La ruggine per il lungo periodo di lontananza delle gare, accentuata dall’effetto dei 1.300 metri di quota, ha negativamente influenzato il programma corto maschile dello United States International Figure Skating, evento giunto alla quarta edizione e primo atto del circuito Challeger Series.
Lo “Sports Complex” di Salt Lake City è stato, infatti, teatro di un segmento di gara caratterizzato da numerosi passaggi a vuoto, come testimoniato dai tre soli tripli axel completati, senza dimenticare difficoltà generalizzate nelle combinazioni con due salti tripli.
Il successo parziale è andato allo statunitense Ross Miner, che, sceso in pista sulle note di “New York State of Mind" di Billy Joel, ha avuto il principale merito di presentare un programma corto decisamente più rifinito e rodato rispetto a quanto mostrato dalla concorrenza. Il ventiquattrenne di stanza a Boston, reduce da diverse stagioni balbettanti, è riuscito a fare il vuoto su ciascuna voce delle componenti del programma supplendo così a un paio di défaillance di carattere tecnico. Impeccabile sugli elementi di trottola e brillante sulla sequenza di passi, l’allievo di Mark Mitchell ha lasciato sul piatto qualche punto di troppo sugli elementi di salto, complice un triplo axel giudicato sotto ruotato, forse con eccessiva severità, ed una combinazione aperta da un triplo lutz, ma chiusa da un toeloop doppio anziché triplo. Rispetto al passato, ha, invece, pagato i dividendi la scelta di abbandonare l’ostico quadruplo salchow preceduto dal passo in favore di un più semplice triplo flip, egregiamente eseguito.
Miner, secondo classificato nella precedente edizione, ha preceduto di un paio di lunghezze il ventisettenne israeliano Alexei Bychenko, migliore del lotto sugli elementi di salto, tra cui spiccano triplo axel e quadruplo toeloop, ma estremamente approssimativo su ciascuna delle trottole presentate.
Il podio provvisorio è stato completato da Daniel Samohin, regolato per un’incollatura dal più navigato connazionale. Il diciassettenne israeliano di stanza in California, impegnato in questo periodo dell’anno anche nello Junior Grand Prix, ha proposto un’idea di programma corto che, Boyang Jin permettendo, si annuncia quale la più estrema della stagione. Samohin, dopo avere ottimamente completato una combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop, ha tentato un quadruplo salchow, atterrando l’elemento con un evidente step-out ed, infine, a rotazione completata, è caduto sul triplo axel.
A seguire, non lontano per punti dalla terza posizione, si è piazzato lo statunitense Timothy Dolensky, penalizzato da un axel semplice, ma impeccabile sugli altri elementi, specie il triplo lutz preceduto dal passo e la combinazione triplo flip/triplo toeloop.
Le delusioni di giornata portano i nomi di Richard Dornbush e Shoma Uno. Lo statunitense, non andato oltre la sesta piazza alle spalle del nipponico Tanaka, è stato il migliore del lotto nel combinato di trottole e passi, ma ha oltremodo pasticciato su ciascun elemento di salto. Il diciassettenne giapponese, favorito della vigilia, si è, invece, rivelato poco dinamico sullo stacco dei salti più impegnativi pagando così dazio sulle rotazioni in quanto i pianificati quadruplo toeloop e triplo axel preceduto dalla luna si sono trasformati in un triplo toeloop, concluso con una caduta, e in un doppio axel. Come se non bastasse, il campione mondiale juniores ha perso il valore della combinazione triplo flip/triplo toeloop, perfettamente eseguita, a causa della ripetizione dello stesso salto triplo nel corso del programma. A conti fatti, Uno si è dovuto accontentare del nono posto a quasi venti punti di distanza dal gradino più basso del podio, ma, una volta archiviata la delusione, non è da escludere una rimonta da lontano.
Il diciannovenne Carlo Vittorio Palermo, unico italiano presente nello Utah, ha chiuso il segmento di gara in dodicesima posizione. Dopo un brillante inizio, caratterizzato dalla convincente esecuzione della combinazione triplo salchow/triplo toeloop, è arrivata una caduta su un tentativo di triplo rittberger, giudicato corto di rotazione, e, a seguire, anche il doppio axel è stato ritenuto sotto ruotato.
Va rimarcato, infine, l’ultimo posto del promettente ucraino Yaroslav Paniot, protagonista di un’assoluta débâcle tra salti aperti in volo e trottole prive dei requisiti richiesti dal regolamento vigente.
Il programma libero si disputerà nella nottata italiana a partire dalle ore 01:30. Nell’occasione, non si scenderà in pista ad ordine di classifica invertito in quanto si è preferito effettuare il sorteggio per fasce di graduatoria.
CLASSIFICA PROGRAMMA CORTO
1) USA - Ross MINER
74.66
2) ISR - Alexei BYCHENKO
72.60
3) ISR - Daniel SAMOHIN
71.52
4) USA - Timothy DOLENSKY
69.18
5) JPN - Keiji TANAKA
66.54
6) USA - Richard DORNBUSH
65.33
7) AUS - Andrew DODDS
59.59
8) CAN - Christophe BELLEY-LEMELIN
58.12
9) JPN - Shoma UNO
52.45
10) FIN - Bela PAPP
50.04
11) LAT - Lukas KAUGARS
49.62
12) ITA - Carlo Vittorio PALERMO
47.05
13) HKG - Leslie IP
42.37
14) ESP - Javier RAYA
40.34
15) AUS - Jordan DODDS
38.39
16) UKR - Yaroslav PANIOT
37.45
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sabinfire, Venerdì 18 Settembre 2015BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
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Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-20 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 6/11 | 25-81 cm |
Breuil-Cervinia | 7/17 | 80-150 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
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