiche irlandesi. Rifinendo il programma e lavorando con cura su quei particolari che fanno la differenza, i novanta punti nel segmento di gara appaiono ampiamente alla portata, senza dimenticare che oggi il primato personale ufficiale nella danza libera è stato mancato a causa delle detrazione di un punto per via un sollevamento prolungato.

Il podio è stato completato dagli slovacchi Federica Testa/Lukas Csolley (127,22), che hanno nettamente preceduto i giovani britannici scuola Platov Olivia Smart/Joseph Buckland (115,46). Per la coppia allenata da Roberto Pellizzola si è così conclusa in bellezza una settimana in cui è arrivata la notizia del prestigioso invito a Skate America.

A seguire, si sono piazzati gli austriaci Barbora Silna/Juri Kurakin (108,76). Il sodalizio allenato da Barbara Fusar Poli ha regolato per un’incollatura i debuttanti italiani Misato Komatsubara/Andrea Fabbri (108,48), che possono però recriminare per lo straight line lift mancato, costato loro almeno 4 punti e mezzo.  A conti fatti, alla prima uscita, sarebbe stato possibile avvicinare i quaranta punti sul riscontro tecnico, fatto non banale per una coppia con pochi mesi di vita alle spalle.

 

Nella competizione maschile, ha trionfato lo statunitense Stephen Carriere (219,76), che nel programma libero ha avuto nettamente la meglio sul coreano Jin Seo Kim (207,34) e sul russo Gordei Gorshkov (206,99). Gli atleti saliti sul podio hanno migliorato il rispettivo primato ufficiale di gara e nell’occasione è anche caduto il record nazionale coreano (o migliore prestazione all-time come l’ISU preferirebbe che si dicesse…).

Classifica a parte, il programma libero del venticinquenne Carriere, atleta con un glorioso passato juniores alle spalle, è stato davvero convincente in quanto, oltre al quadruplo toeloop di apertura, sono stati ben completati sei salti tripli. Inoltre, trottole e passi hanno ottenuto il livello più alto a disposizione. L’unico passaggio a vuoto, a parte una combinazione non effettuata, ha riguardato l’ultimo salto in programma, un flip non preso dal filo interno e completato solo singolo.

Il diciassettenne coreano Kim, vincitore dello short-program, ha, invece, completato sette degli otto tripli pianificati, evidenziando, come i diretti avversari, problemi sul flip, non preso da un filo interno. Per il resto ha perso terreno rispetto al vincitore a causa di un salchow doppio anziché triplo e per le valutazioni più basse sulle componenti del programma.

 Il ventunenne Gorshkov, secondo nel programma libero, ha presentato otto salti tripli, completando bene un paio di tripli axel, ma sotto ruotando un triplo toeloop a chiusura di una combinazione e un triplo lutz. Va da sé che, senza quadruplo, l'allievo di Evgeni Rukavitsin non ha possibilità di essere competitivo per il podio nei Campionati nazionali, autentico crocevia della sua stagione.

Il resto della modesta concorrenza è stato regolato dall’ungherse Kristof Forgo (146,93).

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